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Misure adottate dal Governo contro la criminalità organizzata. Le misure contro la criminalità organizzata sono previste nei seguenti provvedimenti: 1) il decreto legge n. 92/08 convertito in L. n. 125/08; 2) il disegno di legge A.S. n. 733, all’esame del Senato;
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Misure adottate dal Governo contro la criminalità organizzata
Le misure contro la criminalità organizzata sono previste nei seguenti provvedimenti: 1) il decreto legge n. 92/08 convertito in L. n. 125/08; 2) il disegno di legge A.S. n. 733, all’esame del Senato; 3) il decreto legge n. 151/08 in sede di conversione alla Camera.
D.L. 28 maggio n. 92 convertito in legge 24 luglio 2008 n. 125 recante: “Misure urgenti in materia di sicurezza pubblica” OBIETTIVI • Colpire più efficacemente la mafia negli interessi economici • Controllare il territorio • Inasprire le pene nei confronti dei mafiosi
A) COLPIRE LA MAFIA NEGLI INTERESSI ECONOMICI • Viene separato il destino del mafioso da quello dei suoi beni: anche in caso di intestazioni fittizie e di morte è possibile colpire i patrimoni illeciti. I beni, una volta confiscati, non possono più essere restituiti agli eredi del mafioso. • E’ consentita la confisca dei beni anche nel caso in cui il soggetto mafioso non possa giustificarne la legittima provenienza. • Vengono razionalizzati i poteri della Procura Nazionale Antimafia e degli altri uffici giudiziari che hanno competenza in materia di sequestro e confisca dei beni.
B) CONTROLLARE IL TERRITORIO • E’ autorizzato l’utilizzo di 3000 militari per specifiche ed eccezionali esigenze di prevenzione della criminalità.
INASPRIRE LE PENE PER GLI APPARTENENTI ALLE ASSOCIAZIONI MAFIOSE • Sono aumentate le pene per chi partecipa ad un’associazione mafiosa (fino a 12 anni di reclusione), per chi la promuove o la dirige (fino a 14 anni di reclusione) e se l’associazione è armata (minimo 9 anni di reclusione) • Viene esteso anche alle mafie straniere il regime delle associazioni mafiose
DISEGNO DI LEGGE A.S. N. 733 “Disposizioni in materia di sicurezza pubblica” OBIETTIVI: • Contrastare l’infiltrazione mafiosa negli appalti e negli enti locali • Semplificare le procedure di destinazione e gestione dei beni confiscati • Ottimizzare l’utilizzo dei beni mobili confiscati e garantirne una corretta amministrazione. • Contrastare il racket anche responsabilizzando gli imprenditori. • Inasprire il regime del 41 bis e limitare gli arresti domiciliari
A) CONTRASTARE L’INFILTRAZIONE MAFIOSA NEGLI APPALTI E NEGLI ENTI LOCALI • Si controllano i cantieri delle imprese che operano nei pubblici appalti mediante il potere di accesso dei Prefetti. • Si modificano le disposizioni relative allo scioglimento dei consigli comunali e provinciali a causa di infiltrazioni mafiose: - si estende la responsabilità ai dipendenti pubblici collusi (tecnico comunale, segretario comunale, ecc.); - si precisano gli elementi che legittimano lo scioglimento; - si prevede l’incandidabilità per gli amministratori responsabili delle condotte che hanno causato lo scioglimento.
B) SEMPLIFICARELE PROCEDURE DI DESTINAZIONE E GESTIONEDEI BENI CONFISCATI • Si introduce la distinzione tra chi destina i beni confiscati (il prefetto) e chi li gestisce (l’Agenzia del Demanio): la collettività potrà, quindi, usufruire dei beni confiscati alla mafia in tempi più rapidi. • Si prevede il potere sostitutivo del prefetto nell’assegnazione dei beni in caso di inerzia di altri soggetti istituzionali.
C) OTTIMIZZARE L’UTILIZZO DEI BENIMOBILI CONFISCATI E GARANTIRNE UNA CORRETTA AMMINISTRAZIONE • Le auto sequestrate alla mafia non resteranno inutilizzate nei depositi ma potranno essere affidate alle Forze di polizia con evidenti risparmi di spesa per lo Stato. • I beni mobili acquisiti dallo Stato a seguito di provvedimento definitivo di confisca saranno assegnati agli organi o agli enti che ne hanno avuto l’uso, altrimenti verranno distrutti. • Si garantisce maggiore professionalità e trasparenza nell’amministrazione e nella custodia dei beni sequestrati con l’istituzione dell’Albo nazionale degli amministratori giudiziari.
D) CONTRASTARE IL RACKET RESPONSABILIZZANDO GLI IMPRENDITORI OGGETTO DI ESTORSIONI Si prevede l’esclusione fino a tre anni dalla partecipazione alle procedure di appalti pubblici per l’imprenditore che non abbia denunciato un’estorsionesubita.
E) INASPRIRE IL REGIME DEL 41 BIS E LIMITARE GLI ARRESTI DOMICILIARI • Si modifica il regime del “carcere duro” (art. 41 bis) rendendo più rigoroso il trattamento penitenziario dei soggetti mafiosi. • Si prevede una nuova fattispecie di reato punendo la condotta di chi agevola la comunicazione all’esterno dei detenuti sottoposti al “41 bis”. • Si escludono gli arresti domiciliari per tutti i delitti di criminalità organizzata.
3)Il decreto legge 2 ottobre 2008 n. 151 recante “Misure urgenti in materia di prevenzione e accertamento di reati, di contrasto alla criminalità organizzata e all’immigrazione clandestina” • Utilizzo di altre 500 unità dell’esercito per il controllo del territorio • Incremento straordinario di 30 milioni di euro per il Fondo vittime della mafia • Preclusione dell’accesso al Fondo vittime della mafia e vittime criminalità organizzata per i soggetti inseriti nei contesti mafiosi
IN SINTESI • Fondo unico giustizia: con il D.L. 112/08 e con il D.L. 143/08 è stato creato il fondo nel quale confluiranno anche le somme sequestrate nell’ambito di procedimenti penali o per l’applicazione di misure di prevenzione antimafia, nonché i proventi derivanti dai beni confiscati. Dette somme verranno utilizzate anche dal Ministero dell’Interno per la tutela della sicurezza pubblica. • Viene separato il destino del mafioso da quello dei suoi beni: anche in caso di morte e di intestazioni fittizie sarà possibile colpire i patrimoni illeciti. • Oltre agli eletti saranno colpiti anche i burocrati: nell’ipotesi di infiltrazioni mafiose negli enti locali subiranno conseguenze anche i dipendenti collusi. • Le auto sequestrate alla mafia non resteranno inutilizzate nei depositi ma potranno essere affidate alle Forze di polizia con evidenti risparmi di spesa per lo Stato. • Gli imprenditori avranno l’obbligo di denunciare le estorsioni subite, pena l’impossibilità di partecipare alle procedure di appalti pubblici per tre anni.