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Architettura del Paesaggio (A) a.a. 2011/2012 Dott. Arch. Stefania Brancaccio

Architettura del Paesaggio (A) a.a. 2011/2012 Dott. Arch. Stefania Brancaccio Professore a contratto di Architettura del Paesaggio Introduzione Storia del giardino dalle origini al Medioevo. ARTE DEI GIARDINI. ARCHITETTURA DEL PAESAGGIO.

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Architettura del Paesaggio (A) a.a. 2011/2012 Dott. Arch. Stefania Brancaccio

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  1. Architettura del Paesaggio (A) a.a. 2011/2012 Dott. Arch. Stefania Brancaccio Professore a contratto di Architettura del Paesaggio Introduzione Storia del giardino dalle origini al Medioevo

  2. ARTE DEI GIARDINI ARCHITETTURA DEL PAESAGGIO

  3. « “Landscape” means an area, as perceived by people, whose character is the result of the action and interaction of natural and/or human factors » Convenzione Europea del Paesaggio, 20 ottobre 2000

  4. PRIMA - Nell'accezione di inizio Novecento (codificata in Italia dalla L. 1497/1939 sulla "protezione delle bellezze naturali"), il paesaggio era legato a caratteri di bellezza e valore, esclusivi di porzioni determinate di territorio, legati a delimitati scorci e vedute panoramiche: le cosiddette "bellezze da cartolina“ - Il paesaggio è considerato come qualcosa di statico e immutabile. OGGI - La Convenzione del 2000 prevede la salvaguardia di tutti i paesaggi, indipendentemente da prestabiliti canoni di bellezza o originalità, ed include espressamente: « ...paesaggi terrestri, le acque interne e marine. Concerne sia i paesaggi che possono essere considerati eccezionali, sia i paesaggi della vita quotidiana sia i paesaggi degradati." » (art. 2) - Il paesaggio è manufatto, architettura, prodotto dell’intreccio dell’azione dell’uomo e della natura attraverso i secoli; riassume in sé sia gli elementi naturali che quelli culturali o antropici. Non ha senso distinguere tra paesaggi culturali e paesaggi naturali. - In quanto manufatto, il paesaggio è un’opera aperta, poiché i luoghi sono in continua, necessaria trasformazione. Viene riconosciuta, quindi, la sua natura dinamica risultante dal confronto dialettico tra l’istanza conservativa (senza la quale si cancellerebbero le tracce del passato) e le trasformazioni proprie delle società.

  5. Se oggi il significato della parola paesaggio ricopre un’accezione più ampia rispetto al passato, anche il campo d’intervento dell’architettura del paesaggio si è ampliato: progettazione di parchi, giardini, piazze, strade, cimiteri, orti urbani, riqualificazione di aree dismesse, lotti abbandonati, aree interstiziali, sistemazioni di argini fluviali, fronti marini, sistemazioni paesistiche a scala territoriale, etc…

  6. Storia del giardino

  7. Il giardino all'origine aveva un significato magico e religioso e ad esso è quasi sempre associata l'idea di paradiso, sia quello terrestre primigenio che l'Aldilà Il termine stesso “paradiso” significa luogo recintato/giardino dal sanscrito paradesha, divenuto pairidaēza in persiano Sua caratteristica è il legame con l’edificio, di cui il giardino rappresenta il suo espandersi all'aperto e la sua funzione originaria è quella produttiva Nel tempo il giardino assume altre funzioni: godimento visivo e luogo di riposo e piacere per il signore, espressione di potenza e potere ma, soprattutto, è l'espressione della filosofia di vita dell'epoca in cui viene creato

  8. Dalle origini al Medioevo

  9. Il giardino nell’antico Egitto • 2700 a. C. prime descrizioni (giardino di Meten) • 1500 a. C. prime rappresentazioni grafiche (pitture murali e modellini) • Carattere ornamentale e utilitario (orto) • - Rapporto di continuità con la casa • - Semplice schema geometrico • - Recintato da alti muri • - Vasche d’acqua rettangolari • - Ordinato, ombreggiato e rigoglioso (grande varietà di specie) in contrapposizione al deserto caotico, assolato e arido. • - Simboleggia la primordiale condizione di vita felice sotto la dominazione di Ra, dio del sole e creatore dell’uomo; l’acqua simboleggia Nun, l’oceano primordiale. Necropoli tebana, tomba di Nebamon

  10. Giardini assiro-babilonesi • 1100 a. C. Tiglath Piseler I, re assiro, importa in Mesopotamia il cedro del Libano e il bosso come bottino di guerra • 700 a. C. Sennacherib, re assiro, fece costruire parchi regali, parchi per gli dei e parchi pubblici • "Ho creato un giardino nella città alta ed in quella bassa, con i prodotti della terra provenienti dalle montagne e dai paesi circostanti: tutte le spezie della terra degli Ittiti; mirra (che cresce meglio nel mio giardino che nella sua terra di origine); vigne delle colline, frutti da ogni parte del paese; spezie e alberi Sirdu ho piantato per i miei sudditi. Per di più ho spianato e livellato le montagne ed i campi della terra che circonda la città di Kisiri fino al territorio di Niniveh, così che le piante vi possano prosperare e vi ho scavato un canale. Ho portato per un'ora e mezza di tragitto l'acqua del fiume Chusur nel mio canale, e l'ho fatta scorrere in mezzo alle mie piantagioni per poterle abbeverare. Ho creato uno stagno nel giardino per tenervi l'acqua e in esso ho piantato giunchi…“ • Carattere ornamentale e utilitario • Piante esotiche (antenato dell’orto botanico) • Canali d’acqua e vasche d’acqua per l’allevamento di pesci • Il giardino rifletteva la gloria del sovrano (i grandi parchi attorno ai palazzi regali riflettevano, con la varietà delle specie ivi rappresentate, la vastità del regno) • - Primo esempio conosciuto di destinazione pubblica di un giardino (antenato del parco pubblico)

  11. Giardini pensili di Babilonia • Ca. 590 a. C. Nabucodonosor II fa costruire i giardini pensili • "Al suo palazzo egli fece ammassare pietre su pietre, fino ad ottenere l'aspetto di vere montagne, e vi piantò ogni genere di alberi, allestendo il cosiddetto «paradiso pensile» perché sua moglie, originaria della Media, ne aveva grande desiderio, essendo tale l'usanza della sua patria.“ Giuseppe Flavio I sec. d. C. • - Carattere edonistico ed ornamentale • - Luogo per passeggiare • - Impianto a terrazze sostenute da colonnati • - Canali di irrigazione per le piante • Vasta varietà di specie vegetali • - Nessun rapporto di continuità con ciò che si trovava intorno Ricostruzione dei giardini pensili di Babilonia

  12. Il giardino persiano • VI sec. a. C. • Resti rinvenuti a Pasargadae • Carattere ornamentale , ma anche utilitario • - Rapporto di continuità con l’abitazione • Semplice schema geometrico tetrapartito (chahar-bag che significa 4 lotti) • Sistema di canali d’acqua • - Numerose varietà di specie vegetali • - Delimitato da portici sui quattro lati • - Ordinato, ombreggiato e rigoglioso in contrapposizione al caos delle terre aride intorno • Il giardino è metafora del paradiso divino ricreato in terra dal re per ribadire la sua autorità sui sudditi • - A corredo delle sistemazioni vegetali erano anche allevati uccelli e animali da livrea Ricostruzione del giardino del palazzo reale di Ciro il grande a Pasargadae 550 a. C.

  13. Il giardino nell’antica Grecia • VIII sec. A. C. Omero descrive nell’Odissea due tipologie di giardino: • - Giardino della fecondità (orto): giardino di Alcinoo • - Giardino degli Dei (bosco sacro) luoghi naturali con boschi e fonti d’acqua in cui erano edificati i templi e i santuari: giardino di Calipso. In prossimità dei templi venivano piantati platani, olmi, cipressi e alberi da frutto, in alcuni casi anche piante aromatiche e fiori • - Giardino come area coltivata e non un luogo di piacere per la vista e l’olfatto, posizionato all’esterno della città • Carattere sacro della natura e concezione mitologica di essa • L’opera architettonica si dispone nel paesaggio naturale in modo da esaltarne le caratteristiche ambientali • - Nella natura si ricerca l'armonia tra l'uomo e il paesaggio (per simboleggiare l’età dell’oro) • La stessa concezione ispira anche l’edificazione di edifici non religiosi al di fuori della città: teatri, terme… Agrigento, Tempio della Concordia Agrigento, Giardino della Kolymbetra. Ripristino delle piante originarie e delle antiche coltivazioni Epidauro, Grecia, teatro di Epidauro

  14. V sec. a. C. Ad Atene, Cimone fa piantare lunghi filari di alberi, disposti geometricamente, intorno ad edifici pubblici immediatamente fuori delle mura della città: palestre, ginnasi, terme. Alberi sono piantati anche nel centro della città, nell’agorà IV sec. a. C. Giardini delle scuole filosofiche: l'Accademia di Platone e il Liceo di Aristotele. Queste ultime tipologie, per la loro funzione urbana, possono considerarsi i primi esempi di parchi pubblici Fine IV sec. a. C. Giardino di Epicuro, primo giardino privato (orto) all’interno della città Si deve alle conquiste di Alessandro Magno l'ammirazione dei Greci per i giardini di piacere orientali e persiani. Nell'Ellenismo quindi, nelle ricche città di Tebe, Rodi e Pergamo, trovarono larga diffusione i giardini pubblici e privati. In questi, alle radure fiorite di essenze colorate e profumate che comprendevano rose, iris, violette ecc., si alternavano boschetti ed anche alberi da frutto e, nelle passeggiate tra le diverse specie, ci si poteva imbattere in statue, nicchie, fontane, grotte, tempietti ed, in alcuni casi, anche in qualche animale. Ma si tratta di casi isolati. Più diffusa era la tradizione dei Giardini di Adone, dio della vegetazione: vasi pieni di germogli di cereali e ortaggi, che crescevano e appassivano molto velocemente, simboleggiando la breve vita del dio, venivano posizionati sui tetti delle case. Da essi derivò la coltivazione sui balconi e sulle terrazze di piante in vaso per uso ornamentale

  15. Il giardino nell’antica Roma • Primi giardini ben documentati • Età repubblicana (509 a.C. – 27 a.C.) • Bosco sacro incontaminato abitato dal genius loci dove è bandito ogni intervento • Hortusconclusus piccolo spazio recintato posto nella parte posteriore della casa che costituisce l'ideale prosecuzione dell'abitazione a carattere utilitario • II sec. a.C. Introduzione del modello del peristilio, di derivazione greca, all’interno della domus • Tra il II e il I sec. a. C. nasce la villa suburbana, sede del prestigio e del benessere dei romani più ricchi • - 60 a.C. Cicerone descrive i primi giardini di delizia • Sia come orto che come giardino di delizie il giardino è strettamente legato alla casa Prima tipologia di Domus romana con l’orto sul retro che riprende la domus italica Ricostruzione di un hortus conclusus romano

  16. Età imperiale (27 a.C. – 476 d.C.) • Si diffonde il modello della villa suburbana • Nella domus il giardino, posizionato ora nel peristilio, abbandona le vecchie funzioni utilitarie e complementari per diventare parte di una architettura, composizione compiuta in sé. Edificio e spazio aperto sono intimamente legati • Schema geometrico rettangolare • - Presenza dell’acqua sotto varie forme • Ars topiaria evidenzia il desiderio dei Romani di plasmare la natura (deriva dalla pittura parietale greca, i topia) • 89 d.C. si afferma la moda degli ippodromi nei parchi delle ville • 133 d.C. viene realizzata la villa di Adriano, punto più alto nell’opera di progettazione dei giardini romani antichi • La scena si abbellisce di statue, tempietti porticati, ninfei e fontane • Accanto ai giardini privati sorgono i parchi pubblici: passeggiate alberate e parchi intorno agli edifici termali e ginnasi Domus Romana con peristilio Pompei casa dei Vettii

  17. VILLA ADRIANA Tivoli, Villa Adriana Canopo e Serapeo Teatro Marittimo Pecile, luogo isolato per la meditazione

  18. Il giardino islamico dal VII sec. d.C. “Nel giardino c’era ogni genere di frutti, arbusti profumati, verdure e piante aromatiche, come gelsomino, fior di ligustro, pepe, lavanda, rose d’ogni specie, piantaggine, mirto e tutte le qualità di arbusti aromatici. Era un giardino senza uguali, con l’aspetto di un pezzo di paradiso e se qualcuno vi entrava indebolito ne usciva forte come un leone. La lingua è incapace di descrivere le sue meraviglie e cose singolari che si possono trovare solo nel paradiso” (Le Mille e una notte) X secolo

  19. Deriva dal giardino persiano, con influenze egizie e romane • Complemento fondamentale di ogni architettura • - Carattere ornamentale, ma anche utilitario è inteso soprattuttto come luogo di piacere • Schema geometrico tetrapartito che simboleggia i 4 elementi sacri che deriva dallo chahar-bagh persiano • - Recintato da alti muri • Acqua presente in vasche, canali, fontane e zampilli • Cipressi, alberi da frutta e fiori usati per la loro simbologia • Simboleggia il Paradiso coranico, giardino ove regna la tranquillità e all'interno del quale i guerrieri possono godere della ricompensa ultraterrena. Le sue bellezze sono materiali, non spirituali. È un giardino creato per “il piacere” nel quale raggiungere la felicità dei sensi, naturale contrapposizione alla selvaggia ed arida natura dei deserti: la vista con i colori dei fiori e le linee armoniose; l'olfatto con i profumi intensi di ogni stagione; il tatto con la freschezza degli alberi e delle foglie; il gusto con i frutti sempre presenti; l'udito con il mormorio dell'acqua… fino ad arrivare a finzioni sceniche Raffigurazione del giardino islamico

  20. Dall’VIII sec. d. C. compaiono i primi giardini regali non più intimi ma destinati alla mondanità • Il modello del giardino islamico viene importato in Europa durante la dominazione araba in Spagna e nell’Italia meridionale, particolarmente in Sicilia • Elemento tipico di questi giardini è il patio (la corte), originato dai giardini porticati persiani e dai peristili romani Granada. L’Alhambra e il Generalife Fortezza trasformata in dimora reale nel XIII sec. a cui viene aggiunto nel XIV sec. Il Generalife, residenza estiva del sultano

  21. Alhambra . Cortile dei mirti Patio dei Leoni Patio de la Lindaraja

  22. Generalife Patio dell’acqua (sopra) Patio dei Cipressi (sotto)

  23. Giardino Medioevale 467 d.C. - 1300

  24. Con la caduta dell’Impero Romano d’Occidente e le invasioni barbariche, la cultura dei giardini si interrompe. Il giardino risente della complessità delle situazioni politiche e religiose (Cristianesimo) e delle profonde trasformazioni storiche, sociali e culturali che caratterizzano i secoli a cavallo dell'anno Mille: sorgono i borghi fortificati, i castelli e i complessi monastici, centri deputati alla salvaguardia della cultura classica, anch’essi fortificati • Il giardino sorge nei limitati spazi di queste tre tipologie: • Il giardino del borgo • - Il giardino del monastero • Il giardino del castello o della villa • In ognuno dei casi il giardino è uno spazio chiuso a carattere prevalentemente produttivo (hortus conclusus), recintato e separato dall’esterno, considerato ostile • IL BORGO COME LUOGO PROTETTO • - LA NATURA ESTERNA COME LUOGO OSTILE MA PRODUTTORE DI BENI PER LA SOPRAVVIVENZA • L’HORTUS CONCLUSUS COME LUOGO IDILLIACO, PER LA COLTIVAZIONE ANCHE DI SPECIE RARE E OFFICINALI, SPAZIO PER IL RISTORO E PER IL DILETTO

  25. Dopo il 1000, si assiste alla rinascita agricola, a un aumento demografico e a un nuovo sviluppo delle città. Nell’Italia centro-settentrionale, come in molti paesi dell’Europa, nasce una nuova classe: la borghesia comunale Le abbazie si impongono ancora una volta come luoghi di produzione e di diffusione della conoscenza, ma ampliano e fortificano il loro ruolo stabilendo un più significativo legame con il territorio su cui sorgono e configurandosi come complessi architettonici ampi, come delle vere e proprie cittadelle. Si ha un’evoluzione del giardino medievale - Il giardino monastico si fa più complesso - All’interno e intorno alle città si diffonde la trama degli orti dei borghi, chiusi in difesa delle coltivazioni più pregiate - Il giardino laico si arricchisce del viridario e di elementi ornamentali Le fonti che descrivono il giardino medievale sono: trattati scientifici, contributi letterari, rappresentazioni pittoriche

  26. Giardino monastico • Dalle descrizioni e da esempi esistenti, si evince che il giardino monastico comprende giardini nettamente separati tra loro: il giardino del chiostro, l'area riservata alla coltivazione delle piante medicinali e officinali per il sollievo dei malati (giardino dei semplici); l’area in cui crescevano le specie orticole e le erbe aromatiche (verziere); un'altra riservata agli alberi da frutta (pomario, in prossimità del cimitero) • Carattere utilitario • - Schema geometrico • Recintato da alti muri • Simboleggia il paradiso. La sua forma quadrata riflette i quattro angoli dell’universo, il suo centro è costituito da un albero (albero della vita) oppure dal pozzo o fonte (fonte di sapienza, simbolo del Cristo e dei quattro fiumi del paradiso) • - fiori e frutti dal significato simbolico: • la rosa, fiore della Vergine ma anche simbolo del sangue divino; il giglio, simbolo della purezza e della povertà; le violette, simbolo della modestia; la melagrana che rappresenta l'unità della chiesa; la palma, simbolo della giustizia; il fico, metafora della dolcezza; l'olivo, simbolo della misericordia e il trifoglio che allude alla trinità Giardino monastico. Incisione da "Il fiore di Virtù", edizione veneziana del XV sec Madonna e Santi nel giardinetto del Paradiso

  27. Monastero benedettino di S. Gallo presso il lago di Costanza in Svizzera La "pianta di San Gallo", rappresentata in un codice del IX secolo rinvenuto nell'omonima abbazia svizzera, costituisce un modello ideale di organizzazione degli spazi del monastero in cui si riconoscono il chiostro, il pomario (orchard), il verziere (vegetable gardens) e il giardino dei semplici (medical herb garden)

  28. Schema di suddivisione delle aree scoperte di una struttura conventuale del XIII secolo a) orti; b) area boscata; c) orti e giardini delle celle; d) giardino del chiostro dei padri; e) pomario; f) area per la coltivazione delle piante officinali; g) cimitero; h) giardino del priore; i) frutteto ed orti

  29. Il chiostro quadripartito con al centro la fontana Abbazia di Chiaravalle. Fondata nel sec. XII e ristrutturata nel XV, sorge nella pianura milanese

  30. Giardino laico • - Carattere utilitario e di piacere • Recintato • Giardino paradisiaco fonte di piaceri terreni (Hortus deliciarum) • Giardino fatto di colori e di profumi, incui proliferano specie vegetali diverse, alberi da frutto e piante ornamentali, ed in cui l'acqua porta frescura ma è anche elemento di preziosismo che aggiunge sensazione di piacere al giardino (dal giardino islamico) • - Compare il tema del labirinto, che costituisce un significativo motivo ornamentale ma che ha anche un forte valore simbolico perché allude alle difficoltà della vita ed all'incessante ricerca della verità. • - Metafora dell'amore cortese, il giardino simboleggia il percorso che il cavaliere compie perraggiungere la felicità • Romanzi cavallereschi come Il Roman de Tristan ed il Roman de Erec et Enide di Chrétien de Troyes e Il Roman de la Rose, scritto nel 1220 da Guillaumede Lorris e completato nel 1280 da Jean de Meung, descrivono giardini recinti, paradisi di frutti efiori eterni, in cui regnano la magia e gli incantesimi Miniatura da il Roman de la Rose, Giardino dell’amore, versione del 1500 Michel de Renaud de Montauban, Coppia di amanti in un giardino medievale, metà sec XV

  31. Il Proemio della terza giornata del Decamerone di Giovanni Boccaccio ed il trattato di agricoltura De Ruralium Commodorum scritto nel 1305 da Pietro De' Crescenzi forniscono importanti descrizioni che permettono di ricostruire lo schema del giardino medievale laico di questo periodo. Il giardino mantiene la funzione utilitaria, ma presenta un impianto più articolato, al centro del quale è posta una fontana. Risulta diviso geometricamente da aiuole separate da vialetti coperti da pergole ed è costituito da varie parti, ognuna delle quali ha una sua propria destinazione: il "verziere" con le piante medicinali; l'area riservata ai fiori, suddivisa in aiuole; il "pomario" che contiene gli alberi da frutto disposti in filari e gli ortaggi; il "viridario" nel quale si trovano le specie arboree perenni. Dislocati in varie parti vi sono pergole, padiglioni, piccoli edifici, una peschiera ed un labirinto. Schema di giardino medievale laico. 1 Ingresso – 2 Pratellli con fiori – 3 Prato con fontana coperta da padiglione – 4 Labirinto – 5 Padiglione con bagno – 6 Erbai – Pr Pomari – V verzieri – Ps Peschiera – Vr Viridario

  32. Alla metà del 1300 l’Europa viene colpita dalla peste nera (1348) e da una nuova crisi agricola La popolazione si dimezza da 80 milioni a 40 milioni circa I paesaggi cambiano di nuovo e grandi zone prima coltivate tornano ora boschive e selvagge Questa situazione rimane invariata fino a metà del sec. XV

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