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Un nuovo Ticino e la riscoperta della tradizione. C’era una volta il fiume azzurro, che ora di azzurro ha solo il riflesso del cielo. “Il Ticino difende la Città a mezzodì, ed è così limpido e chiaro, che se ne vede il fondo e i pesci che nuotano a qualsiasi profondità.
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C’era una volta il fiume azzurro, che ora di azzurro ha solo il riflesso del cielo “Il Ticino difende la Città a mezzodì, ed è così limpido e chiaro, che se ne vede il fondo e i pesci che nuotano a qualsiasi profondità. La Città ne fa grande consumo e sono i migliori di tutta la Lombardia. D’estate vi si trovano anche immensi storioni, e per tutto l’anno granchi in abbondanza… “ F. Gianani, Pavia 1976
llTicino (in tedesco e in francese Tessin, in dialetto Tisén, Tesìn o Tisìn o "Tzìch") è un importante fiume della Svizzera meridionale e dell'Italia settentrionale, il principale affluente del Poper volume d'acqua e in assoluto il 2º fiume italiano per portata d'acqua. Il Ticino misura complessivamente 248 Km. Il suo corso è tradizionalmente diviso in tre parti: la parte montana, in territorio svizzero, (Ticino Superiore), quella del Lago Maggiore e quella pianeggiante (Ticino Inferiore) che scorre nella tratta compresa tra Sesto Calende e il Po.
Qualche decennio fa si esercitavano sul Ticino diversi mestieri oggi quasi tutti scomparsi C’era una volta.. A quei tempi le acque cristalline del Ticino permettevano alle donne del Borgo di compiere il loro duro lavoro di lavandaie. Decenni fa i cavatori di ghiaia raccoglievano nelle bassure ghiaiose i tipici e pregiati ciottoli bianchi marmorei del Ticino, che servivano alle fabbriche di ceramica e di piastrelle.
L’attività protagonista del Ticino era la pesca.. Questo mansione dava lavoro a molti pescatori e rendeva fino a 20 quintali di pescato venduto in tutti i mercati. Solo nella città di Pavia, inoltre, per l’abbondanza della fauna ittica ticinese, vi erano ben dodici centri pesca operanti. Oggi ve n’é solo uno.
Il Ticino oggi.. L’inquinamento delle sue acque è dovuto a due tipi di sorgenti: quelle puntuali, come gli scarichi fognari ed industriali (più facilmente individuabili), e quelle puntiformi, dovute alle diverse attività dell’uomo sul territorio, ad esempio il rilascio eccessivo di nutrienti (azoto, fosforo e potassio) o di composti di sintesi che possono penetrare nella falda o essere trasportati attraverso le acque, arrivando a fiumi e canali. Tutto ciò causa l’ eutrofizzazione (l'eccessiva crescita delle alghe) e il deterioramentodell’acqua. La fauna ittica oggi è del tutto scomparsa o quasi. A causa dell’inquinamento esagerato delle acque e di pesci siluro che si nutrono dei pochi pesci “buoni” rimanenti, le prelibatezze di un tempo vanno esaurendosi.
Confermata dal American ChemicalSociety (ACS), la più grande società scientifica del mondo, la clamorosa ricerca della scienziata Milena Boniolo dell'Università Federale di SaoCarlos (in Brasile): Le bucce di banana purificano l’acqua contaminata riuscendo a estrarre gli inquinanti metallici.
Fasi del processo • Essicazione al sole delle bucce di banana per una settimana • Polverizzazione delle bucce • Introduzione del composto nell’acqua inquinata
Come funziona? METALLI ATTIRATI • Piombo • Rame • Cadmio • Nichel • altri Le bucce di banana sono ricche di molecole cariche negativamente che attraggonoil metallo pesante di carica positiva e gli altri inquinanti dell'acqua.
VANTAGGI • 5 mg di polvere di banana potrebbe pulire 100 ml di acqua • Il 65% delle acque può essere decontaminato dopo 40 minuti • La buccia di banana può essere riutilizzata fino ad undici volte prima di perdere le sue proprietà • Venti volte meno costoso dei normali processi Un procedimento di depurazione completamente naturaleEco-compatibile ma soprattutto economico! Esso si potrebbe realizzare attraverso accordi con numerose aziende e negozi che fanno parte del settore ortofrutticolo così da originare una nuova attività lucrativa.
Perché il POR dovrebbe finanziare il nostro progetto? Il nostro progetto vuole dare nuova vita a questo territorio dalle grandissime risorse.. L’idroscalo di Pavia..un pezzo di storia pavese dimenticato nel tempo.. L'idroscalo venne inaugurato il 1º aprile 1926 da Benito Mussolini per servire come punto di rifornimento per gli idrovolanti della linea Torino-Venezia-Trieste. Malgrado i diversi progetti di recupero oggi versa in stato di totale abbandono.
Perché lasciar cadere in rovina l’unico edificio che ha resistito alle storiche piene del Ticino negli anni 90 e 2000?!
L’idroscalo domani… Un ristorante completamente nuovo con piatti tipici del posto cucinati con cura con prodotti freschi e autoctoni. Una location d’ingresso con foto vecchie di Pavia e brochure varie per soddisfare tutte le curiosità dei visitatori.
Il nostro menù Contorni Patate al rosmarino Insalata fresca mista Dolci Torta paradiso con crema pasticceria e frutti di bosco Brassadè al passito Offelle di pasta frolla con crema al gianduia Vini Bonarda Pinot rosato Riesling italico Moscato Passito Antipasti Alborelle fritte Carpaccio di trota al profumo di agrumi Storione lardellato Primi Zuppa ricca di trota iridea Spaghetti con trota affumicata, finocchietto e provola Agnolotti con ripieno di tinca e zucchine Secondi Trota salmonata al profumo di erbe e semi Luccio al cartoccio Polpette di barbo al rosmarino
Perché non aumentare la fruizione della regione fluviale del Po? Il nostro obiettivo: Valorizzare le importanti risorse ambientali, paesaggistiche, artistiche e culturali ancora poco conosciute.Realizzare un’ interessante alternativa per scoprire le meraviglie paesaggistico- culturali del territorio provinciale, alle quali fa da cornice l’opportunità di apprezzare anche le ottime specialità enogastronomiche.
Lenti Sofia Pisati Silvia Savioni Romina TiengoCristian Torti Davide Referente: Prof A. M. Ramaiola