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L’ipertesto che segue propone una passeggiata “virtuale” tra alcune delle più belle contrade della città di Lodi. Il filo conduttore è una filastrocca composta dagli alunni e dalle insegnanti insieme.
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L’ipertesto che segue propone una passeggiata “virtuale” tra alcune delle più belle contrade della città di Lodi. Il filo conduttore è una filastrocca composta dagli alunni e dalle insegnanti insieme. Ogni pagina contiene una strofa della filastrocca. Si passa da una pagina all’altra con un clic . Nella filastrocca appaiono alcune parole “calde” che rimandano ad altre pagine, elaborate interamente da singoli alunni o gruppi di alunni. Su alcune pagine si trovano dei “bottoni” per proseguire alla pagina successiva o per tornare a quella precedente. Scuola Primaria “Don Gnocchi” 1° Circolo Lodi Classi quarte Via Madre Cabrini 22 tel. 0371 411029 26900 Lodi Buona visione!
Legenda delle “contrade” visitate 4 2 5 3 1 Broletto Incoronata Piazza Duomo Piazza Mercato Casa Ada Negri 6 Teatro Alle Vigne 7 San Francesco 8 10 Sant’Agnese 9 11 B.P.L. San Lorenzo Piazza Castello
Le belle contrade di Lodi In questa filastrocca divertente vogliamo presentare allegramente la nostra amatissima città, che in ogni angolo nasconde una beltà
Lodi è antica, pulita, ordinata: poeti e scrittori l’hanno decantata: anche noi piccoli scolari qui vi elenchiam gli itinerari, che passeggiando apprezzerete, se un po’ d’arte v’intendete
Il nostro percorso è iniziato : siamo in un luogo assai frequentato, tra le bancarelle di Piazza Mercato. Da qui ammirar si può: le tre absidi del duomo, il municipio, al servizio d’ogni uomo e il muro di cinta del giardino vescovile, con fiori, piante che ornano il cortile.
Durante la nostra passeggiata, abbiamo osservato attentamente la Piazza mercato che è proprio alle spalle della Piazza Vittoria. A sinistra, la cinta muraria della sede vescovile che termina con le merlature a coda di rondine, dette ghibelline. A destra, diversi palazzi con gli Uffici del Municipio; quest’ultimi sono costruzioni che risalgono ai primi anni del 1900, anche se sembrano molto più antichi, in modo particolare il palazzo che ha le finestre a bifora . Quello più basso, con le mattonelline rosse e il balconcino di marmo bianco, che ospita l’ufficio anagrafe, era la sede dei “civici pompieri” ed è stato costruito negli anni trenta.
Che luogo d’incanto il Broletto: ti fa sentir in pace e protetto, da portici e colonne circondato, pure dai colombi è assai amato. Nel medioevo qui si prendean decisionie il popolo v’accorreva a dettar ragioni.Al centro, la fontana di marmo rosa troneggiache, coi suoi pesci rossi, attira chi passeggia.
Oh, cara piazza Broletto, tu sei il mio rifugio. Io in te mi sento sicura, Mi diverto, mi rallegro. Io ti vengo a trovare spesso, lì trovo ciò che cerco. Tu sei come una mamma, che mi protegge e mi cura. Sei come un vecchio castello, ed io una principessa. Mille colori ti circondano; tu mi sussurri pensieri antichi. Oh, cara piazza Broletto…
Ed ecco la Piazza della Vittoria,dove tutto vi parla di passato e gloriaQuante pietre, dopo la prima nel 1158,crebbero a prender forma,nell’elegante salotto.Il Duomo è uno spettacolo romanico,più volte trasformato,che custodisce Bassiano, nostro patrono venerato.
Il protiro e il portale sono molto ben conservati. Nella lunetta in alto sono raffigurati il Redentore, S. Bassiano e la Madonna; questa opera d’arte è stata costruita in parti diverse poi assemblate. In origine i personaggi erano dorati come spesso accadeva colle decorazioni romaniche Il portone è segnato dal tempo ma è ancora molto bello. È in rovere e fa da sfondo al protiro con il suo particolare decoro a griglia. Due leoni, che per la verità sembrano leonesse perché privi di criniera ,fanno la guardia al luogo sacro. Sono di granito; le figure poste davanti ai leoni sono state ormai rovinate dal tempo e non riusciamo più a capire cosa volessero rappresentare. Sui piastrini dell’architrave si trovano le statue di Adamo ed Eva. Proprio in alto, sui capitelli delle colonne appaiono sculture di Grifoni, sirene dal volto umano, draghi dal corpo di volatili, chimere, code di serpenti su esseri alati: rappresentano i vizi capitali. Come decorazione dei capitelli è stata presa a modello una pianta mediterranea: l’acanto. Le decorazioni sono state eseguite con trapano e scalpello. Il portone è contornato e ornato da colonnine a spirale di pietra bianca e rosa di Verona. Lungo l’ arco del portale sono scolpiti motivi naturalistici: tralci, spirali, foglie di piante acquatiche.
Se il vostro sguardo poi si volge a mancae per chi a camminar si stanca,sostate nella viuzza laterale:c’è uno scrigno tutto d’oro davvero magistrale,ornato di splendidi affreschiche, con elementi leonardeschi,rendon il tempio dell’Incoronatala chiesa lodigiana più visitata.
Vedo una cupola, un cancello. Entro. Mi ritrovo davanti a un affresco, c’è Maria che mi guarda. Chiedo alla Madonna una vita felice. Si apre il cancello. Entro nella casa della Madonna. E’ dorata come la sua anima il suo cuore, la sua chiesa: l’ Incoronata!
Un tempo, al posto di questo tempio, c’era un “locale” malfamato frequentato da persone violente. Sull’edificio era presente un piccolo dipinto della Madonna con il Bambino e la tradizione vuole che nel settembre del 1487,quella Madonnina si sia messa a piangere e a parlare, in seguito a una lite tra due uomini; uno di essi rimase ferito e mentre stava per essere ucciso, una voce disse:”Cessino ormai tante liti e tale casa così impura sia alla mia pudicizia consacrata”. Un evento così prodigioso non lasciò indifferenti i Lodigiani i quali, tra l’altro, negli anni tra il 1485 e il 1486 sentivano una devozione forte verso la Madonna che li aveva risparmiati durante la grave pestilenza che aveva colpito la città. Così i cittadini lodigiani raccolsero fondi per edificare in quel luogo un tempio, che venne sempre definito civico, appunto perché voluto dal popolo. E nel pronao un grande affresco riguardante quel fatto, vuole testimoniare il motivo per cui la chiesa dell’Incoronata è stata costruita (la posa ufficiale della prima pietra risale al 28 maggio del 1488).
Poi passeggiamo nel corso principale, che il nome prese da Roma capitale. Qui visse Ada Negri, famosa poetessa, e i suoi primi versi scrisse già da studentessa, presso l’illustre istituto Maffeo Vegio, quando l’Italia era sotto il poter regio.
Ada Negri è rispettata a Lodi la sua poesia è adorata. In una casa di una nobile famiglia viveva, dove sua nonna la portinaia faceva. Dalla piccola finestra le stagioni nel giardino guardava la mamma nel lanificio lavorava. Ada insieme alla nonna la porta apriva quel cancello si lamentava perché molto lavorava. Al giardino di Versaille assomigliava, forse un po’più piccolo ma molto grazioso era il cortile dei nobili Cingia. La casa, gioiello lucente del corso, Ada la conosceva bene ed ella lì “vivette” forse…c’erano delle civette. Ada Negri, grande poetessa ha lasciato ai lodigiani l’eredità delle sue poesie che erano parte di lei stessa
Camminando in Via Cavour è doveroso menzionareil Teatro alle Vigne che vi invita ad entrare;un tempo fu una chiesa, poi una palestrae noi qui ogni anno con la nostra maestraun simpatico spettacolo allestiamoe da bravi attori … quanti applausi riceviamo!
Teatro alle Vigne Questo è un luogo che noi bambini frequentiamo da quattro anni perché le nostre maestre fin dalla prima elementare ci hanno fatto partecipare al Festival del Teatro delle scuole del lodigiano. Quante emozioni abbiamo provato la prima volta che siamo saliti sul palcoscenico! Il nostro spettacolo si intitolava: “Stella marina scappa di casa” (la foto rappresenta proprio una scena di quello spettacolo) e mi ricordo che abbiamo ricevuto molti applausi. In seconda invece il nostro spettacolo aveva come personaggi gli animaletti del bosco che aiutavano una talpa a scoprire che cosa è un sogno. L’anno scorso invece abbiamo interpretato uno spettacolo sull’importanza del sorriso e anche questa volta l’emozione è stata sempre grande. In questi giorni noi stiamo lavorando su un nuovo copione e a maggio “calcheremo di nuovo le scene”…
Or ci troviamo in un luogo così arcano,in cui il sacro s’accosta al profano; per descriverlo non bastan le parole,è in una piazza “tutta bianca nel sole”pare si stagli un’immensa vela lontanche scorgi all’orizzonte pian pian:è la chiesa di San Francesco, antica costruzione, con bifore “a cielo” e marmoreo rosone.Le fa da cornice una statua:è Paolo Gorini il grande scienziatoche un tempo non fu considerato,ma ai giorni nostri il suo ingegno argutoè da tutti finalmente riconosciuto.
Versi tratti da una poesia che Ada Negri ha dedicato alla “contrada” di San Francesco in Lodi Se de la patria il giovanile e fresco disio sale al mio cor come un incenso, tutta bianca nel sole io ti ripenso piazza di San Francesco. L’antico tempio, presso l’ospedale, svolgea sue linee semplici e divine. Per due bifore in alto, snelle e fine, rideva il ciel d’opal L’antico tempio avea canti e colori d’una soavità che ancor mi trema dentro. – O speranza, o poesia suprema degli anni miei migliori! I Lodigiani nell’anno 1976 , per onorare la poetessa Ada Negri, accolsero le sue spoglie nel la II° campata a sinistra della chiesa di S. Francesco
La via XX Settembre percorriamoe a destra alfin giriamo.Qui Sant’ Agnese con la sua gotica facciataci invita a venerar la santa amata.Ed il felice restauro dei suoi cimelil’ha ridonata or ai suoi fedeli.
Questa è la lunetta affrescata sopra il portale della chiesa di S. Agnese. Le immagini sono nitide perché l’affresco è stato restaurato da poco. Nel centro c’è S. Agnese con un mantello rossiccio; tiene in braccio l’agnello, che è il simbolo del sacrificio, al lato sinistro un bell’angelo reca in mano il giglio che rappresenta la purezza; invece a destra un altro angelo con la veste azzurra tiene fra le mani la palma che significa: “il martirio”.
Poco lontano v’è una sorpresa gradita,per molti è la piazza preferita;San Lorenzo si chiama ed è la più artistica,grazie alla sua chiesa mistica:qui colonne e capitelli dell’antica Laus furon traslati per divenir dai Lodigiani molto ammirati.
La chiesa di S. Lorenzo, dopo il Duomo, è la chiesa più antica di Lodi.Quando si entra nella sua bella piazzetta, si rimane estasiati dall’atmosfera di pace che lì si respira.A destra e a sinistra dell’antico rosone si notano due croci scavate nei mattoncini in cotto. Due colonnine in laterizio sporgono dalla facciata e sembrano incorniciare l’antico portale.San Lorenzo non è solo raffigurato nella lunetta sopra la porta, ma anche sottoforma di statua in una nicchia sopra il rosone.
Ed eccoci entrati in Piazza Castello,le cui mura antiche son un fior all’occhiello,ove Vittorio Emanuele Re ci salutadall’alto dela sua chioma canuta.
Terminiamo la nostra passeggiata in una zona moderna e apprezzata: è la piazza della Banca Popolare con la sua bella fontana da “ ascoltare”;l’ha progettata l’architetto Renzo Piano per farne, della“finanza”, il cuor lodigiano.
Fontana Cammino, cammino e… mi trovo davanti a te o mia bella fontana. Le mie orecchie sentono il tuo scroscio, la mia pelle sente i tuoi schizzi e… i miei occhi vedono la tua danza. Mia bella fontana non ti dimenticherò. Secondo me puoi piacere anche a dei vecchi coniugi che si recano li per un momento di tranquillità.
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Qui si chiude la filastrocca composta allegramente, che, a onor del vero, un po’ sorniona, mente!
Ipertesto realizzato dalle classi quarte della Scuola Primaria Don Gnocchi, 1° Circolo-Lodi, nell’anno scolastico 2007-08. I bambini Rossi Valentina Santonicola Serena Le Insegnanti Balacco Silvana Di Filippo Sara Annamaria Vanelli Maria Mauri Vania Carboni Lanzetta Martina Cappelletti Luca Servidati Francesca Lentini Vittorio TronconiMattia Corrado Pietro Melandrino Chiara Marenic Andrea Dhana Kistrjana Negri Shenon Macchi Luca Chiulan Valentin Padovani Silvia Carlone Valentina Thomas Coscia Antizana Ugarte Katherine D’Attanasio Marco Elena Coscia Fallah Safa Peivand Rinaldi Alessandra Raggi Omar Di Filippo Susanna Giudici Paola TentoriSimone Pavesi Alberto Premoli Fabio Paradisi Miriana Vercesi Paola Matteo Cipolla Marchese Claudia Fanti Daphne Touai Monnoueh Georges Curci Filippo