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SOCIETA’ TRIVENETA DI CHIRURGIA Verona 10 GIUGNO 2006. Diagnosi e terapia dei tumori delle vie biliari: “stato dell’arte” Colangiocarcinoma intraepatico OSPEDALE REGIONALE “CA’ FONCELLO”-TREVISO IV DIVISIONE DI CHIRURGIA Centro Regionale Specializzato di Chirurgia Epato-Bilio-Pancreatica
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SOCIETA’ TRIVENETA DI CHIRURGIAVerona 10 GIUGNO 2006 Diagnosi e terapia dei tumori delle vie biliari: “stato dell’arte” Colangiocarcinoma intraepatico OSPEDALE REGIONALE “CA’ FONCELLO”-TREVISO IV DIVISIONE DI CHIRURGIA Centro Regionale Specializzato di Chirurgia Epato-Bilio-Pancreatica II Dipartimento Chirurgico Direttore: Prof. N. Bassi
Dimensioni del problema • 2° per incidenza tra i tumori primitivi • Incidenza aumenta 9% anno 4000 paz con lesioni epatiche Colangiocarcinoma intraepatico 40 pz Weber ’01
Diagnosi solitamente tardiva • Pazienti paucisintomatici (virus B, colangite sclerosante, rischio professionale…) • Alterazione γ GT e Fosfatasi Alc. • Ittero in genere nelle forme ad interessamento centrale o rami biliari maggiori • Mortalità aumenta 10% anno dal 1973 Martin ‘05; Singh ‘06
Storia “naturale” • Raramente associato a cirrosi • La non resecabilità determinata da estensione loco-regionale o a distanza • Livello bilirubiuna > 1,2 mg/dl predittivo non resecabilità, non altri sintomi. Roayie ‘98
Valutazione retrospettiva nostra esperienza 1235 lesioni epatiche 475 primitive / 760 sec 392 resezioni Colangiocarcinomi intraepatici 19 paz 11 avviati ad intervento 8 non resecabili 7 resecati (1 associato a cirrosi) 1 Radiofrequenza 1 RF 7 nessun trattamento 1 HIA 2 nessun trattamento
Valutazione pre-operatoria • Diagnosi • Stadiazione • Considerazioni anatomiche • Aumentare tasso resecabilità • Drenaggio ittero
Mn-DPDP Hcc fibrolamellare Meta k colon Colangio ipervascolarizzato
La FNAB può pertanto avere un ruolo anche se non sempre risulta possibile stabilire la primitività: Adenocarcinoma
Prognosi in funzione dell’istologia • Forma mista mass-forming e periduttale ( prognosi peggiore) • Forma IPMN epatico la migliore • Dopo chirurgia R0 sopravvivenza a 3 anni 15 – 40% Casavilla’ 97; Yamamoto ’99; Weber ’01;
VLS per completare stadiazione 55 pts VLS 22 4 lesioni peritoneali 6 non resecabili 2 estensione epatica 5 sottostadiati, laparotomia non resecati Sensibilità 55% Weber ’01
Metastasi peritoneale da colangiocarcinoma Colangioperiferico Tc e RMN “resecabile”
Quale trattamento ? • Trattamenti adiuvanti / neoadiuvanti scarsa efficacia • Chirurgia unico trattamento con intento curativo
Considerazioni anatomiche Ipotrofia del lobo sinistro
Trattamento resettivo • Solo se R0 • Resezione con linfoadenectomia leg. Epatoduodenale • % paz resecati varia tra 32 e 90%, nella nostra esperienza è del 63.6% per quelli giudicati resecabili, mentre è del 36.8% sul totale degli osservati Weber ’01; Yamamoto’99;El Rassi’99;Belghiti ‘99
Fattori predittivi ripresa • Infiltrazione vascolare/biliare • Dimensioni del tumore • Presenza di lesioni satellitari Trombosi neoplastica via biliare sinistra
Ripresa di malattia • 12 – 20 mesi • A 2 anni disease free 9 – 20% • Sede ripresa: • Fegato 38 – 70 % • Linfonodi regionali • Polmoni • Ossa 4 –30% Weber ’01; Yamamoto’99
Colangio lobo sin, epatectomia sin allargata Ripresa di malattia
Ruolo della palliazione nel ca non resecabile? • CT sistemica e RT: non modificano la sopravvivenza • RF: discreto controllo della progressione di malattia • CT-HIA: promettenti risultati, scarsa casistica
Conclusioni • Diagnosi spesso difficile • Necessaria accurata stadiazione • Chirurgia unico trattamento • Multimodalità aumenta resecabilità