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Il gusto della memoria: la saggezza popolare e il suo fondamento scientifico. Barbara Giorgi Università Campus Bio-Medico a.a. 2009/2010 Scienze dell’Alimentazione e della Nutrizione Umana. Indice dei contenuti. Proverbi e massime nella concezione popolare
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Il gusto della memoria: la saggezza popolare e il suo fondamento scientifico Barbara Giorgi Università Campus Bio-Medico a.a. 2009/2010 Scienze dell’Alimentazione e della Nutrizione Umana
Indice dei contenuti • Proverbi e massime nella concezione popolare • Interviste e relative schede dei proverbi citati • Ringraziamenti • Bibliografia
Nel corso dei secoli, i proverbi hanno fortemente influenzato la visione di determinati fenomeni o avvenimenti,riportando una “verità”, una norma o un insegnamento tratti dall’esperienza. Col passare del tempo, alcuni hanno perso il loro significato originale, riadattandosi a quelle che sono le esigenze di una società in continuo mutamento, sempre mantenendo, tuttavia, il loro carattere narrativo, il loro desiderio di istruire le generazioni future attraverso affermazioni ritmiche e concise di quella che è la realtà.
Basandoci su questi concetti fondamentali, scopo della nostra ricerca è quello di farci raccontare dai nostri nonni, da coloro che dei proverbi e delle massime hanno fatto uno “stile di vita”, alcuni proverbi riguardanti l’alimentazione e il cibo in generale, per vedere in che modo le circostanze storiche e regionali hanno influenzato credenze e comportamenti popolari.
Approfittando della vacanze pasquali, ho chiamato a raccoltanonne, parenti ed amici di una “certa età”, per farmi raccontare da loro (davanti a dolci e spumanti vari, che si sa stimolano l’appetito e la fantasia) quali fossero i proverbi che meglio ricordavano, cercando di estrapolare qualche nota divertente riguardante i loro ricordi al proposito. Sperando di aver fatto un lavoro se non perfetto almeno simpatico e di ricco di “verve”, passiamo ora agli identikit delle mie vittime e alla saggezza popolare che sono riuscita a raccogliere!!!
Francesca Fatato Nata a Luco dei Marsi (Aq) il 3 Giugno 1927, ha lavorato dall’età di 16 anni presso l’INA, ed è attualmente pensionata. Due sono i proverbi che ha citato, entrambi tipicamente abruzzesi: • “U vècchie nin vò joche: vò pane, vino e foche”, che tradotto sta per “Il vecchio non ama più il gioco, vuole pane, vino e fuoco”. • “La carne fa carne, lu pane fa sanghe, e lu vine fa mandè”, ovvero “La carne fa carne, il pane fa sangue e il vino fa forza”.
Marisa Catalani Nata a Roma il 23 Marzo del 1927, ha fatto l’insegnante in una scuola elementare, ed ora è anche lei pensionata. • “Se magna pè campà, no pe crepà”, “Si mangia per vivere, non per morire” • “Ne pagnotta e ‘na fiasca prendemo ‘l mondo come casca”, proverbio marchigiano che sta per “Una pagnotta e una fiasca, prendiamo la vita come viene” • “Tanto, piove o nun piove, er Papa magna”, con evidente allusione al potere della ricchezza in generale.
Alfredo Taddei Nato a Castiglion del lago in Toscana, il 12 Dicembre 1949, è un dirigente fresco di pensione, ancora non adattatosi alla sua attuale condizione (tiene a sottolinearlo). Tra tutti è stato la persona che mi ha dato più soddisfazioni, non solo per i proverbi citati, ma soprattutto per la sua anima di “toscanaccio”, così piacevole e al tempo stesso irriverente. • “A mangiare e bestemmiare, tutto sta nel cominciare”. • “A tavola un s’invecchia” . • “Al contadino non far sapere quanto è buono il cacio con le pere”.
Particolare interesse ha scatenato proprio quest’ultimo proverbio citato, per il quale tutti si sono mobilitati per darne una spiegazione. In molti hanno interpretato il significato “semplicisticamente”, finché non è intervenuto proprio il dotto Alfredo, che ne ha dato la giusta traduzione: “E’ inutile fare il misterioso con chi è addentro ad una determinata questione”. Il dubbio è rimasto a molti circa quest’interpretazione, ma io ho scelto di affidarmi alla sua illustre conoscenza storico-proverbiale, riportandovi questa versione e dandola “come buona”.
RINGRAZIAMENTI Un ringraziamento particolare a tutti gli “agnelli sacrificali”, che si sono volentieri sottoposti alla mia intervista: • Alle mie nonne, Marisa e Francesca, che hanno rinunciato al loro pisolino pomeridiano pur di aiutarmi • Al mitico Alfredo, amico di famiglia da una vita, fonte di grande saggezza, che da solo avrebbe meritato un’intera presentazione su proverbi ed affini, ma che a malincuore è stato censurato, viste le sue citazioni ben poco accademiche!!!
Bibliografia Loro e solo loro, anziani ma moderni, che per una volta mi hanno convinto a staccare gli occhi dal computer, per stare a sentire le loro storie antiche ma attuali, divertenti e confusionarie … Ancora GRAZIE!!!