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“Prospettive di austerità”

“Prospettive di austerità”. Crisi in Europa: risposta dell’Unione Europea e dei singoli Stati membri 23 ottobre 2013. Prof. Gustavo Piga, Ph. D. Professore di economia politica Università di Roma Tor Vergata Dipartimento Studi d’Impresa Governo Filosofia www.gustavopiga.it.

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“Prospettive di austerità”

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Presentation Transcript


  1. “Prospettive di austerità” Crisi in Europa: risposta dell’Unione Europea e dei singoli Stati membri 23 ottobre 2013 Prof. Gustavo Piga, Ph. D. Professore di economia politica Università di Roma Tor Vergata Dipartimento Studi d’Impresa Governo Filosofia www.gustavopiga.it

  2. It’s politics, stupid! • Economic analysis needs to identify, theoretically and empirically, conditions under which politics and economics run into con‡flict, and then evaluate policy proposals taking this confl‡ict and the potential backlashes it creates into account ECONOMICS VERSUS POLITICS: PITFALLS OF POLICY ADVICE Daron Acemoglu and James A. Robinson

  3. www.gustavopiga.it CHECK - UP

  4. La cappa di gelo sull’Europa www.gustavopiga.it “Il Giappone vola e così Piazza Affari”

  5. Il credito: domanda o offerta? www.gustavopiga.it

  6. L’aspettativa di uscire: mai così alta da euro www.gustavopiga.it

  7. Cosa vuole la gente? www.gustavopiga.it I recenti sviluppi? La politica che si appresta a divorare l’economia.

  8. Pil e depressione: mai così a lungo e … www.gustavopiga.it

  9. UNIONI MONETARIE

  10. Le 3 soluzioni www.gustavopiga.it Lira o Unione fiscale O ……

  11. In Europa? • Via dall’euro? L’Unione fiscale? Oppure … la lotta all’austerità. • Combattere l’euro non risolve il problema dell’austerità che è un problema di uso spesso antidemocratico del potere (UK, Bulgaria, Polonia ecc.) • Combattere l’austerità risolve il problema dell’euro.

  12. Ci vuole del tempo quando si è diversi www.gustavopiga.it

  13. La lotta all’austerità • Germania e Grecia: impensabile trasferimenti tra cugini di quinto grado. • Germania: ma politiche nel proprio interesse, sì. • Espansivissime in Germania, abbattendo sbilanci commerciali. Abbattono anche gli spread e le aspettative di svalutazione.

  14. ITALIA

  15. L’austerità dei Governi italiani www.gustavopiga.it • Spesa in conto capitale 2013-2017 DEF Monti: -0,4%. Letta: -0,9%. • Stipendi 2013-2017: -1,3%. • Regola della spesa:l’Italia nel triennio 2012-2014 deve diminuire la spesa reale dello 0,8% nei primi due anni e la deve tenere stabile nel 2014. DEF: -4,7, -1,4 e -2,3%. • Regola del debito: -0,1% aggiustamento richiesto nel 2013. “tuttavia, lo sforzo fiscale attuato dal Governo nell’anno in corso, pari a 0.9 punti percentuali di PIL, risulta essere nettamente superiore alla correzione fiscale richiesta per il rispetto della regola del debito”.

  16. Con che politiche finire l’austerità? www.gustavopiga.it Con debito O Senza debito?

  17. D su PIL: mai così alto, se non durante il fascismo www.gustavopiga.it

  18. La manovra “Stiglitz” In presenza di uno shock negativo della domanda (temporaneo shock negativo della durata di 3 trimestri) che differenza c’è nelle dinamiche del debito tra adottare o no una manovra di finanza pubblica con maggiori spese e pari maggiori tasse?

  19. Finanziare la spesa con gli sprechi www.gustavopiga.it • Investire per identificare gli sprechi e procedere alla loro eliminazione; • Tagliare gli sprechi non è recessivo; • Se spendo 500 euro per 2 ambulanze, una (A) a 200 euro e l’altra (B) a 300, comprare B a 200 riduce la spesa nominale di 100 senza toccare quella reale e senza creare più disoccupazione tra i lavoratori che producono ambulanze; • Un mero taglio di trasferimento da imprenditore a (chi?) non tocca il PIL. • Le domande successive: cosa faremo con i 100 risparmiati? E quanti 100 abbiamo?

  20. La strategia www.gustavopiga.it • Rinegoziare la goldenrule, basandoci su riforma pensioni. • Espandere la domanda pubblica finanziandola con una vera spendingreview. • Tenendo a mente che non è solo politica di domanda, è politica di offerta per la produttività delle imprese. • E che tagliare gli sprechi non taglia domanda pubblica e non causa recessione, ma libera fondi per vera domanda interna e occupazione.

  21. Al Presidente del Consiglio dei Ministri • Enrico Letta. • Ill. mo Presidente, • «Il nostro destino può essere quello che vogliamo solo se l'Europa farà scelte diverse da quelle fatte finora». Queste sue parole, così importanti, furono pronunciate poco prima dell’insediamento del governo da Lei presieduto e del suo tempestivo e immediatamente successivo tour europeo. • Tra meno di 24 ore lei si recherà nuovamente a Bruxelles per un Consiglio Europeo che si annuncia decisivo per il destino dell’Europa, il primo dallo svolgimento delle elezioni tedesche. • Sono sempre più frequenti i riferimenti ad una richiesta proprio dalla Germania di accelerare sul fronte dei c.d. “contractualarrangements” ovvero degli accordi contrattuali che dovrebbero limitare ulteriormente la flessibilità dell’ultimo strumento di politica economica che i singoli Stati hanno  ancora a disposizione, quello della politica fiscale, per fronteggiare una recessione che rischia di far esplodere tensioni sociali ed economiche insostenibili, mettendo a repentaglio la permanenza nell’area euro e dunque il progetto europeo. • Come da Lei stesso comunicato alla Camera dei deputati ieri 22 ottobre, “la strada per uscire dalla crisi non è costruire nuove gabbie di procedure, monitoraggi, sanzioni”. • Con questo appello la preghiamo di porre dunque senza indugi il veto, all’interno della riunione del Consiglio europeo, a qualsiasi proposta di ulteriore riduzione dell’autonomia fiscale dei singoli Paesi Stati membri dell’area euro.

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