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Informazioni Scelte e Sviluppo. Trento 3-6 giugno 2010. Venerdì 4 giugno ore 11 Palazzo Calepini. Informazione contabile finanziaria per il funzionamento dei mercati. Alcuni studenti della 4°C con il dott. Siciliotti, Presidente dell’ordine dei commercialisti di Trento.
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Informazioni Scelte e Sviluppo Trento 3-6 giugno 2010
Venerdì 4 giugno ore 11 Palazzo Calepini Informazione contabile finanziaria per il funzionamento dei mercati Alcuni studenti della 4°C con il dott. Siciliotti, Presidente dell’ordine dei commercialisti di Trento. Arrivati in anticipo alla conferenza che si è tenuta a Palazzo Calepini, abbiamo avuto il piacere di conoscere il dott. Mario Boella, Presidente dell’Associazione italiana dei revisori contabili e il dott. Claudio Siciliotti, presidente dell’ordine dei commercialisti di Trento. Leggi approfondimento >>>
Ore 14 Piazza Duomo Incontro con il prof. Roberto Fini Durante il Festival dell’Economia abbiamo avuto l’occasione di incontrare un esperto di psicologia economica: il prof. Fini dell’Aeee, che insegna Macroeconomia all’Università di Verona. Leggi approfondimento >>>
Ore 16 Sala Filarmonica L’ ITALIA, LE BANCHE E LA CRISI DEL ‘31 Nel suo intervento, il prof. De Cecco, che insegna Storia della finanza e della moneta alla Scuola Normale Superiore di Pisa, ha analizzato la situazione dell’Italia nel contesto della crisi economica degli anni Trenta per cogliere le eventuali analogie con la situazione attuale e i suggerimenti che ne possono derivare. De Cecco, professore ordinario di storia della finanza e della moneta alla Scuola Normale dal 2003, fuori ruolo dal 1° novembre 2009. Si è laureato in Giurisprudenza a Parma e in Economia a Cambridge. Leggi approfondimento >>>
Momenti di relax (La cena in attesa del film che non riusciremo a vedere) Perso il film (con George Clooney), ci siamo accontentati di seguire in piazza il dibattito coordinato da Lucia Annunziata su: L’informazione in TV, modelli a confronto. E qui abbiamo ritrovato Marco Colombo, un ex studente dell’Abba-Ballini che lavora per la BBC e che era già stato a scuola, a presentarci la sua esperienza
Sabato 5 giugno 2010 ore 10 Facoltà di Economia Vai al link INFORMAZIONE ASIMMETRICA Nella mattinata del secondo giorno, il prof. Sandro Brusco, che insegna Economia presso la State University of New York e il prof. Fausto Panunzi, che insegna Economia politica presso l’Università Bocconi di Milano ed è ricercatore associato all’European Corporate Governance Institute, hanno trattato il tema delle asimmetrie informative. Esse sono delle situazioni in cui ci si trova quando le parti che si incontrano sul mercato non sono a conoscenza delle stesse informazioni riguardanti un’operazione, compromettendone la funzionalità. Leggi approfondimento >>>
Ore 12 Castello del Buonconsiglio Vai al link LEZIONI DALLA CRISI: INFORMAZIONE, INSTABILITÀ, INCENTIVI Alle ore 12 abbiamo partecipato alla conferenza dell’economista inglese Axel Leijonhufvud, professore emerito dell’Università di Trento e overseas fellow del Churchill College di Cambridge. Egli ritiene che l’attuale crisi economica sia dovuta a errori che riguardano la regolamentazione dei mercati finanziari e la politica monetaria. In particolare ha sottolineato le conseguenze dovute alla mancanza di trasparenza dell’informazione e all’instabilità dei mercati e si è soffermato sui possibili incentivi che potrebbero aiutare le economie occidentali ad uscire da questa situazione. Leggi approfondimento >>>
Ore 15.30 Sala don Guetti Cassa Centrale Banca SCELTE FINANZIARIE CONSAPEVOLI Sabato 5 Giugno alle ore 15:30 abbiamo assistito alla conferenza: “Scelte finanziarie consapevoli: come l’informazione può contribuire a renderle responsabili e sostenibili”, alla quale hanno partecipato: Carlo Borgomeo,Presidente della Fondazione per il Sud, Mario Crosta, Direttore generale di Banca Popolare Etica, Enrico Salvetta, Responsabile Area Finanza di Cassa Centrale Banca, Alessandro Viscovi Direttore generale di Etica SGR, coordinati dal giornalista economico Andrea Turi. Leggi approfondimento >>>
Quando ha saputo che era presente al Festival una classe di ragazzi della scuola superiore, il prof. Tito Boeri, direttore scientifico del Festival, ha voluto conoscerci . Purtroppo non ha potuto dedicarci molto tempo, queste le domande che avremmo voluto rivolgergli: • A quale scuola economica appartiene? • Le sembra giusto che i paesi dell’Unione europea abbiano sostenuto la Grecia nella sua crisi finanziaria? Le sembra che l’Italia, nelle condizioni in cui si trova dal punto di vista della finanza pubblica, abbia fatto bene ad aiutare la Grecia? • Pensa che l’Italia potrebbe fare la fine della Grecia? • La svalutazione dell’euro potrebbe ridurre il valore del debito pubblico del nostro paese? • Che cosa pensa della manovra economico- finanziaria proposta in questi giorni dal Ministro Tremonti? • Che cosa ha fatto il Governo per fronteggiare la crisi economica? Lei, quali provvedimenti avrebbe preso per uscire dalla crisi? • Che cosa pensa della politica monetaria cinese? Riterrebbe corretto un intervento per liberalizzarla? • Che cosa pensa dello scudo fiscale? • Secondo lei, come dovrebbero essere regolamentati i mercati finanziari? Leggi commenti dei ragazzi >>>
Venerdì 4 giugno ore 11 Palazzo Calepini Informazione contabile finanziaria per il funzionamento dei mercati Arrivati in anticipo alla conferenza che si è tenuta a Palazzo Calepini, abbiamo avuto il piacere di conoscere il dott. Mario Boella, Presidente dell’Associazione italiana dei revisori contabili e il dott. Claudio Siciliotti, presidente dell’ordine dei commercialisti di Trento. La conferenza, coordinata dal vicedirettore del quotidiano economico Il Sole 24 Ore, Alessandro Palteroti, era incentrata su un’economia di tipo aziendale. Il tema principale è stato il valore dato all’informazione. Un’informazione che deve essere soprattutto chiara e trasparente. È stato affrontato anche il tema dei principi contabili e delle differenze tra quelli nazionali e quelli internazionali, quindi della redazione dei bilanci aziendali. Il dott. Siciliotti ha sottolineato i rischi legati alla stesura di alcuni aspetti del bilancio d’esercizio aziendale, che se non sono curati adeguatamente sul piano della chiarezza e della trasparenza, possono distorcere le informazioni che riguardano il patrimonio sociale, l’impatto ambientale dell’azienda e sul suo imponibile fiscale. Gli studenti della 4 C con il dott. Siciliotti, Presidente dell’ordine dei commercialisti di Trento. Anche il dott. Boella ha sottolineato che il bilancio, per essere davvero un utile strumento di conoscenza della realtà aziendale, deve essere redatto in maniera veritiera e trasparente, e che la trasparenza deve essere legata alla sostanza piuttosto che alla forma. Dal nostro punto di vista l’intervento è stato interessante perché gli argomenti trattati erano di grande attualità. Abbiamo apprezzato anche il linguaggio informale che i relatori, e in particolare il dott. Siciliotti, hanno utilizzato, un linguaggio che ha permesso a noi di accostare queste tematiche pur restando preciso ed accurato rispetto all’argomento trattato. Sara Serlini e Alice Zadra
Due momenti della Conferenza curata dall’Ordine dei Dottori Commercialisti ed Esperti contabili per le Circoscrizioni di Trento e Rovereto
Ore 14 Piazza Duomo Incontro con il prof. Roberto Fini Durante il Festival dell’Economia abbiamo avuto l’occasione di incontrare un esperto di psicologia economica: il prof. Fini dell’Aeee, che insegna Macroeconomia all’Università di Verona. Egli ci ha sottoposto un test relativo ai comportamenti che le persone assumono quando devono fare delle scelte economiche. Il test sembrava uguale per tutti, ma in realtà era formulato in maniera leggermente diversa. Cioè, a qualcuno di noi era stata sottoposta la versione A, a qualcun altro la versione B. Noi però non lo sapevamo. La versione A, ad esempio, chiedeva: Hai comperato un biglietto per andare a teatro e mentre ti rechi allo spettacolo l’hai perso . Che fai? Rinunci allo spettacolo o ricomperi il biglietto? La versione B invece chiedeva: Hai messo da parte 25 € per comprare un biglietto per andare a teatro e mentre ti rechi allo spettacolo li perdi. Che fai? Rinunci allo spettacolo o compri comunque il biglietto? Quando abbiamo confrontato le risposte, abbiamo visto che chi era stato sottoposto al test A, aveva scelto prevalentemente di rinunciare allo spettacolo, mentre chi era stato sotto posto al test B aveva scelto prevalentemente di ricomperare il biglietto.
E ciò sembra strano, perché in realtà le due situazioni non sono tanto diverse. A rinforzare questo risultato, il prof. Fini ci ha mostrato i dati riferiti ad una somministrazione molto più ampia dello stesso test e anche in questo caso si vedeva che se il quesito era formulato secondo lo schema A il 65% degli intervistati preferiva rinunciare allo spettacolo, mentre nel caso B il 70% affermava che avrebbe ricomperato il biglietto. L’esperimento ci è servito a capire che le persone agiscono in modo diverso davanti a problemi che vengono formulati in modo diverso, anche se in realtà sono del tutto simili. Il professore ci ha spiegato che questi comportamenti dipendono dal modo in cui il nostro cervello organizza i fatti economici. E’ un po’ come se nel cervello noi avessimo tanti cassettini e quando decidiamo di fare una spesa, è come se mettessimo la somma stabilita in un cassettino apposito. Tutti i soldi che non sono stati destinati a nessuna spesa particolare, vengono invece inseriti in un cassetto destinato alle spese varie. Così, se perdiamo il biglietto per il teatro, siccome il cassettino che conteneva i soldi con cui lo abbiamo acquistato è già vuoto, non siamo nella condizione psicologica di decidete di comprarne un altro. Se invece perdiamo denaro che non è ancora stato speso, la somma viene sottratta alla voce varie e per questo noi siamo disposti a spenderne dell’altro per acquistare il medesimo bene. Stefano Bortolotti e Giovanni Fabbrocino
Ore 16 Sala filarmonica “L’ ITALIA, LE BANCHE E LA CRISI DEL ‘31” Nel suo intervento, il prof. De Cecco, che insegna Storia della finanza e della moneta alla Scuola Normale Superiore di Pisa, ha analizzato la situazione dell’Italia nel contesto della crisi economica degli anni Trenta per cogliere le eventuali analogie con la situazione attuale e i suggerimenti che ne possono derivare. La grande crisi del 1929 coglie l’Italia in piena recessione. Al termine della prima guerra mondiale, infatti, la disoccupazione era aumentata di sei volte rispetto al periodo precedente, le industrie erano senza capitali e i consumi in continua diminuzione. Nel 1921 arrivò anche il colpo di grazia del fallimento della Banca Italiana di sconto che rese ancor più difficile la situazione finanziaria del paese, mentre il debito pubblico raggiungeva il 100% del Pil. Per cercare di salvare le banche, infatti, il governo aveva aumentato l’offerta di moneta, provocando l’innalzamento del valore dei titoli azionari da un lato, ma una forte ondata inflazionistica dall’altro. Il celebre economista J.M.Keynes, nel 1923, si era detto convinto che Mussolini non sarebbe mai riuscito a dare l’olio di ricino alla lira. Al contrario Mussolini riuscì a ripristinare la parità aurea, gettando il nostro paese in una terribile recessione. La foto mostra J.M.Keynes durante gli accordi di Bretton Woods
Giunto al potere, Mussolini per consolidare il valore della lira e mostrare al mondo la propria forza, attuò una politica deflattiva, riducendo la moneta in circolazione e ripristinando, nel 1926, la convertibilità con la sterlina (quota 90). Il debito pubblico fu invece riconvertito con gravi danni per chi aveva prestato denaro allo stato. La politica economica del regime, attraverso la riduzione dei prezzi, creò la condizione per l’abbassamento dei salari e fu così che l’arrivo della grande depressione trovò milioni di italiani già ridotti in ginocchio. La crisi del ‘29 giunse in Italia con due anni di ritardo. La fuga dei capitali dalle banche e il ritiro dei depositi a breve concessi dalle banche straniere ai maggiori istituti di credito italiani, resero la situazione drammatica. Nacque in questo contesto l’IRI (Istituto per la Ricostruzione Industriale), costituito da Mussolini nel 1933 per evitare il fallimento delle principali banche italiane (Commerciale, Credito Italiano e Banco di Roma) e con esse il crollo dell’economia, già provata dalla crisi economica mondiale iniziata nel 1929. Con la sua relazione il prof. De Cecco ha voluto sottolineare la differenza tra il modo in cui la crisi degli anni Trenta venne affrontata dal regime fascista del nostro paese e il modo in cui venne affrontata negli Stati Uniti. L’Italia infatti cercò di superare la crisi attraverso una politica deflattiva che portò alla riduzione dei salari e alla compressione della domanda interna. Gli Stati Uniti invece puntarono su una politica espansiva che attraverso la spesa pubblica rilanciasse l’occupazione, i salari e la domanda interna. Dobbiamo constatare che tale politica fu nettamente più efficace e consentì all’America di uscire con maggior facilità dalla recessione, esercitando addirittura una funzione positiva nel trainare fuori dalla crisi anche gli altri paesi occidentali. Stefano Recaldini & Diego Alberti
Sabato 5 giugno ore 10 Facoltà di economia INFORMAZIONE ASIMMETRICA Nella mattinata del secondo giorno, il prof. Sandro Brusco, che insegna Economia presso la State University of New York e il prof. Fausto Panunzi, che insegna Economia politica presso l’Università Bocconi di Milano ed è ricercatore associato all’European Corporate Governance Institute, hanno trattato il tema delle asimmetrie informative. Esse sono delle situazioni in cui ci si trova quando le parti che si incontrano sul mercato non sono a conoscenza delle stesse informazioni riguardanti un’operazione, compromettendone la funzionalità. Con l’utilizzo di semplici esempi, riguardanti il mercato delle auto usate, hanno dimostrato l’esistenza di due tipi di asimmetrie informative: le caratteristiche nascoste (o selezione avversa) e le azioni nascoste (o moral hazard). Le prime riguardano la disparità di informazioni tra le parti durante il periodo che precede il contratto, le seconde i comportamenti opportunistici e rischiosi che una delle due parti può assumere dopo la conclusione dell’accordo. Per ridurre i danni che derivano dalle asimmetrie, in via preventiva si potrebbero disegnare dei contratti tipici che neutralizzino in anticipo il verificarsi di situazioni spiacevoli (disegno dei contratti). D’altro canto, occorre fare in modo che chi ha il compito di controllare i mercati: dal meccanico che attesta la qualità di un’automobile di seconda mano all’agenzia di rating che certifica i titoli scambiati sui mercati finanziari (i gatekeepers), lo faccia in maniera impeccabile, nella consapevolezza che il costo del controllo è fondamentale, non un surplus. Paolo Ferrari – Dario Volta
Ore 12 Castello del Buonconsiglio LEZIONI DALLA CRISI: INFORMAZIONE, INSTABILITÀ, INCENTIVI Alle ore 12 abbiamo partecipato alla conferenza dell’economista inglese Axel Leijonhufvud, professore emerito dell’Università di Trento e overseas fellow del Churchill College di Cambridge. Egli ritiene che l’attuale crisi economica sia dovuta a errori che riguardano la regolamentazione dei mercati finanziari e la politica monetaria. In particolare ha sottolineato le conseguenze dovute alla mancanza di trasparenza dell’informazione e all’instabilità dei mercati e si è soffermato sui possibili incentivi che potrebbero aiutare le economie occidentali ad uscire da questa situazione. Per quanto riguarda la trasparenza, il professore ricordava che le particolari caratteristiche con cui sono costruiti i titoli derivati impedisce ai sottoscrittori di sapere cosa in realtà stanno comperando e, di conseguenza, ai mercati di valutare correttamente i rischi che stanno correndo. Per quanto riguarda l’instabilità, ha invece sottolineato i rischi connessi all’innalzamento del leverage delle banche ovvero il rapporto di indebitamento, la proporzione tra debito e capitale proprio. Tali valori, nel 1983 si aggiravano intorno al 18%, mentre negli ultimi anni hanno raggiunto livelli sempre più elevati fino a raggiungere percentuali che superano anche il 40%. Il risultato è che se negli anni Settanta, negli Stati Uniti che sono il paese dove è nata la crisi, le perdite del settore finanziario rappresentavano circa il 20% del Pil, oggi raggiungono ben il 120% del Pil. Si vede così come il leverage, che costituisce senza dubbio un vantaggio sul piano fiscale, comprometta allo stesso tempo la stabilità del sistema rendendo insolventi importanti debitori. Senza contare che la preoccupazione di non vedere restituito il credito costituisce un ulteriore freno alle operazioni sul mercato. Secondo il prof. Leijonhufvud, per evitare un’altra grave crisi che i governi non avrebbero le risorse necessarie a contrastare, bisognerebbe introdurre incentivi, accuratamente controllati dal settore pubblico, capaci di indurre gli operatori finanziari ad agire con maggior trasparenza e riducendo il rischio. Nella sua conclusione infine egli ha sottolineato come, fin tanto che sui mercati si riscontra un grado di instabilità così forte come quello attuale, le politiche liberiste non siano in grado di migliorare la situazione. Per vedere il filmato della conferenza: http://www.festivaleconomia.tv/node/2385 Paolo Ferrari – Dario Volta
Ore 15.30 Sala don Guetti Cassa Centrale Banca SCELTE FINANZIARIE CONSAPEVOLI Sabato 5 Giugno alle ore 15:30 abbiamo assistito alla conferenza: “Scelte finanziarie consapevoli: come l’informazione può contribuire a renderle responsabili e sostenibili”, alla quale hanno partecipato: Carlo Borgomeo,Presidente della Fondazione per il Sud, Mario Crosta, Direttore generale di Banca Popolare Etica, Enrico Salvetta, Responsabile Area Finanza di Cassa Centrale Banca, Alessandro Viscovi Direttore generale di Etica SGR, coordinati dal giornalista economico Andrea Turi. I relatori hanno spiegato che chi gestisce i fondi etici opera con l’intento di realizzare investimenti socialmente responsabili, che favoriscano la crescita del benessere della collettività attraverso attività rispettose della dignità e dei diritti delle persone e dell’ambiente. I fondi etici finanziano imprese solide e responsabili e compiono investimenti, selezionati con criteri di sostenibilità, nell’economia reale. Più in particolare è stata spiegata la composizione del fondo etico Etica S.r.g. i cui soci sono: Banca etica (47,90%), Banca Popolare di Milano (27,5%), Banca Popolare di Sondrio (11,10%) e Banca Cassa Centrale (11,5%). Come possiamo vedere, in questo settore riveste un ruolo importante Banca Popolare Etica, che opera rispettando appunto criteri di carattere sociale, etico e ambientale. Un’attenzione e una trasparenza che dovrebbero costituire un esempio anche per le altre banche. Merita particolare attenzione anche Banca Cassa Centrale che coordina l’attività delle Banche cooperative del Trentino e cerca di indirizzarne l’attività verso iniziative finanziarie che sappiano essere rispettose dei valori etico-ambientali. Alla conferenza era presente il presidente della Fondazione del Sud, Carlo Borgomeo, che ha dichiarato di essere un cliente della Etica S.r.g. Questa fondazione opera nella maggior parte delle regioni del sud, cercando di sviluppare interventi di carattere sociale come la lotta all’illegalità, il finanziamento di progetti legati all’utilizzo di beni confiscati alle mafie e l’educazione dei giovani. Accostare questi temi di grande rilievo economico-sociale, a volte purtroppo trascurati, ci ha consentito di aprire la nostra visione di questi problemi e di arricchire la nostra conoscenza nel campo bancario-etico. Michele Braga, Matteo Coppolelli, Matteo Peroni
Per noi giovani, il Festival di Trento è un’occasione per tuffarsi nell’oceano dell’economia e conoscere i fondali inesplorati dell’economia italiana e internazionale. Giovanni Fabbrocino COMMENTI Del Festival di Trento ci ha colpito il tono colloquiale dei relatori, un tono che riusciva a coinvolgere il pubblico giovanile perché rendeva semplice la comprensione. Ci ha colpito anche l’incontro con il prof. Fini che, con l’ausilio dei suoi materiali ci ha permesso di interloquire su temi che non avevamo mai affrontato. Diego Alberti, Matteo Peroni, Stefano Recaldini Riteniamo che sia stata un’esperienza interessante, che ci ha permesso di incontrare persone molto competenti. Sono stati trattati argomenti come quello dell’informazione e dei sistemi di governance molto attuali che hanno invogliato l’ascolto, non solo per la loro importanza ma anche per il modo e il linguaggio piacevole e scorrevole con cui venivano presentati. Dario Volta, Paolo Ferrari I giorni passati a Trento sono stati per noi un’esperienza completamente nuova, un’occasione unica per conoscere i nuovi aspetti dell’economia, come le asimmetrie informative, che non avevamo mai trattato in classe. Sara Serlini, Alice Zadra L’esperienza del Festival di Trento è stata molto interessante perché abbiamo potuto constatare come gli argomenti studiati durante l’anno vengono applicati nel mondo reale che ci circonda. L’unica critica che vogliamo evidenziare è la coincidenza dell’orario di alcune conferenze molto interessanti. Quindi non abbiamo potuto seguire tutte le conferenze programmate in precedenza in classe con gli insegnanti. Nonostante tutto è un’esperienza formativa che consigliamo vivamente a tutti gli alunni dell’Abba. Stefano Bortolotti, Matteo Coppolelli Il festival dell'economia di Trento quest'anno è stato abbastanza interessante. mi ha aiutato ad approfondire alcuni argomenti economici che non mi erano ben chiari, e a capire alcuni aspetti dell'economia, quali l'importanza della simmetria dell'informazione tra i vari soggetti, che non conoscevo. Anche se alcune conferenze sono state a tratti ostiche e difficili da seguire, nel complesso ritengo che sia stata una esperienza positiva. Braga Michele