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G. in Burkina Faso, fra solidarieta’ e responsabilita’. L’AFRICA DI OGNI GIORNO GIOIA E TENEREZZA, FORZA, SENSIBILITÀ E SPERANZA. G. CAPELLI. “Se tu fai le trecce a me, poi io le farò a te. Questo non richiede compenso.” (proverbio burkinabé)
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G in Burkina Faso, fra solidarieta’ e responsabilita’ L’AFRICA DI OGNI GIORNO GIOIA E TENEREZZA, FORZA, SENSIBILITÀ E SPERANZA
G CAPELLI • “Se tu fai le trecce a me, poi io le farò a te. • Questo non richiede compenso.” • (proverbio burkinabé) • La reciprocità è il principio base dell’economia informale africana, estranea alla logica mercantile del profitto e pertanto invisibile alle statistiche ufficiali che misurano soltanto la ricchezza. • In questo tipo di società la stabilità economica non viene assicurata dall’accumulazione di beni, ma dalla molteplicità delle relazioni sociali.
G CAPELLI
G CAPELLI • “Non si può pettinare qualcuno in sua assenza” • (tradizione orale africana) • Non è possibile sostituire la persona interessata nella soluzione dei suoi problemi. • La partecipazione diretta è l’elemento essenziale da cui parte ogni percorso di miglioramento nella vita dell’individuo e in quella della comunità.
G CAPELLI
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G ALBERI
G ALBERI • “Se il ramo vuole fiorire, • onori le proprie radici.” • (Pacere Titinga) • Il legame con la tradizione, che si esprime nel rispetto per gli anziani e per i loro consigli, rappresenta una condizione necessaria per potersi proiettare nell’avvenire e produrre buoni frutti.
G ALBERI
G ALBERI • Il baobab, o “albero della vita” come viene chiamato in Africa, è un esempio perfetto di adattamento alle condizioni climatiche del continente nero. • Il fusto grosso assorbe l’acqua e la immagazzina per i periodi di siccità; questo gli permette di superare i periodi più difficili e continuare a crescere anche per secoli offrendo alla popolazione nutrimento, attraverso le sue foglie utilizzate per preparare la salsa, e cure mediche, attraverso i suoi frutti.
G ALBERI • “Possa la tua azione • avere un effetto paragonabile • a quello del seme di baobab.” • (tradizione orale peul) • Il più piccolo dei semi della savana dà vita al più forte e imponente degli alberi,come suggerisce questa benedizione dei nomadi peul, ben abituati a spostarsi negli spazi immensi del Sahel fra baobab secolari.
G ALBERI
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G ALBERI • “Il villaggio è considerato come un immenso albero con migliaia di rami. • Quando una parte di questa entità vivente è ammalata, è necessario esaminare l’intero albero. • Così, quando qualcuno è ammalato al villaggio, tutti si preoccupano; • ciò ricorda a ciascuno che c’è qualcosa di potenzialmente pericoloso per tutti.” • (Sobonfu Somé)
G ALBERI
G ALBERI • “L’uomo rivive attraverso i figli, • gli alberi che ha piantato, • le parole che ha pronunciato.” • (tradizione orale africana)
G ALBERI • “La termite rode la radice, la gallina ingoia la termite, • l’uomo mangia la gallina, la belva mangia l’uomo, • la terra, paziente, aspetta.” • (Amadou Hampâté Bâ)
G COLORI
G COLORI • “Non si può dipingere • di bianco il bianco, di nero il nero. • Ciascuno ha bisogno dell’altro per rivelarsi.” • (Manu Di Bango, cantante) • La diversità è indispensabile perché ciascuno possa scoprire ed esprimere se stesso. • Il Burkina è un “carrefour”, un incrocio di mille popoli di origine diversa, che sanno convivere pacificamente nella loro diversità culturale • ed arricchirsi vicendevolmente nello scambio.
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G COLORI • “Un proverbio burkinabé dice che • “i legni bruciano solo quando stanno vicini”. • Noi ora siamo divisi, e nessun paese africano • da solo può farcela ad uscire dalla crisi. • Solo uniti potremo avere una personalità ed è di questo che abbiamo bisogno oggi!Non tanto di aiuti economici, ma di ricostruire il tessuto delle relazioni. • Dobbiamo riunirci per accendere il fuoco, solo allora potremo donare un colore nuovoall’arcobaleno della storia umana, il colore dell’Africa.” • (Joseph Ki-Zerbo, storico burkinabé)
G COLORI
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G PROGETTI • “Se dai un pesce a chi ha fame lo sfami per un giorno, • se gli insegni a pescare lo sfami per tutta la vita.” • (proverbio cinese) • Tutti conosciamo questo saggio proverbio, che suggerisce • in modo semplice e chiaro di superare la logica assistenziale, • per andare verso una logica di promozione dell’autonomia. • E’ un elemento essenziale nella cooperazione allo sviluppo, ma non basta ancora. • Se gli africani non si sono estinti prima dell’arrivo dei bianchi, forse significa che “sapevano già fare a pescare”. • Pensare oggi di “insegnare a pescare” ripropone quasi, • nell’ambito della cooperazione internazionale, un’atteggiamento da colonizzatori. • Si tratta piuttosto di imparare a “difendere il fiume”, cioè l’ambiente, “difendere il pesce pescato”, cioè i diritti conquistati, e “difendere la canna da pesca”, cioè i mezzi di produzione: questi elementi consentono una reale autonomia, non solo produttiva ma anche decisionale alle popolazioni coinvolte.
G PROGETTI
G PROGETTI • “Quando le formiche uniscono le loro bocchepossono trasportare un elefante.” • (proverbio mossì) • Solo apparentemente uguale al classico “l’unione fa la forza”,questo proverbio esprime in realtà qualcosa in più e cioè la convinzione profondache nulla è impossibile e anche le imprese che sembrano assolutamente irrealizzabili possono essere compiute se gli uomini si uniscono per collaborare.
G PROGETTI • “Sedersi a discutere non coltiva i campi, • però risolve i problemi.” • (proverbio burkinabé) • Come ha scritto Joseph Ki-Zerbo: “A tutti i livelli, l’africano è prima di tutto un essere sociale. • Tutte le tappe della vita sono segnate da riunioni sotto l’albero delle “palabre”, • dove ciascuno ha non solo la libertà di espressione ma l’obbligo di esprimersi.
G PROGETTI
G PROGETTI • “Il potere è paragonabile a un uovo: se lo stringi troppo forte, ti si rompe nella mano; • ma se non lo stringi abbastanza, può scivolarti di mano e rompersi ugualmente. • E’ un’immagine profonda che paragona il potere a qualcosa di molto prezioso • come l’uovo che porta un germe: la vita. • Ed effettivamente chi ha il potere ha in mano la vita delle persone.” • (Joseph Ki-Zerbo, storico burkinabé)
G PROGETTI • “L’idea di base è di distribuire il potere al massimo • perché tutti ne abbiano una parte • e si sentano chiamati in causa. • E’ questo che ha consentito ai nostri sistemi • di attraversare i secoli.” • (Joseph Ki-Zerbo, storico burkinabé)
G PROGETTI • "Se si dovesse tradurre il termine "sviluppo" in lingua mooré, la lingua dei mossì, nel linguaggio dei contadini,si impiegherebbe l'espressione: “somwata” che significa: ‘le buone relazionie i benefici aumentano’.Non è abbastanza chiaro?" • (Bernard Lédéa Ouedraogo, fondatore del Movimento Naam) • Uno sviluppo inteso quindi non solo come raggiungimento del benessere economico, ma di un benessere globale, che privilegia le relazioni sociali e l’armonia della comunità.
G IL FUTUROCHE SOGNAMO MANI TESEè un organismo non governativo di cooperazione allo sviluppo che operaa livello nazionale ed internazionaleper favorire l’instaurazionedi nuovi rapporti tra i popoli,fondati sulla giustizia, sulla solidarietà,sul rispetto delle diverse identità culturali. CREDIAMO CHE UN MONDO MIGLIORE SIA POSSIBILE! aiutaci a realizzarlo...