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Azienda Ospedaliero-Universitaria Careggi SOD di Endocrinologia . TIROIDE. Dr.ssa Cinzia Pupilli. Anatomia Due lobi congiunti da un istmo Situata anteriormente rispetto alle cartilagini della laringe e della trachea, riccamente vascolarizzata. Arterie tiroidee superiore e inferiore.
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Azienda Ospedaliero-Universitaria Careggi SOD di Endocrinologia TIROIDE Dr.ssa Cinzia Pupilli
Anatomia • Due lobi congiunti da un istmo • Situata anteriormente rispetto alle cartilagini della laringee della trachea, riccamente vascolarizzata Arterie tiroidee superiore e inferiore 5 ml/gr/min
La palpazione della tiroide è facile. Difficile apprezzarla quando è di dimensioni normali
capillari colloide c. follicolari c. parafollicolari LA TIROIDE AL MICROSCOPIO Essa appare composta da tante unità sferiche dette follicoli ripiene di un materiale chiaro, gelatinoso e proteinaceodetto colloide Il follicoloè costituito da un singolo strato di cellule che circondano un lume ripieno di colloide Lacolloideè il maggior costituente della massa tiroidea e contiene soprattutto tireoglobulina
TRH ipotalamo ipofisi TSH + tiroide - Cosa è necessario per produrre gli ormoni tiroidei? Fonti iodio Acqua Alimenti: pesce, sale marino latte, uova, carne, verdure Composti contenenti iodio: Farmaci, coloranti, conservanti, prodotti per l’igiene personale Metabolismo: 1) Assorbito dall’intestino 2) Concentrato dalla tiroide (95%) 3) Escreto dal rene Gradiente sangue:tiroide dello iodio = 1:25 Aumenta (1:250) in ipertiroidismo o diminuisce (1:5) in ipotiroidismo
…DALLO IODIO AGLI ORMONI TIROIDEI recettore del TSH Na/I symporter Lo iodio penetra all’interno della cellula tramite il NIS e poi viene 1 trasportato verso l’apice dalla pendrina 2 ossidato tramite la perossidasi tiroidea (TPO) in iodio libero 3 liberato sull’interfaccia cellula colloide 4 accoppiato a residui tirosinici della tireoglobulina (TPO). ORMONI TIROIDEI
STRUTTURA DEGLI ORMONI TIROIDEI T3 T4 Ormoni Attivi iodio
- TRH IPOTALAMO + - IPOFISI TSH 99.5% + T4 TIROIDE T4 T3 T3 Thyroxine binding globulin TBG sangue T4 T3 liberi legati T4 T4S rT3S rT3 T3 T-Rec Effetti T4G Tessuti periferici T3s T2 T1 T0 Bile, urine
Effetti biologici degli ormoni tiroidei Fondamentale per lo sviluppo del SNC nella vita fetale (cretinismo) Dopo la nascita contribuisce allo sviluppo del SNC e del sistema scheletrico (cretinismo,ipoevolutismo) Crescita e maturazione tissutale Tiroide fetale dalla 11a settimana di gestazione Agiscono sul consumo di O2 Mantengono la temperatura corporea e regolano l’adattamento al freddo Produzione di calore Sistema cardiovascolare Regolano la frequenza e la contrattilità Sistema pilifero Essenziali per lo sviluppo dei peli non sessuali (capelli ciglia sopracciglia) Sintesi proteica Gluconeogenesi e glicogenolisi Sintesi, mobilizzazione, e catabolismo del colesterolo Ricambio di tutti i substrati essenziali Anabolico a concentrazioni fisiologiche Catabolico a concentrazioni elevate
IPOTIROIDISMO “Condizione clinica che consegue ad un deficit di ormoni tiroidei” Le manifestazioni variano a seconda del periodo d’insorgenza della patologia: -periodo fetale/postnatale cretinismo (1:4000) -periodo peripuberale nanismo disarmonico, infantilismo sessuale, alterazioni neuropsichiche -età adulta (prevalenza 0.6-0.8 %) manifestazioni cliniche dipendenti da: causa dell’ipotiroidismo durata “ gravità “ Ipotiroidismo subclinico clinico coma mixedematoso Più frequente :nelle donnein età avanzatanelle aree con carenza iodica
CAUSE DI IPOTIRODISMO IPOTIROIDISMO PRIMITIVO Perdita di tessuto tiroideo funzionante Tiroidite cronica linfocitaria (autoimmune) Forme iatrogene (terapia radiometabolica, terapia radiante, chirurgia, farmaci) Tiroidite subacuta, silente, post-partum(fase transitoria) Agenesia/disgenesia tiroidea Malattie infiltrative (amiloidosi, sarcoidosi, emocromatosi) Difetti della biosintesi di ormoni tiroidei Difetti congeniti (irresponsività TSH, difetti: trasporto I, organificazione, desiodasi, tireoglobulina, S. Pendred) Deficit di iodio (ma anche eccesso) Iatrogena(farmaci antitiroidei: litio, amiodarone, interferone) IPOTIROIDISMO CENTRALE -deficit di TRH (congenito, acquisito) -deficit di TSH (congenito acquisito) RESISTENZA AGLI ORMONI TIROIDEI -generalizzata -tissutale
Predisposizione genetica Alterazioni del sistema immunitario Fattori ambientali Aggressione e distruzione delle cellule tiroidee da parte del sistema immunitario: si innesca un processo infiammatorio che determina la progressiva distruzione della ghiandola. Tiroidite autoimmune (t. di Hashimoto) Positività degli Anticorpi antitireoperossidasi
La tiroidite autoimmune Nella maggior parte dei casi rimane una patologia isolata A malattie di altri organi endocrini: ● Pancreas diabete mellito ● Surrene m. di Addison ● Ovaio scomparsa delle mestruazioni Malattie di organi non endocrini: • Pelle e capelli: vitiligine, alopecia • Apparato digerente: celiachia, gastrite cronica atrofica, epatite autoimmune • Altre malattie: miastenia grave, LES, artrite reumatoide, s. Sjogren In una piccola percentuale di casi si può associare:
Sintomi e segni dell’ipotiroidismo • Sintomi: • Stanchezza, debolezza • difficoltà di apprendimento • difficoltà a concentrarsi, perdita di memoria • sensibilità al freddo • perdita di capelli • pelle secca • stipsi • peso, scarso appetito • dispnea • raucedine • disturbi del ciclo mestruale • parestesie
Segni: • diminuzione dei riflessi • pelle secca, ruvida • estremità fredde • alopecia • bradicardia • edema periferico • mixedema (viso, estremità) • sindrome del tunnel carpale • effusione sierose nelle cavità • ipercolesterolemia • iponatriemia Quadro terminale: Coma mixedematoso
Sospetto ipotiroidismo TSH AUMENTATO NORMALE DIMINUITO (o normale) FT4 IPOTIR. II IPOTIR. I FT4 FT4 NO RESISTENZA IPERTIR II
Variante atrofica TIROIDITE CRONICA AUTOIMMUNE (antiTPO +) Variante con gozzo (Hashimoto)
Terapia ipotiroidismo levotiroxina Dose: 1,6 μg/Kg peso/die aumento graduale (25 g150 g). Controllo periodico del TSH In gravidanza si deve dosaggio
Tireotossicosi AUMENTO DEGLI ORMONI TIROIDEI IN CIRCOLO Ipertiroidismo TIREOCOSSICOSI CON IPERFUNZIONE TIROIDEA
Tireotossicosi 1) Associata ad iperfunzione tiroidea: Morbo di Basedow (gozzo diffuso tossico) Gozzo multinodulare tossico Adenoma tossico Da eccesso di iodio Fase di ipertiroidismo nella tiroidite di Hashimoto Adenoma ipofisario TSH secernente (secondario) Resistenza agli ormoni tiroidei (?) 2) Senza iperfunzione tiroidea Fase di tireotossicosi nelle tiroiditisubacuta (De Quervain) e silente Tiroidite da radiazioni 3) Tireotossicosi non di origine tiroidea Assunzione factitia di ormoni tiroidei Produzione da tessuto tiroideo ectopico (struma ovarico) Metastasi di tumori tiroidei (rarissimo)
ECG • Tachicardia sinusale • Tachiaritmia sopraventricolare Segni e sintomi dell’ipertiroidismo 1. Manifestazioni cardiovascolari • Tachicardia cardiopalmo • Angina pectoris per riserva coronarica • PA differenziale (differenza tra sistolica e distolica) 2. Manifestazioni gastro-intestinali • diarrea e/o frequenza alvo • vomito
3. Manifestazioni metaboliche del metabolismo basale, calo ponderale della produzione di calore (febbricola, intolleranza al caldo, sudorazione) catabolismo proteico miopatia ipertiroidea 4. Manifestazioni neuropsichiche e neuromuscolari nervosismo, insonnia agitazione psico-motoria psicosi fini tremori astenia, facile stancabilità retrazione palpebra superiore
Sospetta tireotossicosi TSH AUMENTATO NORMALE DIMINUITO FT4, FT3 NO FT4, FT3 IPERTIROIDISMO II TIREOTOSSICOSI RESISTENZA
M. Di Graves o M. di Basedow Scintigrafia tiroidea Tireotossicosi associata a iperfunzione tiroidea Tiroide aumentata e con captazione aumentata e diffusa del tracciante
La captazione è limitata al nodulo Scintigrafia tiroidea Adenoma e gozzo multinodulare tossico Tireotossicosi associata a iperfunzione tiroidea
SCINTIGRAFIA TIROIDEA Tireotossicosi non associata a iperfunzione La tiroide non capta il tracciante Tiroidite subacuta Assunzione esterna di ormoni
Malattia di Basedow (Morbo di Graves) 10 volte più frequente nella femmina più frequente 40-60 anni gozzo di dimensioni variabili 1-2% della popolazione Presenza di anticorpi anti recettori TSH Dermatopatia (mixedema pretibiale) Gozzo diffuso Manifestazioni oculari
Tireotossicosi associata a iperfunzione tiroidea M. Di Graves o M. di Basedow Anticorpi tireostimolanti
Oftalmopatia nel M. di Basedow • Semplice protusione bulbo (estetica) • Edema periorbitario • Congestione congiuntivale (arrossamento • sensazione corpo estraneo, lacrimazione) • Fotofobia • Oftalmoplegia (paralisi dei movimenti oculari) con diplopia • Retrazione palpebrale cheratiti • pressione retrobulbare stasi venosa, neurite ottica, • atrofia del nervo ottica • Dislocazione del bulbo (verso l’esterno) Si può arrivare alla riduzione o perdita della vista
Terapia ipertiroidismo • Medica • Tireostatici: metimazolo, propiltiouracile • Beta-bloccanti • Cortisonici 2. Chirurgica Tiroidectomia totale o parziale possibili danni al nervo laringeo ricorrente o alle paratiroidi 3. Radiometabolica I131 determina progressiva distruzione delle cellule tiroidee iperattive
GOZZO Aumento di volume della tiroide non associato a malattie infiammatorie o neoplastiche Sintomatologia compressiva: DIFFUSO NODULARE NORMOFUNZIONANTE IPERFUNZIONANTE IPOFUNZIONANTE
Classificazione del gozzo Gozzo endemico (più del 5% della popolazione) Da carenza iodica (+ agenti gozzigeni) Gozzo sporadico (0.4-5% della popolazione) Da fattori genetici predisponenti (+agenti gozzigeni) • Gozzo diffuso • Gozzo nodulare Multinodulare Uninodulare
Fabbisogno di iodio: 1) Adulti: 150 g/die 2) Bambini: 90-120 g/die 3) Gravidanza: 200 g/die 4) Allattamento: 200 g/die CLASSIFICAZIONE DEL GRADO DI DEFICIT DI IODIO in base all’escrezione urinaria giornaliera (secondo OMS) Lieve 50-99 μg/l eutiroidismo Moderato 25-49 μg/l ipotiroidismo subclinico Severo < 20 μg/l ipotiroidismo
CARENZA IODICA NELL’ADULTO In Italia nelle aree alpine e appenniniche la prevalenza del gozzo era del 25-40%, in quelle urbane del 5-10% GOZZO ENDEMICO IPOFISI IPOFISI TSH TSH T4 T4 IODIO IODIO Quando l’assunzione di iodio è ridotta la secrezione di T4 diminuisce e provoca progressivo aumento del TSH che determina accrescimento della ghiandola, prima diffuso poi nodulare
Se la carenza è: CRETINISMO IPOTIROIDISMO SEVERA Può dare RIDUZIONE DEL Q.I. LIEVE BAMBINI CON CARENZA IODICA spesso nati da madri con carenza iodica Oltre al gozzo
Come si può prevenire la carenza iodica Il metodo migliore per prevenire la carenza iodica nei paesi industrializzati è l’uso del sale fortificato con iodio. 1972: Monopolio di Stato autorizza la produzione di sale iodurato e la sua distribuzione nelle zone endemiche. 1977: Liberalizzazione della produzione e distribuzione su tutto il territorio nazionale 2005: Dal 5 maggio (n. 55 del 21 marzo 2005) il sale iodato deve essere disponibile nei bar e nei ristoranti e nell'ambito della ristorazione collettiva (mense aziendali, scolastiche, ecc.). Potrà essere anche usato nella preparazione e nella conservazionedei prodotti alimentari. • E’ usato da tutti • Accessibile facilmente per basso costo • Processo di addizione dello iodio è efficace ed economico La profilassi iodica in Italia è su base volontaria
STUDIO CONOSCITIVO DELLA PRESENZA DI GOZZO ENDEMICO E IODIOCARENZA NEL MUGELLO (1992-1993) • Popolazione studiata: • Presenza di carenza iodica: Oltre il 60% dei bambini presentava un insufficiente apporto di iodio • Presenza di endemia gozzigena: 15.4% nell’intero campione (23.6% Alto Mugello, 30% a Marradi) 1426 bambini che frequentavano la scuola elementare nei comuni: Marradi Firenzuola Palazzuolo sul Senio Pontassieve Rufina Vicchio Borgo S. Lorenzo San Piero a Sieve
Stampa locale Scuola Ufficio Educazione Sanitaria Con la collaborazione di U.O. Medicina U.O. Pediatria Associazionecommercianti Associazione consumatori Medici di base Pediatri Comuni Istituzioni Avvio di Campagne di profilassi iodica 1. Garantire la reperibilità del sale iodato2. Fornire informazioni specifiche alla popolazione Obiettivi: Mense aziendali
Valutazione degli effetti della campagna di iodio profilassi (2004-2005) Popolazione studiata 771 bambini (363 F e 408 M) di età compresa tra gli 8 e i 13 anni che frequentavano la 4°e 5°elementare e la 1° media L’80% di questi bambini è nato nel Mugello o vi risiede da almeno 10 anni Il 10% proviene da altre nazioni
Valori di Iodio urinariocampione della popolazione scolare del Mugello 7.9 % 6.3 % Indicazioni OMS: più del 50% della popolazione deve avere valori di iodio urinario superiori a 100 ug/L. I valori di iodio urinario inferiori a 50 ug/L non devono superare il 20%
2004-2005 1992-93 Nell’intera popolazione 15.4 % 7.9 % Alto Mugello 9.8 % 23.6 % La presenza di gozzo % di bambini con gozzo Endemia gozzigena lieve: 5-19.9% Endemia gozzigena moderata: 20-29.9% Endemia gozzigena grave: < 30% Indicazioni OMS: la percentuale di gozzo nella popolazione scolare deve essere inferiore al 5%
76 % Questionario sulle abitudini alimentari e uso sale iodatoQuante famiglie fanno uso di sale iodato? • Regolarmente 57% • Saltuariamente 19% • Mai 23% Indicazioni OMS almeno il 90% delle famiglie dovrebbe fare uso di sale iodato
Classificazione dei tumori tiroidei (5% dei noduli) • Tumori primitivi • Dalle cellule follicolari (95% di tutti i tumori tiroidei) Benigni Adenomi Maligni Differenziati: papillare (70%), follicolare (15%) soprav. a 10 aa 90% Scarsamente differenziati: insulari, altri Indifferenziati: anaplastici (5%) • Dalle cellule C Carcinoma midollare (8%) aumento calcitonina • Dalle cellule follicolari e C Carcinomi misti midollari-follicolari • Tumori primitivi non follicolari Linfomi Sarcomi Altri • Tumori secondari • Metastasi di altri tumori
Criteri per l’ identificazione dei tumori tiroidei • Clinici consistenza dura, crescita rapida, adesione alle strutture circostanti • Ecografici caratteristiche sospette: ipoecogenicità, margini irregolari, presenza di microcalcificazioni, vascolarizzazione intranodulare • Citologici cellule prelevate mediante agoaspirato. Alta sensibilità e specificità per t. differenziati Terapia dei tumori tiroidei • Chirurgica (tiroidectomia totale) • Iodio radioattivo per ablazione tessuto residuo e trattamento delle metastasi nelle forme differenziate