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L’Unione europea. Dal 1° luglio 2013 fa parte dell’Ue anche la Croazia. L’idea di un’Europa unita.
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L’Unione europea Dal 1° luglio 2013 fa parte dell’Ue anche la Croazia.
L’idea di un’Europa unita • Negli anni immediatamente successivi alla Seconda guerra mondiale, in un’Europa economicamente e moralmente prostrata, i politici più illuminati capirono che occorreva porre le basi per una futura convivenza pacifica fra gli Stati europei.
Il processo di integrazione europea • Si avviò così un processo di integrazione europea, che è ancora in corso, e si pone i seguenti obiettivi: • Rafforzare la democrazia • Tutelare la pace • Creare un mercato comune che garantisca sviluppo e benessere
La posizione degli USA • Gli Stati Uniti furono da subito favorevoli al progetto di integrazione europea perché: • videro la futura unione europea come un possibile alleato contro l’URSS (nel clima della guerra fredda) • videro nel futuro mercato comune europeo un valido partner commerciale.
Le principali tappe dell’integrazione europea • Il Manifesto di Ventotene(1941-1944) • La dichiarazione Schuman(1950) • L’istituzione della Ceca (1951) • La Conferenza di Messina (1955) • I trattati di Roma (1957) • L’accordo di Schengen (1985) • Il Trattato di Maastricht (1992) • L’unificazione monetaria (2002) • Il Trattato di Lisbona (2007)
Dalla “Dichiarazione Schuman” “L’Europa non potrà farsi in una sola volta, né sarà costruita tutta insieme; essa sorgerà da realizzazioni concrete che creino anzitutto una solidarietà di fatto. L’unione delle nazioni esige l’eliminazione del contrasto secolare tra la Francia e la Germania: l’azione intrapresa deve concernere in prima linea la Francia e la Germania. A tal fine, il governo francese propone di concentrare immediatamente l’azione su un punto limitato ma decisivo. « Il governo francese propone di mettere l’insieme della produzione franco-tedesca di carbone e di acciaio sotto una comune Alta Autorità, nel quadro di un’organizzazione alla quale possono aderire gli altri paesi europei. La fusione della produzioni di carbone e di acciaio assicurerà subito la costituzione di basi comuni per lo sviluppo economico, prima tappa della Federazione europea, e cambierà il destino di queste regioni che per lungo tempo si sono dedicate alla fabbricazione di strumenti bellici di cui più costantemente sono state le vittime ». La solidarietà di produzione in tal modo realizzata farà si che una qualsiasi guerra tra la Francia e la Germania diventi non solo impensabile, ma materialmente impossibile.”
Il Manifesto di Ventotene Confinati nell’isola di Ventotene, AltieroSpinelli ed Ernesto Rossi tra il 1941 e il 1944 scrivono il “Manifesto per un'Europa libera e unita”. “(…) Il problema che in primo luogo va risolto, e fallendo il quale qualsiasi altro progresso non è che apparenza, è la definitiva abolizione della divisione dell’Europa in stati nazionali sovrani. Il crollo della maggior parte degli stati del continente sotto il rullo compressore tedesco ha già accomunato la sorte dei popoli europei, che o tutti insieme soggiaceranno al dominio hitleriano, o tutti insieme entreranno, con la caduta di questo in una crisi rivoluzionaria in cui non si troveranno irrigiditi e distinti in solide strutture statali. Gli spiriti sono già ora molto meglio disposti che in passato ad una riorganizzazione federale dell’Europa. La dura esperienza ha aperto gli occhi anche a chi non voleva vedere ed ha fatto maturare molte circostanze favorevoli al nostro ideale. (…) Altiero Spinelli Un’Europa libera e unita è premessa necessaria del potenziamento della civiltà moderna, di cui l’era totalitaria rappresenta un arresto. La fine di questa era sarà riprendere immediatamente in pieno il processo storico contro la disuguaglianza ed i privilegi sociali. Tutte le vecchie istituzioni conservatrici che ne impedivano l’attuazione saranno crollanti o crollate, e questa loro crisi dovrà essere sfruttata con coraggio e decisione. La rivoluzione europea, per rispondere alle nostre esigenze, dovrà essere socialista, cioè dovrà proporsi l’emancipazione delle classi lavoratrici e la creazione per esse di condizioni più umane di vita.”
La dichiarazione Schuman La cosiddetta dichiarazione Schumanè il discorso tenuto a Parigi il 9 maggio 1950 da Robert Schuman, l'allora Ministro degli Esteri del governo francese, che viene considerato il primo discorso politico ufficiale in cui compare il concetto di Europacome unione economica e, in prospettiva, politica tra gli stati europei. Essa rappresenta l'inizio del processo d'integrazione europea. Schuman prospettò di «mettere l’insieme della produzione franco-tedesca di carbone e di acciaio sotto una comune Alta Autorità», proposta divenuta effettuale un anno dopo con il nome di CECA. Il 9 maggio è stato proclamato dal Consiglio europeo di Milano del 1985 e viene attualmente celebrato come Festa dell'Europa. Robert Schuman
La CECA • Il 18 aprile 1951 Belgio, Francia, Repubblica Federale Tedesca, Italia, Lussemburgo e Paesi Bassi firmano a Parigi il Trattato istituivo della Comunità europea del carbone e dell'acciaio (CECA) che entra in vigore dal 23 luglio 1952 e scade il 23 luglio2002: • Essi intendevano affidare il potere di prendere decisioni riguardanti l’industria del carbone e dell’acciaio ad un organismo indipendente e sopranazionale denominato "Alta Autorità", il cui primo presidente fu Jean Monnet. • Con la Ceca il processo di integrazione europea era ormai avviato. • Fu superata la tradizionale rivalità tra Francia e Germania, che aveva provocato in passato gravi conflitti. I sei paesi aderenti alla CECA; sopra, la bandiera della CECA
La Conferenza di Messina G.Martino Dal 1º al 3 giugno 1955 i Ministri degli Esteri dei 6 Stati della CECA si riunirono a Messina su iniziativa del Ministro degli Esteri italiano Gaetano Martino e avviarono i negoziati che avrebbero portato ai Trattati di Roma.
Francobollo commemorativo della Conferenza di Messina emesso nel 2000
I Trattati di Roma • Il 25 marzo 1957 Belgio, Francia, Repubblica Federale Tedesca, Italia, Lussemburgo e Paesi Bassi firmano a Roma i Trattati istitutivi della Comunità economica europea (CEE) e della Comunità europea dell'energia atomica (CEEA o Euratom). • a) la Comunità Economica Europea (CEE), i cui obiettivi sono descritti nell’art. 2 del trattato: “La Comunità ha il compito di promuovere, mediante l’instaurazione di un mercato comune e il graduale ravvicinamento delle politiche economiche degli Stati membri, uno sviluppo armonioso delle attività economiche nell’insieme della Comunità, un'espansione continua ed equilibrata, una stabilità accresciuta, un miglioramento sempre più rapido del tenore di vita, e più strette relazioni tra gli Stati che ad essa partecipano”. A tal fine i sei Paesi si impegnarono ad eliminare gradualmente dazi e dogane interne per permettere la libera circolazione di merci e capitali. • b) la Comunità Europea dell'Energia Atomica (CEEA o Euratom), creata per coordinare i programmi di ricerca dei Paesi aderenti al fine di promuovere un uso pacifico dell'energia nucleare.
25 marzo 1957- La firma dei Trattati di Roma http://wwhttp://www.lastoriasiamonoi.rai.it/video/intervento-del-ministro-italiano-gaetano-martino/840/default.aspx http://www.lastoriasiamonoi.rai.it/puntate/leuropa-unita/610/default.aspxconomica europea. w.lastoriasiamonoi.rai.it/video/firma-dei-trattati-di-roma/842/default.aspx
L’accordo di Schengen Il 14 giugno 1985 a Schengen fu firmato un accordo fra i Paesi della CEE (tranne l’Italia) con il quale si intendeva eliminare progressivamente i controlli alle frontiere comuni e introdurre un regime di libera circolazione per i cittadini degli Stati firmatari, degli altri Stati membri della Comunità o di Paesi terzi. L’accordo fu progressivamente esteso agli altri Paesi. L’Italia vi aderì nel 1990. I Paesi dell’ “area Schengen”
Il Trattato di Maastricht • Il 7 febbraio 1992 i Paesi della CEE (divenuti nel frattempo 12) firmano il Trattato sull'Unione europea, comunemente ricordato come Trattato di Maastricht, che sancisce la nascita di una nuova entità politica ed economica: L’Unione europea (Ue) Il trattato di Maastricht: • stabilisce la cooperazione fra i Paesi membri nei settori della politica estera, della difesa, della polizia e della giustizia • Istituisce la Cittadinanza dell’Unione, per cui ogni cittadino di uno Stato membro è automaticamente cittadino dell’Unione e gode di alcuni diritti come la libertà di circolazione, soggiorno, studio e lavoro si tutto il territorio dell’Unione, il riconoscimento dei titoli di studio, il diritto di fare ricorso alla Corte di Giustizia europea... • crea l'unione economica e monetaria, introduce nuove politiche comunitarie (istruzione, cultura, cooperazione allo sviluppo, coesione) e sviluppa le competenze del Parlamento europeo (procedura di codecisione). • Adotta la bandiera europea con 12 stelle dorate in campo blu.
L’unificazione monetaria Il 1º gennaio 2002 in 12* sui 15 paesi allora membri dell’Ue entra in circolazione la moneta comune, l'euro. * (Austria, Belgio, Finlandia, Francia, Germania, Irlanda, Italia, Lussemburgo, Paesi Bassi, Portogallo, Spagna e Grecia)
Conseguenze dell’introduzione dell’euro • Eliminazione dei costi di cambio • Aumento della stabilità monetaria a livello internazionale • In Italia: perdita del potere d’acquisto dei lavoratori dipendenti.
La scelta della bandiera europea è il risultato di una lunga ed elaborata discussione che ebbe luogo presso il Consiglio d'Europa nella prima metà degli anni cinquanta ed il numero di stelle non è correlato al numero di stati membri, infatti le 12 stelle sono state interpretate come un simbolo antico di armonia e solidarietà a indicare, appunto, l'armonia e la solidarietà che dovrebbero caratterizzare i rapporti tra i Paesi europei. La bandiera europea: 12 stelle dorate in campo blu « Sullo sfondo blu del cielo del Mondo occidentale, le stelle rappresentano i popoli dell'Europa in un cerchio, simbolo di unità… proprio come i dodici segni dello zodiaco rappresentano l'intero universo, le dodici stelle d'oro rappresentano tutti i popoli d'Europa - compresi quelli che non possono ancora partecipare alla costruzione dell'Europa nell'unità e nella pace. » (Consiglio d'Europa. Parigi, 7-9 dicembre 1955)
Il Trattato di Lisbona Il 13 dicembre2007 I Ventisette membri dell’Ue firmano il Trattato di Lisbona che, dopo un travagliatissimo iter di ratifica, entra in vigore il 1º dicembre 2009. Alcune novità previste dal Trattato: • Il presidente dell'Ue sarà una carica permanente: nominato dal Consiglio Europeo resta in carica due anni e mezzo ed è rinnovabile per un mandato. • termina la possibilità, per un Paese membro, di esercitare il diritto di veto in Consiglio su oltre 40 materie. • Diritto di iniziativa popolare: un milione di cittadini può chiedere a Bruxelles di presentare una proposta normativa Ue. • Cooperazione nella Difesa: può essere costituita da un gruppo di Paesi nell'ambito della politica di difesa per integrare le loro forze armate o parti di esse. • Clausola di solidarietà: su richiesta di un Paese membro gli altri devono andare in suo aiuto in caso di aggressione armata, attacco terroristico, calamità naturale. • Clausola di uscita: un Paese può uscire dall'Ue negoziando le condizioni con i partner. • Nuove competenze: l'Ue acquisisce competenze in materie come lo sport, il turismo, la protezione dei dati personali e della proprietà intellettuale, l'energia, la salute pubblica. • Sanzioni pecuniarie: la Corte di giustizia Ue può infliggere multe più velocemente e in più casi quando un Paese risulti inadempiente.
13 dicembre 2007- Trattato di Lisbona 7 febbraio 1992- La firma del Trattato di Maastricht
Statuto e istituzioni dell’Ue • L’Ue non è uno Stato federale, ma è più che una federazione di Stati perché possiede delle istituzioni proprie e ha capacità legislativa. Gli Stati membri hanno accettato delle limitazioni alla propria sovranità nazionale in vista degli interessi comunitari. L’Ue è quindi un patto fra nazioni sovrane, allo scopo di affrontare le sfide globali che nessun Paese sarebbe in grado di affrontare da solo. LE ISTITUZIONI EUROPEE: • Il Parlamento europeo • Il Consiglio europeo • Il Consiglio dell’Unione • La Commissione europea • La Corte di Giustizia • La Corte dei conti • La Banca centrale europea
Il Parlamento europeo È l’assemblea rappresentativa di tutti i cittadini dei paesi membri dell’Ue. Sede: Strasburgo (ma si riunisce anche a Bruxelles) Composizione: dal 2014, 751 deputati; ogni stato ha un numero di seggi proporzionale alla sua popolazione. Elezione: a suffragio universale. Durata: 5 anni. Il primo Parlamento fu eletto nel 1979 Poteri: esercita la funzione legislativa. Il Trattato di Lisbona gli ha conferito poteri pari a quelli del Consiglio (principio di codecisione). Esercita il controllo politico sulla Commissione, ne elegge il presidente e deve approvare la nomina dei commissari.
Il Consiglio europeo « Il Consiglio Europeo dà all'Unione gli impulsi necessari al suo sviluppo e ne definisce gli orientamenti politici e le priorità politiche generali. » (Trattato sull’Ue, art. 15) Sede: Bruxelles Composizione: capi di Stato o di governo dei paesi membri; presidente della Commissione europea; Presidente del Consiglio europeo, che presiede le sessioni; Alto rappresentante dell'Unione per gli affari esteri e la politica di sicurezza. Il Presidente del Consiglio europeo: è nominato dal Consiglio e ha un mandato di 2 anni e mezzo. Poteri: si riunisce periodicamente (almeno ogni 6 mesi) per esaminare le principali problematiche del processo di integrazione europea. Sebbene influenzi l'agenda politica dell'UE, non può approvare atti legislativi.
Il Consiglio dell’Unione È la più importante istituzione “decisionale” dell’Ue. Sede: Bruxelles Composizione: tutti i ministri dei Paesi membri, che si riuniscono a seconda dei problemi all’ordine del giorno. Poteri: esercita la funzione legislativa che esercita congiuntamente al Parlamento (principio di codecisione). • Approva la le LEGGI COMUNITARIE, che saranno valide per tutti i Paesi membri. • Coordina le politiche economiche generali dei paesi membri • Firma accordi tra l'UE e gli altri paesi • Approva il bilancio annuale dell'UE • Elabora la politica estera e di difesa dell'UE • Coordina la cooperazione fra i tribunali e le forze di polizia nazionali dei paesi membri.
La Commissione europea È un organo indipendente dai governi nazionali. I Commissari non rappresentano gli interessi dello Stato di provenienza ma lavorano nell’interesse generale dell’Unione. Sede: Bruxelles /Strasburgo Composizione: è costituita dal Presidente e dai Commissari. Attualmente ogni Paese ha un commissario. Dal 2014 il numero dei commissari sarà pari ai 2/3 del numero degli Stati membri, con un sistema di rotazione. Poteri: la Commissione esercita il potere esecutivo. Essa è di fatto il Governo dell’Unione e risponde dei suoi atti al Parlamento che può censurarla o chiederne le dimissioni.
La Corte di Giustizia È l’organo giurisdizionale dell’Ue. Essa vigila, in collaborazione con gli organi giurisdizionali degli Stati membri, sull'applicazione e interpretazione uniforme del diritto dell'Unione. Sede: Lussemburgo Composizione: un giudice per ciascuno dei Paesi membri; otto avvocato generali. Poteri: la Corte di giustizia interpreta il diritto dell'UE perché esso venga applicato allo stesso modo in tutti i paesi dell'UE; giudica le controversie tra i governi dei paesi membri e le istituzioni dell'UE. Anche i privati cittadini, le imprese o le organizzazioni possono portare un caso all'attenzione della Corte se ritengono che un'istituzione dell'UE abbia leso i loro diritti.
La Corte dei conti e la BCE La Corte dei conti, con sede a Lussemburgo, esamina la legittimità e la regolarità delle entrate e delle spese dell’Ue e accerta la sana gestione del bilancio. La Banca centrale europea (BCE, con sede a Francoforte, in Germania) gestisce l'euro, la moneta unica dell'UE, e garantisce la stabilità dei prezzi nell'UE. La BCE contribuisce anche a definire e attuare la politica economica e monetaria dell'UE.
Le leggi comunitarie • Regolamenti: obbligatori, riguardano tutti i Paesi dell’Ue. • Direttive: atti che vincolano gli stati membri al raggiungimento dei risultati per i quali sono state emanate, lasciando a questi la scelta dei mezzi giuridici più idonei con i quali raggiungerli. • Decisioni: atti con portata individuale, indirizzati a singoli Stati membri o a soggetti privati e obbligatori in tutti i loro elementi soltanto per i destinatari; • Raccomandazioni: atti non vincolanti diretti a sollecitare il destinatario ad adottare un determinato comportamento, o a cessare da un comportamento specifico (in entrambi i casi, contrario agli interessi comuni dei Paesi membri) • Pareri: atti non vincolanti destinati a fissare il punto di vista dell'istituzione che lo emette, in ordine a una specifica questione