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VERTIGINI E PROVE VESTIBOLARI

VERTIGINI E PROVE VESTIBOLARI. Prof. Roberto Albera Dipartimento di Fisiopatologia Clinica Università degli Studi di Torino. AMBITI IN CUI PIU’ FREQUENTEMENTE VIENE RICHIESTA UNA CONSULENZA ORL DA PARTE DEL MEDICO LEGALE. IPOACUSIA DISTURBI DELL’EQUILIBRIO.

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VERTIGINI E PROVE VESTIBOLARI

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Presentation Transcript


  1. VERTIGINI E PROVE VESTIBOLARI Prof. Roberto Albera Dipartimento di Fisiopatologia Clinica Università degli Studi di Torino

  2. AMBITI IN CUI PIU’ FREQUENTEMENTE VIENE RICHIESTA UNA CONSULENZA ORL DA PARTE DEL MEDICO LEGALE IPOACUSIA DISTURBI DELL’EQUILIBRIO

  3. NELLA VALUTAZIONE MEDICO LEGALE DELLA SORDITA’ IL RUOLO DELL’ORL E’ PRINCIPALMENTE RIFERITO A: • ACCERTAMENTO DELLA PRESENZA DELL’IPOACUSIA • ATTENDIBILITA’ DELLA SOGLIA AUDIOMETRICA

  4. SUPERATO TALE PROBLEMA LA VALUTAZIONE E’ BASATA SULL’APPLICAZIONE DI UNA METODICA TABELLARE (ad es. METODICA INAIL-DANNO BIOLOGICO 2000) Ipoacusia monolaterale Ipoacusia bilaterale D : 100 = I : 12

  5. CIO’ E’ CONSENTITO DA DUE ASPETTI PECULIARI DEI DISTURBI UDITIVI • L’ESITO DELL’ESAME AUDIOMETRICO E’ NUMEROCENTRICO E BEN SI ADATTA AD UNA VALUTAZIONE PERCENTUALE - VI E’ UNA STRETTA CORRELAZIONE TRA L’ENTITA’ DELL’IPOACUSIA E IL VALORE DI SOGLIA AUDIOMETRICA

  6. NELLA DIAGNOSI E NELLA VALUTAZIONE DEI DISTURBI DELL’EQUILIBRIO IL PROBLEMA E’ COMPLETAMENTE DIVERSO

  7. LA MAGGIOR PARTE DELLE METODICHE LA VALUTAZIONE MEDICO-LEGALE DEI DISTURBI DELL’EQUILIBRIO E’ BASATA SULLA RICERCA DELLE ALTERAZIONI FUNZIONALI VESTIBOLARI

  8. METODICHE VALUTATIVE Bargagna et al (1998) Forme periferiche Iporeflessia unilaterale compensata 2-5% Areflessia unilaterale compensata 5% Compenso incompleto +1-5%

  9. METODICHE VALUTATIVE Bargagna et al (1998) Forme centrali Ny spontaneo <10% Ny evocato 1-3% Alterazioni quantitative e qualitative del ny calorico o rotatorio <10%

  10. METODICHE VALUTATIVE Bargagna et al (1998) Valutazioni massimali Areflessia monolaterale senza compenso, con cupololitiasi 15% Sindrome vestibolare centrale specifica con segni a sicuro significato patologico 20% Sindrome vestibolare mista 25%

  11. QUALI SONO I PRINCIPALI TEST DI FUNZIONALITA’ VESTIBOLARE E A CHE COSA SERVONO?

  12. RICERCA DEL NISTAGMO SPONTANEO

  13. PROVA DI ROMBERG

  14. MANOVRA DI HALLPIKE

  15. HEAD SHAKING TEST

  16. MASTOID VIBRATION INDUCED NYSTAGMUS

  17. PROVA ROTOACCELERATORIA PENDOLARE

  18. PROVA TERMICA

  19. PROVA CALORICA NORMALE

  20. PREVALENZA DI LATO SINISTRO

  21. STABILOMETRIA DINAMICA SECONDO NASHNER

  22. VEMPs

  23. TEST MACULARI Verticale soggettiva

  24. INDICAZIONI FORNITE DALL’ESAME VESTIBOLARE • Presenza di una sofferenza vestibolare • Lato della lesione • Sede della lesione (periferica verso centrale) • Grado del deficit • Stato del compenso vestibolare

  25. PROBLEMATICHE CONNESSE CON LA VALUTAZIONE DEL DANNO VESTIBOLARE Il controllo dell’equilibrio è basato sulla cooperazione funzionale tra organi differenti per cui la vertigine può conseguire a numerose patologie vestibolari ed extravestibolari. Ne deriva che le prove vestibolari possono risultare normali in presenza di una sintomatologia vertiginosa.

  26. PROBLEMATICHE CONNESSE CON LA VALUTAZIONE DEL DANNO VESTIBOLARE La sintomatologia conseguente ad un deficit vestibolare unilaterale tende a regredire grazie al compenso vestibolare. Ne deriva che le prove vestibolari possono risultare alterate in assenza di una sintomatologia vertiginosa.

  27. PROBLEMATICHE CONNESSE CON LA VALUTAZIONE DEL DANNO VESTIBOLARE Non vi è necessariamente correlazione tra entità del danno vestibolare ed entità dei disturbi vertiginosi.

  28. PROBLEMATICHE CONNESSE CON LA VALUTAZIONE DEL DANNO VESTIBOLARE I segni spontanei o rivelati conseguenti ad un deficit vestibolare unilaterale tendono a regredire nel tempo grazie al compenso vestibolare per cui il loro interesse nella valutazione medico-legale del danno permanente è relativa.

  29. PROBLEMATICHE CONNESSE CON LA VALUTAZIONE DEL DANNO VESTIBOLARE Non esiste ad oggi uno standard valutativo nello studio della funzionalità vestibolare in quanto essa può essere studiata mediante prove semplici, di rapida esecuzione ed a basso costo (prova termica senza registrazione ENG) o mediante prove estremamente sofisticate, costose e lunghe (registrazione ENG, posturografia dinamica, ecc..).

  30. PROBLEMATICHE CONNESSE CON LA VALUTAZIONE DEL DANNO VESTIBOLARE E’ QUINDI BEN EVIDENTE COME UN ESAME VESTIBOLARE, PER QUANTO BEN CONDOTTO, NON CONSENTA DI ACCERTARE IL DISTURBO LAMENTATO DAL SOGGETTO E SE RIPARTISSIMO DALLA VALUTAZIONE DEI DISTURBI SOGGETTIVI? VERTIGINE

  31. DIAGNOSI DEI DISTURBI DELL’EQUILIBRIO E’ possibile utilizzare i dati anamnestici per formulare un’ipotesi diagnostica nei disturbi dell’equilibrio?

  32. DIAGNOSI DEI DISTURBI DELL’EQUILIBRIO Un’ipotesi diagnostica formulata sulla base dei dati anamnestici deve fare riferimento ad un’adeguata classificazione nosografica che consenta di differenziare tra loro le patologie che causano disturbi dell’equilibrio

  33. LA VERTIGINE Vertigine oggettiva Senso di rotazione dell’ambiente Senso di rotazione del capo, instabilità, disequilibrio, sbandamento Altri disturbi dell’equilibrio

  34. OGGETTIVA ASIMMETRIA FUNZIONALE TRA I DUE EMISISTEMI VESTIBOLARI A RAPIDA INSORGENZA ALTRI DISTURBI DELL’EQUILIBRIO ASIMMETRIA FUNZIONALE TRA I DUE EMISISTEMI VESTIBOLARI AD INSORGENZA LENTA O PROGRESSIVA DEFICIT VESTIBOLARE BILATERALE INDIPENDENTE DALLA VELOCITA’ DI INSORGENZA PATOLOGIA VESTIBOLARE CENTRALE PATOLOGIA EXTRAVESTIBOLARE VERTIGINE

  35. ALTRE CARATTERISTICHE DEI DISTURBI DELL’EQUILIBRIO - MODALITA’ DI INSORGENZA - DURATA - NUMERO DEGLI EPISODI - MODALITA’ DI RISOLUZIONE - SINTOMI ASSOCIATI - FATTORI FAVORENTI

  36. MODALITA’ DI RISOLUZIONE RIPRISTINO DELLA NORMALE FUNZIONE VESTIBOLARE LA RISOLUZIONE DELLA CRISI DI VERTIGINE E’ SOLITAMENTE MOLTO RAPIDA

  37. MODALITA’ DI RISOLUZIONE COMPENSO CENTRALE IL RECUPERO E’ PROGRESSIVO E PUO’ NON ESSERE COMPLETO O STABILE NEL TEMPO

  38. Il problema quindi si sposta dalla ricerca di una disfunzione vestibolare rilevabile in modo strumentale ma che non ci dà certezza dell’esistenza di un disturbo dell’equilibrio alla necessità di oggettivare un sintomo soggettivo (vertigine)

  39. VALUTAZIONE DEI DISTURBI DELL’EQUILIBRIO Secondo tale approccio diviene necessario trovare una coerenza tra sintomatologia ed esito degli esami funzionali

  40. VALUTAZIONE DEI DISTURBI DELL’EQUILIBRIO E’ quindi necessario indirizzare la scelta degli esami da eseguire in rapporto alle problematiche riferite dal soggetto superando il non risolto problema dello standard diagnostico vestibolare

  41. PROPOSTA VALUTATIVA DEI DISTURBI DELL’EQUILIBRIO

  42. PROPOSTA VALUTATIVA DEI DISTURBI DELL’EQUILIBRIO

  43. PROPOSTA VALUTATIVA DEI DISTURBI DELL’EQUILIBRIO

  44. PROPOSTA VALUTATIVA DEI DISTURBI DELL’EQUILIBRIO

  45. PROPOSTA VALUTATIVA DEI DISTURBI DELL’EQUILIBRIO

  46. PROPOSTA VALUTATIVA DEI DISTURBI DELL’EQUILIBRIO

  47. PROPOSTA VALUTATIVA DEI DISTURBI DELL’EQUILIBRIO

  48. PROPOSTA VALUTATIVA DEI DISTURBI DELL’EQUILIBRIO

  49. PROPOSTA VALUTATIVA DEI DISTURBI DELL’EQUILIBRIO

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