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LO STUDIO SPERIMENTALE DEL SOGNO APPLICARE LE METODICHE DELLA PSICOLOGIA SPERIMENTALE CON UN CONTROLLO RIGOROSO DELLE SITUAZIONI E DEI PARAMETRI CHE POSSONO INFLUENZARE NON SOLO LE CARATTERISTICHE MA, NEL CASO DEL SOGNO, ANCHE LA SUA PRESENZA IN QUANTO OGGETTO VISIBILE NEL SENSO DI RACCONTABILE E RACCONTATO.
APPROCCIO RELATIVAMENTE RECENTE SVILUPPATOSI NEGLI ULTIMI ANNI DELL’800 NELLA SECONDA META’ DEL XIX SEC. CONFERIRE SCIENTIFICITA’ ALLO STUDIO DEL SOGNO DA UN PIANO TRASCENDENTE E IMMATERIALE AD UN PIANO FISICO MISURABILI E QUANTIFICABILI STUDIO DEI SOGNI : STUDIO DELLE CONDIZIONI FISIOLOGICHE NELLE QUALI IL SOGNO VENIVA PRODOTTO.
INIZIO DELLO STUDIO SPERIMENTALE DEI SOGNI Alfred Maury Le Sommeil et Les Reves (1865) ESPERIMENTI SU SE STESSO I SOGNI SONO UN FENOMENO CHE ACCOMPAGNA LE IMPRESSIONI SENSORIALI ASSORBITE PRIMA E DURANTE IL SONNO. RELAZIONE TRA STIMOLI FISICI E SOGNO.Sogno della ghigliottina. Analisi dei sogni dI MAURY = metodo soggettivo, INTROSPEZIONE: Capacità soggettiva di cogliere, riportare e valutare la propria produzione onirica ≠ psicoanalisi.
1953 SCOPERTA DEL SONNO REM(Aserinski e Kleitman)NUOVA ERA DI STUDI PSICOFISIOLOGICI DEL SOGNO TECNICHE UTILIZZATE: Raccolta attraverso una consegna Registrazioni poligrafiche Cosa stavi sognando? (Dement e Kleitman,1957) Cosa ti passava per la mente prima del risveglio? (Foulkes 1962) Raccolta del sogno Libera o guidata probes
COME VIENE ANALIZZATO IL MATERIALE RACCOLTO? Tecniche che quantificano elementi del racconto Scale di contenuto: Hall e Van de Castle (1966) Due tipi di categoria empirica e teorica Questionari e scale di contenuto Dream Information Survey (Foulkes 1962) Dream-like Thought-like Elementi visivi uditivi, cenestesici, cambio di identità del soggetto ambienti reali e non Assenza di caratteristiche attribuite al dream-like.
DREAM-LIKE FANTASY SCALE (Foulkes 1966): scala ordinale con 8 possibili scelte da nessun contenuto a contenuto percettivo allucinatorio, bizzarro, ecc. ANALISI DEL CONTENUTO DEI SOGNI ANTROBUS (1983)conteggio delle parole appartenenti a diverse classi linguistiche: nomi concreti, verbi di azione, preposizioni spaziali…. Numero e frequenza di parole relative alla dimensione immaginazione visiva” o “partecipazione emotiva”.
Salzarulo e Cipolli (1974;1979) Applicazione delle regole della grammatica generativo-trasformazionale di Chomsky (1957; 1965) all’analisi dei resoconti provenienti da sonno Rem e Nrem. Classificazione dei resoconti comecontentuful report Analisi sintattica della frase secondo le regole della Grammatica trasformazionale: scomposta in frasi KERNEL Sequenza di sei unità morfologiche Determinativo-nome-verbo-preposizione-determinativo-nome Classificazione: completa, incompleta, appartenente all’esperienza mentale, appartenente allo stato del soggetto dopo risveglio. Indicatori: frequenza dei resoconti contentful, lunghezza del resoconto, frequenza frasi kernel, pause tra due kernel ecc..
UNITA’ TEMPORALI Foulkes e Schmidt (1983) Consegne: Cosa ti passava per la mente prima che ti svegliassi? Considerando tutte le cose che hai raccontato dimmi l’ordine nel quale tu pensi di averle vissute. Analisi del resoconto due giudici 3 categorie: Attività, ambienti, personaggi. Una nuova U.T. viene annotata quando: a) un personaggio compie un’azione che non può essere svolta verosimilmente insieme ad un’altra b) Quando un personaggio reagisce ad un altro personaggio o evento c) Quando si cambia argomento nel corso del resoconto. Analisi qualitativa: plausibilità, continuità, discontinuità, presenza personaggi…
DISEGNO SPERIMENTALE RACCOLTA RESOCONTO Notte di adattamento NREM REM NREM REM NREM REM NREM REM W Notti di sperimentali REM W REM NREM NREM REM W NREM W Risveglio provocato e consegna Risveglio provocato e consegna REM NREM NREM REM NREM W NREM REM W NREM W Risveglio provocato e consegna Risveglio provocato e consegna
RISULTATI DELLE RICERCHE PSICOFISIOLOGICHE L’esperienza mentale in sonno,i Il ricordo al mattino e il vissuto emotivo del sogno sono possibili grazie ai fenomeni neurovegetativi del sonno rem. Snyder et al. 1964 Fisher, 1965, Karakan et.al, 1966 Roffwarg et al,1962 Bertini, 2003 Relazione tra movimenti oculari (MOR) e scene oniriche
Attività EEG desincr. Del sonno Rem essenziale per alto livello di “efficienza corticale” e produzione mentale. Ephron e Carrington 1966 Attività EEG del sonno NREM (fusi e delta) in relazione con l’attenuazione del ricordo di attività mentale Rechtschaffen et al., 1963 Vissuti emozionalmente intensi dovuti ai fenomeni neurovegetativi del sonno Rem Snyder et al., 1964
NREM/REM E RESOCONTI VERBALI Risveglio provocato in Rem e Nrem: cosa stavi sognando? 80% dei resoconti ottenuti in REM e 7% in Nrem Dement e Kleitman 1957 Stessa tecnica cambio consegna: cosa le passava per la mente prima che si svegliasse? 92% resoconti in Rem 87% in NREm. Differenze qualitativa tra i due tipi di resoconti. Foulkes 1962 Maggior numero di unità linguistiche in Rem. Antrobus, 1983
Resoconti in Rem, in media più lunghi di quelli in Nrem. Foulkes e Schmidt 1983 Cavallero et al, 1990 Lunghezza maggiore in rem più elevata complessità della struttura linguistica in Rem: Salzarulo e Cipolli 1983 Confronto tra attività toniche e fasiche del sonno Rem: Caratteristiche attribuite precedentemente al Rem trasferite all’attività fasica Molinari e Foulkes, 1969
IL RICORDO DEL SOGNO DIFFERENZE INTERINDIVIDUALI NEL RICORDO Reporters vs non-reporters Variabili: Inerzia del sonno che rende difficile recuperare il materiale in memoria subito dopo il risveglio. Cohen e Wolfe 1973 Variabili motivazionali, dopo istruzioni motivanti aumenta il numero di sogni ricordati. Maggiore attenzione al momento del risveglio?
Se vi è un’interferenza prima di scrivere il resoconto del sogno (fare una telefonata…) vi è una notevole diminuzione della frequenza di ricordo del sogno. Cohen e Wolfe (1973) Cohen,1974 Goodenough 1974 Spostamento dell’attenzione e ansia possono ridurre la frequenza di ricordo.
RUOLO DEI PROCESSI MNESTICI NEL RICORDO DI SOGNO CONSOLIDAMENTO DEL MATERIALE E’ possibile consolidare durante il sonno? Koulack e Goodenough, 1976 Teoria arousal-retrieval: un materiale difficilmente può essere trasferito da breve a lungo termine durante il sonno, ma solo dopo un certo periodo di attivazione fisiologica. Salzarulo e Cipolli, 1974, 1979:è possibile consolidare durante il sonno il non ricordare al mattino potrebbe essere dovuto alle interferenze. RECUPERO DOPO IL RISVEGLIO
ATTIVITA’ MENTALE NELLE TRANSIZIONI DI STATO TRANSIZIONI SONNO-VEGLIA TRANSIZIONI VEGLIA-SONNO Allucinazioni Ipnagogiche (Maury,1865;Vaschide,1911) Allucinazioni Ipnopompiche Goblot 1896: il sogno è generato in fase di risveglio e si sviluppa nella transizione dal sonno alla veglia, processo lento e graduale prodotto e recuperato durante il risveglio. Immagini visive, spesso colorate, Senza emozione,dimenticate rapidamente,senza riferimenti spaziali (Jean-Paul Sartre,1940) Si producono quando il ritmo alfa sta scomparendo con prevalenza di attività teta e movimenti oculari lenti. (Fischgold e Safar,1968)
IL RICORDO DI SOGNO NEI BAMBINI Frequenza di ricordo Risveglio provocato 4-10 anni ricordo difficilmente ottenibile a 4 anni con racconti brevi. Foulkes et al,1969,1979 Resnick et al,1994 Già a 4-5 anni il 56% dei risvegli era seguito da un racconto di sogno Lunghezza dei racconti Più brevi nei bambini più piccoli sia che i sogni siano stati raccolti casa o in laboratorio. Foulkes, 1979:la scarsa frequenza e la brevità dei sogni nei bamb. Sono legate a un deficit dello sviluppo delle capacità cognitive.
IL RICORDO DI SOGNO NEL SOGGETTO ANZIANO FREQUENZA DI RICHIAMO “Home dreams”:BASSA RISPETTO AI GIOVANI (Zepelin,1973; Herman e Shows,1984,) In laboratorio risveglio provocato:seppur inferiore non molto diversa da quella dei giovani. (Kahn et. Al,1969; Fein et. Al,1985) In laboratorio risveglio spontaneo:frequenza di richiamo bassa rispetto ai giovani e rispetto a studi “home dreams” (V. De Padova et al., 2005). E’stato ipotizzato che tra produzione notturna e risveglio mattutino intervengano eventi che interferiscono con il ricordo. (Cipolli e Salzarulo, 1998). I nostri risultati non supportano tale ipotesi, avendo riscontrato una bassa frequenza anche in lab. dove il resoconto era richiesto subito dopo il risveglio.
LUNGHEZZA NARRATIVA Risultati contrastanti: Kahn et al.,1969 resoconti più brevi rispetto ai giovani. Fein et al.,1985, no significative differenze tra giovani e anziani. De Padova et al., 2005, lunghezza molto simile a quella dei giovani. Resoconti Rem più lunghi dei resoconti da Nrem. Le differenze legate all’età potrebbero dipendere da una difficoltà nei processi di recupero. Se infatti vengono forniti dei cues il ricordo è facilitato, indicando che la produzione onirica è intatta. De Padova et al, 2005.
FISIOLOGIA DEL SONNO REM REM Comp. FASICHE Comp. TONICHE Movim. Oculari rapidi Mioclonie rapide Modificaz.vegetative cardio circolatorie e respiratorie PGO Desincr. EEG Atonia post. Onde θippocampali
QUALI REGIONI PERMETTONO INSORGENZA del SONNO REM?neuroni serotoninergici del NUCLEO DORSALE DEL RAFE scaricano fortemente in veglia e riducono attività in REM (tali cellule sopprimerebbero gli spike PGO)Jouvet: in transizione SWS-REM maggior parte neuroni del rafe smette di scaricare prima che insorgano PGO e resta silente durante periodi REM: tali neuroni inibirebbero eventi fasici del REM (infatti cessano loro attività durante il REM)Altra popolazione del TE con un ruolo nell’induzione e mantenimento del REM è quella di neuroni colinergici (Ach) o Ach-sensibili. agonisti colinergici iniettati nel tegmento pontino di gatto Lunghi episodi REM
LESIONI DI CELLULE COLINERGICHE DELLE AREE DORSOLATERALI DEL TEGMENTO PONTINO (LDT) E DEL TEGMENTO PEDUNCOLO PONTINO (PPT) CON MAGG. DI CELLULE COLINERGICHE IMMEDIATA SCOMPARSA DEL SONNO REM ASSENZA DI ONDE PGO E ATONIA POST.
SONNO REM PER ATTIVAZIONE DI POPOLAZIONI DIVERSE CHE USANO NEUROTRASMETTITORI DIVERSI Forse esiste una reciprocità tra Ach e amine, implicate rispettivamente in sonno REM e SWS. Due popolazioni di neuroni, reciprocamente connesse, rispettivamente scaricano e risultano inibite durante il REM cellule colinergiche del campo tegmentale gigantocellulare scarica ad alta frequenza e fasicamente durante REM (scarica correlata a PGO, REMs e mioclonie) cellule monoaminergiche del locus coeruleus (norepinefrina) e nuclei del rafe (serotonina) presentano una scarica ridotta in REM
CERVELLO COME MACCHINA DEI SOGNI IPOTESI ATTIVAZIONE-SINTESI: Hobson e McCarley, 1977 Il sonno si attiva periodicamente rispondendo alla domanda sull’origine del sogno: mente-cervello autoattivata Migliore combinazione possibile dei dati, prodotti dalla mente-cervello autoattivata Sintesi= proencefalo corteccia e regioni sotto corticali che presiedono alla memoria Attivazione = tronco cerebrale
ATTIVAZIONE CERVELLO-MENTE Sistema acceso e mantenuto internamente attivato per alimentare la produzione onirica Commutatore acceso-spento Sistema aminergico e sistema reticolare del tronco cerebrale BLOCCO DEGLI INGRESSI SENSORIALI Per mantenere il sonno l’informazione in entrata dal mondo esterno non può accedere alla mente-cervello internamente attivata Inibizione presinaptica: attiva inibizione dei nervi impedisce ai segnali-stimoli periferici di accedere al sistema nervoso centrale OCCLUSIONE
BLOCCO DELLE USCITE MOTORIE Il sistema cervello-mente attivato internamente ma scollegato dagli ingressi motori, deve anche inibire la risposta motoria per impedire che i comandi motori siano eseguiti. ATTI MOTORI ANNULLATI PER INIBIZIONE DI NEURONI MOTORI DEL MIDOLLO SPINALE E TRONCO CEREBRALE Questo blocco delle uscite impedisce il risveglio a causa della stimolazione sensoriale che tali movimenti inevitabilmente rimanderebbero alla corteccia
MEDIANTE QUESTI 3 PROCESSI IL CERVELLO: • Elabora l’informazione ATTIVAZIONE • Esclude i dati sensoriali provenienti dall’esterno BLOCCO INGRESSI • Non agisce sulla scorta dell’informazione generata internamente BLOCCO USCITE GENERAZIONE INTERNA DEI SEGNALI PGO = manifestazione di un segnale informativo generato internamente con origine nel tronco cerebrale Cervello-mente elabora segnali intern. e li interpreta in termini di informazione immagazzinata in memoria.