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I commenti della stampa e dei network. Tiziana Bindo. 20 giugno 2013 dichiarazione del ministro Carrozza:.
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I commenti della stampa e dei network Tiziana Bindo
20 giugno 2013 dichiarazione del ministro Carrozza: "Oggi è andato tutto bene". "Mi sembra che oggi sia andato tutto bene, forse perché ho avuto meno tempo di controllare i social network. Però da quello che ho sentito mi sembra sia andato tutto bene. Anche la versione di latino ha avuto l'approvazione di grandi latinisti, per cui sono tranquilla. La prova dimatematica mi hanno detto che era fattibile, è andato tutto liscio''. Sembra più tranquilla, rispetto al primo giorno d'esame, il ministro dell'Istruzione, Maria Chiara Carrozza. Parlando a margine della cerimonia inaugurale del simposio internazionale dei docenti universitari, oggi pomeriggio a Roma, il ministro ha voluto dare un consiglio ai maturandi, in attesa della prossima prova, la terza, in calendario per lunedì: ''È bene che dormano e che si riposino, la notte porta consiglio. Ma non si devono rilassare troppo perché la terza prova può essere insidiosa''. Il messaggio per loro, ha concluso Carrozza, ''è sempre il mio in bocca al lupo''.
I commenti dei network Da repubblica.it: ROMA - Non avrebbero mai pensato che potesse succedere. Invece, molti degli studenti che oggi sono tornati sui banchi per affrontare il secondo scoglio dell'esame di maturità hanno dovuto ammettere che la seconda prova scritta, da sempre considerata 'bestia nera', sembrava più fattibile di quanto non fosse apparso ieri il tema di italiano. Un brano di Quintiliano per il liceo Classico, Fitzgerald per il Linguistico e la matematica illuminista Maria Gaetana Agnesi per lo Scientifico. ………. Icandidati, chiamati a risolvere un problema e a rispondere a cinque quesiti, hanno dovuto combattere con funzioni e domande che spaziavano dalla matematica alla geometria, con il secondo problema (ne andava risolto uno su una scelta di due) che conteneva una citazione nascosta: "la curva Versiera della scienziata del '700 Maria Gaetana Agnesi, quasi dimenticata, ma molto brillante", ha osservato Domenico Fiorenza, professore del dipartimento di Scienze Matematiche alla Sapienza di Roma. "Oggi si parla tanto di Quintilliano, ma per la matematica è uscito un nome altrettanto famoso...".
Da skuola.net: Problemi con funzioni e un nutrito questionario che spazia dalla matematica alla geometria per il secondo scritto al liceo Scientifico. Le tracce proposte "sembrano - commenta Donato Antonio Ciampa, Dottore di Ricerca in Matematica e Responsabile Area Matematica di Skuola.net - abbastanza abbordabili, nel senso che le richieste dei problemi e di buona parte dei quesiti si basano fondamentalmente su argomenti di analisi e quindi del programma di studio dell'ultimo anno. Nel secondo problema dello scientifico tradizionale è presente una richiesta di calcolo numerico che risulta "fuori" dallo standard delle richieste per questa scuola. Ci sono alcuni riferimenti ad argomenti di probabilità, geometria e un paio di domande di carattere teorico, ma anche per queste, non vedo grosse difficoltà essendo, bene o male, argomenti di base che dovrebbero costituire le conoscenze specifiche di uno studente. Non mancano richieste di carattere "storico" nelle tracce dello scientifico tecnologico,"
Da Redazione Sussidiario.net : Come ormai ben noto, i licei scientifici tradizionali e sperimentali, per quanto riguarda la seconda prova degli esami di maturità 2013, si sono sottoposti alla prova di matematica, divisa, come di consueto, in due parti: la prima – uguale per entrambi gli indirizzi – con due problemi tra i quali gli esaminandi dovranno sceglierne uno da svolgere, la seconda – diversa, in alcuni luoghi, tra scientifico tradizionale e sperimentale, formata invece da 10 quesiti tra cui il candidato dovrà sceglierne cinque. Secondo il parere degli esperti, il primo dei due problemi a scelta è di taglio piuttosto tradizionale e facilmente risolubile con un adeguato studio di funzioni e il calcolo di integrali che non dovrebbero causare eccessivi disagi agli studenti, con un unico piccolo inghippo: per risolvere la parte finale del problema, è necessaria la formula di un integrale che non compare nei libri di testo ma che da qualche anno il Ministero è solito introdurre nella prova di maturità, per cui solo chi ha studiato le prove degli scorsi anni potrebbe cavarsela agilmente. Anche il secondo problema non presenta particolari difficoltà: è un integrale tradizionale che però (c’è sempre un però) richiede la capacità di recupero da parte degli studenti di nozioni di anni precedenti.
Da matematica.unibocconi.it commento prova scientifico tradizionale: Molta acqua è passata sotto i ponti rispetto ai test i di una decina di anni fa. Gli attuali quesiti privilegiano il ragionamento rispetto a calcoli ripetitivi e risultano sicuramente più in linea con l’impostazione seguita nei corsi di Analisi, Istituzioni di matematiche o Matematica generale di un primo anno universitario. Il primo problema era alla portata delle competenze che uno studente dovrebbe aver acquisito in una quinta Liceo scientifico. Non era però del tutto facile. Richiedeva in particolare una buona conoscenza del teorema di Torricelli-Barrow o teorema fondamentale del calcolo integrale, a cui si doveva ricorrere anche nel n.8 del questionario. In più punti era richiesta la conoscenza delle relazioni intercorrenti tra il grafico di una funzione e quello della sua derivata. Anche il problema n.2 era “normale”. Era comunque bene articolato, non richiedeva procedure troppo standard e, a partire da un’unica questione, obbligava il candidato a mostrare diverse competenze. I testi del questionario, oltre a quanto già detto, richiedevano alcune conoscenze di calcolo più tradizionale (ad esempio nel n.2 e nel n.9) ma anche riferimenti a “Matematica e realtà” e ai giochi matematici, rispettivamente, nei n.5 e n.6
Da matematica.unibocconi.it commento prova scientifico P.N.I.: Dei due problemi, il secondo era più tradizionale con una funzione che, se non sbagliamo, compariva – magari solo in una forma simile – anche nelle precedenti “edizioni”. Tradizionali anche le domande sull’arrotondamento (punto 1) e sull’approssimazione del n.10 del questionario. Più innovativo, dunque, il problema n.1 che richiedeva una certa agilità nel passaggio dalle proprietà del grafico di una funzione a quelle del grafico della sua derivata prima. Innovativo anche (nel punto 2) il riferimento alla dinamica delle popolazioni e all’interpretazione di un grafico nei termini di tale questione. Tra i testi del questionario segnaliamo in particolare il n.6 (con riferimento al calcolo combinatorio e allo spirito dei giochi matematici) e il n.9 che richiede la conoscenza dei numeri razionali e irrazionali come sottoinsiemi dei numeri reali e le proprietà della loro numerabilità (e più che numerabilità).
Da Adnkronos: "Sono tornate le tracce dure, quelle che fanno vedere la matematica come scienza fine a se. Molti calcoli, pochi momenti in cui usare intuizione o fantasia. Ho trovato un livello superiore di difficoltà rispetto all'esame di matematica dello scorso anno". Ne e' convinto Roberto Natalini, matematico del Consiglio nazionale delle ricerche e responsabile del sito di divulgazione 'Maddmaths' il quale parlando all'Adnkronos ha definito l'esame "vecchia maniera, tanti calcoli e costruzioni geometriche", tenendo naturalmente conto delle differenze tra liceo sperimentale e scientifico tradizionale. Tra i problemi, "l'unico con un pò di fantasia è il primo problema dell'indirizzo sperimentale, in cui si chiede una valutazione visiva, qualitativa, di una funzione. Un tipo di studio che può far capire, in qualche modo, come funziona l'Analisi a livello superiore". Natalini conclude spiegando che, in generale, "non mi sembra che le tracce di quest'anno facciano un buona pubblicità alla matematica. Lo scorso anno erano stati introdotti alcuni elementi che mostravano un tentativo di riportare questa disciplina alla realtà, con maggiore attenzione per la matematica applicata. Buoni propositi che quest'anno sono andati perduti".
Dalla lista Cabrì: Qualcosa mi ha destato delle perplessità che vorrei condividere: mi sembra di aver capito che alcuni docenti trovano inadatto agli studenti il quesito 9 del PNI, anche se il 'confronto fra insiemi infiniti' compare esplicitamente fra i contenuti previsti nel PNI ed è presente anche nelle recenti indicazioni nazionali. Vorrei portare la mia esperienza di interesse o addirittura passione degli studenti per questo tema, a cui sono arrivati agevolmente con la guida di materiale che si trova a libera disposizione di tutti gli interessati sul portale Treccani scuola: Certamente la possibilità di trovare il tempo per guidare gli studenti attraverso questo tema 'delicato' della matematica dipende molto dal taglio che si dà alla programmazione. E vengo alla seconda perplessità: nessuno ha commentato il quesito 2 del corso di ordinamento? Buon lavoro a tutti. D.V.
Penso che la caratterizzazione dei numeri reali con un'assioma di continuità, la numerabilità dei razionali (e dei numeri algebrici), la non numerabilità dei reali, la nozione di insieme di misura nulla siano argomenti estremamemte importanti, interessanti e belli credo anche che siano alla portata di uno studente bravo e ben preparato della scuola superiore, non più difficili di altri argomenti (in matematica o altre materie) che si considerano "normali", e ritengo che dovrebbero eesere affrontati "normalmente" ritengo però che nella situazione attuale gli argomenti detti siano pressoché assenti nella scuola e che rispondere in modo esauriente al quesito n.9 del PNI fosse alla portata di un insieme minuscolo di studenti, anzi direi vuoto quindi come segnale di tendenza il quesito non mi dispiace, ma come strumento di valutazione lo trovo inadatto e poco utile; sarebbe interessante fare un'indagine sui compiti di esame e studiare le risposte degli studenti che lo hanno scelto e le valutazioni dei docenti.
Nessuno che abbia sussultato leggendo il quesito 5, quello delle valigie ? Io alla prima lettura sono rimasto un po' interdetto a causa di quel 'circa' : onestamente non avrei potuto biasimare uno studente che avesse concluso in maniera opposta a Luigi, perché 'circa' non significa un bel niente, almeno nelle scienze. Opinioni in proposito? Per esempio ha senso dire che pi greco vale circa 3, così come ha senso dire che pi greco vale circa 3,14. In entrambi i casi si afferma che si tratta di valori approssimati di pi greco; nel primo la cifra stimata è quella delle unità, nel secondo quella dei centesimi. Possibile che mi sembri di ricordare di aver sentito pronunciare innumerevoli volte la parola "circa" dai miei insegnanti di matematica, fisica o astronomia? Una confessione: anche io la uso spesso!