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NORMATIVA. DIRETTIVA 2002/65/CE del 27.9.2001(recepita con d.lgs. 394 del 30.12.2003) HA DISCIPLINATO L’IMPIEGO DEL FAIR VALUE REGOLAMENTO CE 1606/2002 del 19.7.2002 HA DISPOSTO L’APPLICAZIONE OBBLIGATORIA DEGLI IAS
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NORMATIVA • DIRETTIVA 2002/65/CE del 27.9.2001(recepita con d.lgs. 394 del 30.12.2003) • HA DISCIPLINATO L’IMPIEGO DEL FAIR VALUE • REGOLAMENTO CE 1606/2002 del 19.7.2002 • HA DISPOSTO L’APPLICAZIONE OBBLIGATORIA DEGLI IAS • ALLE SOCIETÀ QUOTATE A PARTIRE DAL 2005 (CON FACOLTÀ DI • PREVEDERE L’ESTENSIONE ANCHE ALLE NON QUOTATE) • DIRETTIVA 2003/51/CE del 18.6.2003 non ancora recepita in Italia • HA MODIFICATO LE DIRETTIVE 78/660, 86/635 E 91/674 ADEGUANDO IL • QUADRO COMPLESSIVO DI RIFERIMENTO DELLA CONTABILITÀ • EUROPEA • REGOLAMENTO DI ATTUAZIONE 1725/2003 del 13.10.2003 • HA RECEPITOI PRINCIPI CONTABILI IAS E LE RELATIVE • INTERPRETAZIONI
NORMATIVA REGOLAMENTO UE 1606/2002 - DESTINATARI
NORMATIVA • REGOLAMENTO UE 1606/2002 - DECORRENZE • • APPLICAZIONE “FORMALE” NEL 2005 PER TUTTE LE SOCIETÀ QUOTATE DELLA UE • OBBLIGO DI COMPARAZIONE TEMPORALE CON DATI 2004 • NECESSITÀ DI STATO PATRIMONIALE A CHIUSURA 2003 • • APPLICAZIONE “SOSTANZIALE” DAL 2003 • • 2004 “DOPPIA GESTIONE”: A FIANCO DEL BILANCIO TRADIZIONALE NE COMPARIRÀ UN ALTRO DISCIPLINATO IN BASE AI NUOVI PRINCIPI
NORMATIVA • AMBITO DI APPLICAZIONE DEGLI IAS IN ITALIA Bilancio di esercizio e consolidato di società quotate Bilancio di esercizio e consolidato delle società emittenti strumenti finanziari diffusi tra il pubblico Bilancio di esercizio e consolidato di banche e intermediari finanziari Bilancio consolidato di imprese di assicurazione Obbligo Facoltà Bilancio di esercizio o consolidato nelle non quotate Divieto Bilancio di esercizio imprese piccole
DEFINIZIONI • IASB (ex IASC) • INTERNATIONAL ACCOUNTING STANDARDS BOARD • ORGANISMO CHE ELABORA GLI “INTERNATIONAL ACCOUNTING STANDARDS” - IAS (PRINCIPI CONTABILI INTERNAZIONALI) • I SUOI PRINCIPI FUTURI VERRANNO DENOMINATI “INTERNATIONAL FINANCIAL REPORTING STANDARDS”- IFRS • 1973: CREAZIONE DELLO IASC (INTERNATIONAL ACCOUNTING STANDARDS COMMITTEE) DA PARTE DELL’IFAC (INTERNATIONAL FEDERATION OF ACCOUNTANTS) • MARZO 2001: RIFORMA E TRASFORMAZIONE DELLO IASC IN FONDAZIONE E CREAZIONE DELLO IASB
DEFINIZIONI • EFRAG: EUROPEAN FINANCIAL REPORTING ADVISORY GROUP • comitato tecnico costituto nel giugno 2001 nell’ambito della commissione UE per fornire consulenza contabile nella fase di recepimento dei principi contabili internazionali IAS; si occupa inoltre dell’adeguamento delle direttive UE in materia di bilanci • ARC: ACCOUNTING REGULATORY COMMITTEE • comitato di regolamentazione contabile dell’UE, composto da 15 membri per ciascuno Stato appartenente all’Unione. A livello politico costituisce un anello di congiunzione tra Parlamento e Consiglio. A livello tecnico fornisce assistenza e competenze necessarie per valutare i principi IAS
DEFINIZIONI OIC: ORGANISMO ITALIANO DI CONTABILITÀ fondazione costituita a fine 2001; sono rappresentate le professioni contabili e molte associazioni coinvolte nella redazione dei principi contabili (tra cui Assirevi, Consiglio Nazionale Dottori Commercialisti, Consiglio Nazionale dei Ragionieri, ABI, ANIA, Borsa Italiana S.p.A., Confcommercio, Confindustria e RGS) IOSCO: INTERNATIONAL ORGANIZATION OF SECURITIES COMMISSIONS istituto che rappresenta gli organismi di sorveglianza a livello mondiale
DEFINIZIONI • LO IASC HA EMANATO 41 PRINCIPI IAS, DI CUI 7 SUPERATI • LA UE HA RECEPITO 32 DEI 34 IAS RESIDUI • IAS NON RECEPITI: N. 32 E N. 39, RELATIVI ALLA GESTIONE DEI DERIVATI DELLE BANCHE E DELLE ASSICURAZIONI (IN CORSO DI DEFINIZIONE) • RECENTEMENTE LO IASB HA EMANATO 5 NUOVI PRINCIPI (IFRS 1 - 5) TRA CUI: • IFRS 1: RIGUARDANTE LA PRIMA APPLICAZIONE DEGLI IAS • IFRS 4: RIGUARDANTE I CONTRATTI DI ASSICURAZIONE
OBIETTIVI • SVILUPPO DI UN INSIEME ORGANICO DI PRINCIPI CONTABILI • CONVERGENZA TRA NORME INTERNAZIONALI E NAZIONALI • STANDARDIZZAZIONE DELLE PRATICHE CONTABILI INTERNAZIONALI • RIDUZIONE DEI METODI CONTABILI AMMESSI • TRASPARENZA DELL’INFORMATIVA FINANZIARIA • GARANZIA DI UN ELEVATO LIVELLO DI TRASPARENZA E COMPARABILITÀ DEI BILANCI • RAPPRESENTAZIONE PROSPETTICA E NON “STATICA” DELL’IMPRESA • MAGGIORE COMPRENSIBILITÀ DELLE INFORMAZIONI • BILANCI: STRUMENTI UTILI AI FINI DELLE DECISIONI ECONOMICHE • MIGLIOR FUNZIONAMENTO DEL MERCATO COMUNITARIO DEI CAPITALI E DEL MERCATO INTERNO
AMBITO DI APPLICAZIONE • IAS 19 -EMPLOYEE BENEFITS: • PRESTAZIONI AI DIPENDENTI • ADOTTATO DALLO IASC NEL 1998 (RIVISTO NEL 2000) • SI COMPONE DI 160 ARTICOLI E ALCUNI ALLEGATI • RIGUARDA LE PRESTAZIONI CHE, A VARIO TITOLO, UN’AZIENDA PUÒ EROGARE AI SUOI DIPENDENTI • LE PRESTAZIONI REGOLAMENTATE DALLO IAS 19 SONO CLASSIFICATE IN 5 CATEGORIE • PREVEDE DIVERSE MODALITÀ DI CONTABILIZZAZIONE A SECONDA DELLA CATEGORIA
AMBITO DI APPLICAZIONE • CATEGORIE DI PRESTAZIONI CUI SI APPLICA LO IAS 19: • prestazioni a breve termine (retribuzioni, indennità di malattia, ferie, partecipazioni agli utili e bonus etc.) • prestazioni successive al termine del rapporto di lavoro (pensioni, assicurazione malattia, TFR, mensilità aggiuntive etc.) • altre prestazioni di lungo termine (indennità per invalidità, premi di anzianità di servizio, periodi sabbatici etc.) • prestazioni di fine rapporto (incentivi al pensionamento anticipato etc.) • prestazioni retributive sotto forma di partecipazione al capitale (assegnazione di azioni etc)
AMBITO DI APPLICAZIONE • IAS 19: PRESTAZIONI SUCCESSIVE AL TERMINE DEL RAPPORTO DI LAVORO • TUTTI I BENEFICI AI DIPENDENTI SONO CLASSIFICATI COME PIANI A PRESTAZIONE DEFINITA TRANNE I BENEFICI SUCCESSIVI AL TERMINE DEL RAPPORTO DI LAVORO CHE SI DISTINGUONO IN: • REGIMI A CONTRIBUZIONE DEFINITA (DEFINED CONTRIBUTION PLANS) • REGIMI A PRESTAZIONE DEFINITA (DEFINED BENEFITS PLANS) • In entrambi i casi il datore di lavoro effettua pagamenti per conto dei lavoratori ad un’entità separata, generalmente un fondo pensione, che al termine del rapporto di lavoro provvede ad erogare benefici economici ai dipendenti
AMBITO DI APPLICAZIONE • REGIMI A CONTRIBUZIONE DEFINITA LA RESPONSABILITÀ DEL DATORE DI LAVORO È LIMITATA AL VERSAMENTO DEI CONTRIBUTI • I DIPENDENTI ASSUMONO IL RISCHIO DEMOGRAFICO E FINANZIARIO • REGIMI A PRESTAZIONE DEFINITA • L’IMPEGNO DELL’AZIENDA NON SI ESAURISCE CON IL VERSAMENTO DI UN CONTRIBUTO ANNUO MA RIGUARDA ANCHE LA GARANZIA DI UNA RESTAZIONE DEFINITA • IL RISCHIO DEMOGRAFICO E IL RISCHIO D’INVESTIMENTO RICADONO SULL’AZIENDA
AMBITO DI APPLICAZIONE REGIMI A CONTRIBUZIONE DEFINITA LO IAS 19 STABILISCE CHE SI TENGA CONTO DEGLI ONERI RELATIVI ALL’ESERCIZIO AL QUALE I CONTI SI RIFERISCONO INDIPENDENTEMENTE DALLA DATA DI PAGAMENTO REGIMI A PRESTAZIONE DEFINITA LO IAS 19 STABILISCE CHE LE OBBLIGAZIONI SIANO MISURATE SULLA BASE DEL VALORE ATTUALE MEDIO DELLE PRESTAZIONI DA EROGARE MENO IL VALORE DI MERCATO DELLE ATTIVITÀ A FRONTE DEGLI IMPEGNI
VALUTAZIONE DELLE ATTIVITÀ • SIA PER I FONDI A PRESTAZIONE DEFINITA SIA PER QUELLI A CONTRIBUZIONE DEFINITA LO IAS 19 PREVEDE L’ADOZIONE DEL FAIR VALUE = VALORE CORRENTE DELLE ATTIVITÀ DEL FONDO, DEFINIBILE COME: • “CORRISPETTIVO AL QUALE, IN UN’OPERAZIONE TRA TERZI, UN’ATTIVITÀ PUÒ ESSERE SCAMBIATA, O UNA PASSIVITÀ ESTINTA, TRA PARTI CONSAPEVOLI E DISPONIBILI” • LO IAS 19 PREVEDE CHE LE ATTIVITÀ DEL FONDO VENGANO VALUTATE ALLA DATA DI BILANCIO
VALUTAZIONE DELLE PASSIVITÀ DEFINED CONTRIBUTION PLANS • IL COSTO DI COMPETENZA DI OGNI ESERCIZIO È RAPPRESENTATO DAL CONTRIBUTO VERSATO DAL DATORE DI LAVORO NELL’ESERCIZIO STESSO • OSSERVAZIONI • PER LA VALUTAZIONE DI UTILI/PERDITE E DI RICAVI/COSTI NON SONO NECESSARIE IPOTESI ATTUARIALI E NON VI È POSSIBILITÀ DI UTILI O PERDITE ATTUARIALI • LE OBBLIGAZIONI NON SONO VALUTATE SULLA BASE DI CALCOLI ATTUARIALI, TRANNE QUANDO NON SI ESTINGUONO INTERAMENTE ENTRO 12 MESI DAL TERMINE DELL’ESERCIZIO IN CUI I DIPENDENTI HANNO PRESTATO ATTIVITÀ LAVORATIVA
DEFINED BENEFITS PLANS VALORI ATTUARIALI • PRESENT VALUE OF THE DEFINED BENEFIT OBLIGATION (DBO) VALORE ATTUALE MEDIO DELLE OBBLIGAZIONI • Valore attuale medio delle obbligazioni a benefici definiti pagabili in futuro come contropartita dell’attività lavorativa svolta dal dipendente nell’esercizio corrente e in quelli precedenti (maturato) • OSSERVAZIONI • rappresenta il valore della passività da inserire nello stato patrimoniale del bilancio • il calcolo si effettua in base agli anni di servizio già maturatie nell’ipotesi di futuri incrementi salariali
DEFINED BENEFITS PLANS VALORI ATTUARIALI • CURRENT SERVICE COST • VALORE ATTUALE MEDIO DELLE PRESTAZIONI MATURATE DAI LAVORATORI IN SERVIZIO NEL CORSO DELL’ESERCIZIO • Incremento del valore attuale medio delle prestazioni maturate dai lavoratori in servizio in conseguenza dell’attività lavorativa svolta nell’esercizio corrente; rappresenta una parte del DBO • OSSERVAZIONI • posta tecnica da inserire nel conto economico • se trattasi di fondo pensione e se i lavoratori contribuiscono al fondo i contributi vanno dedotti dal valore attuale medio per ottenere la parte imputabile al datore di lavoro
DEFINED BENEFITS PLANS VALUTAZIONE DELLE PASSIVITÀ - METODOLOGIA ATTUARIALE • PROJECTED UNIT CREDIT METHOD (METODO DELL’UNITÀ DI CREDITO PROIETTATA) • CARATTERISTICHE: • Tecnica attuariale di scuola anglosassone che rientra nell’ambito più generale delle tecniche relative ai cosiddetti “benefici maturati” • Tali tecniche si caratterizzano per la quantificazione della passività attuariale in funzione delle sole anzianità maturate alla data di valutazione • Caratteristica specifica del metodo dell’unità di credito proiettata è la previsione degli incrementi retributivi a qualsiasi causa dovuti (inflazione, carriera, rinnovi contrattuali, etc.) fino all’epoca di cessazione del rapporto di lavoro
DEFINED BENEFITS PLANS VALUTAZIONE DELLE PASSIVITÀ - METODOLOGIA ATTUARIALE • PROJECTED UNIT CREDIT METHOD • Considera ogni periodo di attività come fonte di una unità di diritto addizionale • Misura distintamente ognuna di tali unità ai fini del calcolo dell’obbligazione finale • Il costo del servizio corrente è calcolato come valore attuale medio dell’ammontare delle prestazioni che matureranno nell’anno in corso • La passività attuariale da imputare a bilancio deve essere riproporzionata in base al rapporto tra l’anzianità maturata all’epoca di valutazione e l’anzianità complessivamente raggiunta al momento della cessazione dell’attività lavorativa • La valutazione degli impegni previdenziali maturati deve essere riferita alla data di bilancio
DEFINED BENEFITS PLANS REDAZIONE DELLO STATO PATRIMONIALE • PAST SERVICE COST • VALORE ATTUALE MEDIO DEI COSTI PREVIDENZIALI, POSITIVI O NEGATIVI, DOVUTI ALL’INTRODUZIONE DI UN PIANO A PRESTAZIONI DEFINITE O ALLA SUA MODIFICA • Sorge quando un’impresa avvia un piano a prestazioni definite o modifica le prestazioni dovute nell’ambito di un piano già esistente con effetto retroattivo • Tali costi rappresentano il corrispettivo dell’attività lavorativa prestata dal dipendente fino al momento in cui matura il diritto ai benefici • Il past service cost deve essere misurato come variazione della passività conseguente alla modifica introdotta
DEFINED BENEFITS PLANS REDAZIONE DELLO STATO PATRIMONIALE • UTILI (PERDITE) ATTUARIALI • UTILI O PERDITE DI NATURA TECNICA DOVUTI A VARIAZIONI DELLE IPOTESI ATTUARIALI ADOTTATE E/O AL FATTO CHE L’ESPERIENZA OSSERVATA PUÒ DIFFERIRE DALLE BASI TECNICHE ADOTTATE • POSSONO DERIVARE DA AUMENTI O DIMINUZIONI SIA DEL VALORE ATTUALE DELLE PRESTAZIONI SIA DEL FAIR VALUE DI QUALSIASI ATTIVITÀ DEL FONDO
DEFINED BENEFITS PLANS REDAZIONE DELLO STATO PATRIMONIALE • CAUSE CHE GENERANO UTILI O PERDITE ATTUARIALI: • variazioni riscontrate nella collettività (turn over dei dipendenti, pensionamenti anticipati, mortalità, incrementi retributivi, incrementi di pensione) • effetto di cambiamenti delle ipotesi attuariali (turn over dei dipendenti, pensionamenti anticipati, mortalità, incrementi retributivi, incrementi di pensione) • effetto di variazioni del tasso di attualizzazione utilizzato per le valutazioni • scostamenti tra rendimento effettivo e rendimento previsto delle attività del fondo
DEFINED BENEFITS PLANS REDAZIONE DELLO STATO PATRIMONIALE • IL DBO CONSENTE DI DETERMINARE CONTABILMENTE LA PASSIVITÀ RELATIVA ALLE PRESTAZIONI DEFINITE DA IMPUTARE ALLO STATO PATRIMONIALE • PASSIVITÀ: • DBO ALLA DATA DI BILANCIO • + UTILI (- PERDITE) ATTUARIALI NON CONTABILIZZATI ALLA DATA DI BILANCIO • – EVENTUALI PAST SERVICE COST NON ANCORA CONTABILIZZATI • – IL FAIR VALUE ALLA DATA DI BILANCIO DELLE ATTIVITÀ A COPERTURA DEGLI IMPEGNI MATURATI
DEFINED BENEFITS PLANS REDAZIONE DELLO STATO PATRIMONIALE • UTILI (PERDITE) ATTUARIALI • LO IAS 19 DISPONE CHE IL FONDO DEBBA RILEVARE CONTABILMENTE A BILANCIO UNA PARTE DEGLI UTILI (PERDITE) ATTUARIALI SOLO SE IL VALORE TOTALE DEGLI STESSI ECCEDE IL MAGGIORE TRA • 10% DEL DBO ALLA FINE DELL’ESERCIZIO PRECEDENTE • 10% DEL FAIR VALUE DELLE ATTIVITÀ DEL FONDO ALLA STESSA DATA • IN TAL MODO SI INDIVIDUA IL COSIDDETTO “CORRIDOIO”: • 10%*{MAX(DBO; FAIR VALUE DELLE ATTIVITÀ DEL FONDO)}
DEFINED BENEFITS PLANS REDAZIONE DELLO STATO PATRIMONIALE • UTILI (PERDITE) ATTUARIALI • “CORRIDOIO” • soglia al di sotto della quale non è richiesta la contabilizzazione immediata in bilancio di utili (perdite) attuariali • se gli utili (perdite) attuariali eccedono tale soglia, l’eccedenza va contabilizzata come costo o ricavo dell’anno • è possibile ammortizzare l’eccedenza in un numero di anni al più pari alla durata media residua di servizio degli attivi (o alla durata media residua di vita dei pensionati se tutti o la maggior parte dei partecipanti al fondo sono pensionati) • in alternativa si può scegliere di contabilizzare tutti gli utili (perdite) sia all’interno, sia all’esterno del corridoio, in un solo esercizio a condizione che lo stesso criterio sia applicato sia agli utili sia alle perdite e in modo coerente negli esercizi futuri
DEFINED BENEFITS PLANS REDAZIONE DELLO STATO PATRIMONIALE • NEL CASO IN CUI SI VERIFICHI UN’ECCEDENZA DELLE ATTIVITÀ RISPETTO ALLE PASSIVITÀ LO IAS 19 DISPONE CHE SIA CONTABILIZZATO L’IMPORTO MINORE TRA LA PREDETTA ECCEDENZA E LA SOMMA DI: • EVENTUALI PERDITE ATTUARIALI E PAST SERVICE COST NON ANCORA CONTABILIZZATI • VALORE ATTUALE DI BENEFICI ECONOMICI DISPONIBILI SOTTO FORMA DI RIMBORSI O DI RIDUZIONE DI CONTRIBUTI FUTURI
DEFINED BENEFITS PLANS REDAZIONE DEL CONTO ECONOMICO • IL CURRENT SERVICE COST CONSENTE DI DETERMINARE CONTABILMENTE IL COSTO O IL RICAVO RELATIVO ALLE PRESTAZIONI DEFINITE DA IMPUTARE AL CONTO ECONOMICO • COSTO (RICAVO): • CURRENT SERVICE COST • + INTEREST COST • – EXPECTED RETURN ON PLAN ASSETS • + UTILI (- PERDITE) ATTUARIALI RELATIVAMENTE ALLA PARTE CONTABILIZZATA NEL BILANCIO D’ESERCIZIO (QUOTA DI AMMORTAMENTO) • + QUOTA DI AMMORTAMENTO DEL PAST SERVICE COST • + EFFETTI DI EVENTUALI RIDUZIONI O ESTINZIONI DEL PIANO
DEFINED BENEFITS PLANS REDAZIONE DEL CONTO ECONOMICO • INTEREST COST • INTERESSE MATURATO SU: • DBO A INIZIO ANNO • + CURRENT SERVICE COST DELL’ANNO • – PRESTAZIONI PAGATE NELL’ANNO • OSSERVAZIONI: • IL TASSO DI RENDIMENTO DA ADOTTARE È IL TASSO DI ATTUALIZZAZIONE DELLE PRESTAZIONI • PER SEMPLICITÀ TUTTI I MOVIMENTI DELL’ANNO SI INTENDONO AVVENUTI A METÀ ANNO
DEFINED BENEFITS PLANS REDAZIONE DEL CONTO ECONOMICO • EXPECTED RETURN ON PLAN ASSETS • RENDIMENTO ATTESO NELL’ESERCIZIO SULLE ATTIVITÀ INVESTITE DAL FONDO • OSSERVAZIONI: • IL TASSO DA ADOTTARE È IL TASSO DI RENDIMENTO MEDIO DELLE ATTIVITÀ DEL FONDO • PER SEMPLICITÀ TUTTI I MOVIMENTI DELL’ANNO SI INTENDONO AVVENUTI A METÀ ANNO
DEFINED BENEFITS PLANS REDAZIONE DEL CONTO ECONOMICO • EFFETTI DI EVENTUALI RIDUZIONI O • ESTINZIONI DEL FONDO • I RELATIVI COSTI (RICAVI) DEVONO ESSERE CONTABILIZZATI CON FACOLTÀ DI AMMORTAMENTO SU UN NUMERO DI ANNI PARI IN MEDIA AL PERIODO NECESSARIO AFFINCHÈ LE NUOVE PRESTAZIONI RISULTANO ACQUISITE • SE TALI EVENTI HANNO EFFETTO IMMEDIATO SULLE PRESTAZIONI, IL RELATIVO COSTO (RICAVO) DEVE ESSERE CONTABILIZZATO IMMEDIATAMENTE SENZA POSSIBILITÀ DI AMMORTAMENTO
DEFINED BENEFITS PLANS REDAZIONE DEL CONTO ECONOMICO • EFFETTI DI EVENTUALI RIDUZIONI O • ESTINZIONI DEL FONDO • RIDUZIONE: • riduzione significativa del numero di iscritti • modifiche regolamentari di un piano pensionistico • ESTINZIONE: • liquidazione di tutte o parte delle obbligazioni del piano
DEFINED BENEFITS PLANS BASI TECNICHE • I PRINCIPI CONTABILI INTERNAZIONALI RICHIEDONO: • IPOTESI ATTUARIALI OBIETTIVE: NÉ IMPRUDENTI NÉ ECCESSIVAMENTE PRUDENZIALI • IPOTESI ATTUARIALI COMPATIBILI TRA LORO: DEVONO RIFLETTERE LA RELAZIONE ECONOMICA TRA PIÙ FATTORI (INFLAZIONE, TASSO DI INCREMENTO DELLE RETRIBUZIONI, TASSO DI RENDIMENTO DELLE ATTIVITÀ E TASSO DI ATTUALIZZAZIONE) • IPOTESI FINANZIARIE DETERMINATE IN TERMINI NOMINALI, A MENO CHE SIANO PIÙ ATTENDIBILI STIME IN TERMINI REALI (RETTIFICATE PER TENER CONTO DELL’INFLAZIONE) • IPOTESI ATTUARIALI BASATE SULLE ATTESE DI MERCATO, ALLA DATA DI BILANCIO, PER L’ESERCIZIO NEL QUALE LE OBBLIGAZIONI DEVONO ESSERE ESTINTE
DEFINED BENEFITS PLANS BASI TECNICHE • 1)BASI TECNICHE DEMOGRAFICHE: • MORTALITÀ DI ATTIVI E PENSIONATI • RINNOVO DEL PERSONALE • FREQUENZE DI INVALIDITÀ • FREQUENZE DI PENSIONAMENTO ANTICIPATO • PRESENZA E COMPOSIZIONE DEI NUCLEI FAMILIARI SUPERSTITI • NUMERO MASSIMO DI ANTICIPAZIONI • FREQUENZA DI RICHIESTA DI 1ª ANTICIPAZIONE E DI QUELLE SUCCESSIVE • QUOTA DI TFR ANTICIPATO PER CIASCUNA RICHIESTA
DEFINED BENEFITS PLANS BASI TECNICHE • 2) BASI TECNICHE ECONOMICO-FINANZIARIE: • TASSO DI ATTUALIZZAZIONE • TASSO DI INFLAZIONE • TASSO DI INCREMENTO DELLE RETRIBUZIONI • LINEE DELLE RETRIBUZIONI • LIVELLO DELLE FUTURE PRESTAZIONI • TASSO DI RENDIMENTO ATTESO SULLE ATTIVITÀ A COPERTURA
DEFINED BENEFITS PLANS BASI TECNICHE TASSO DI ATTUALIZZAZIONE È DETERMINATO IN BASE AI RENDIMENTI DI MERCATO, ALLA DATA DI BILANCIO, DI TITOLI DI AZIENDE PRIMARIE, CHE TENGANO CONTO DELLA DURATA MEDIA DELLE PASSIVITÀ DEL FONDO; SE NON ESISTE UN MERCATO SVILUPPATO DI TALI TITOLI, SI FA RIFERIMENTO AI RENDIMENTI DEL MERCATO DEI TITOLI DI STATO
DEFINED CONTRIBUTION PLANS REQUISITI MINIMI DI INFORMATIVA • ELEMENTI CHE DEVONO ESSERE RIPORTATI IN BILANCIO • modalità di funzionamento dello schema di previdenza aziendale con indicazione della collettività coperta dal medesimo piano • oneri di competenza dell’esercizio • informazioni ritenute necessarie ai fini della comparabilità degli importi con quelli indicati negli esercizi precedenti
DEFINED BENEFITS PLANS REQUISITI MINIMI DI INFORMATIVA • ELEMENTI CHE DEVONO ESSERE RIPORTATI IN BILANCIO • modalità di funzionamento dello schema di previdenza aziendale • criteri contabili ed attuariali adottati per l’individuazione degli impegni pensionistici e dei contributi • gestione interna o esterna delle risorse e degli impegni del fondo • oneri di competenza dell’esercizio • importo delle passività attuariali maturate alla data di chiusura del bilancio • data dell’ultima valutazione operata sul fondo da parte di un attuario e frequenza con la quale dette valutazioni sono effettuate
DEFINED BENEFITS PLANS REQUISITI MINIMI DI INFORMATIVA • Segue • valore corrente degli attivi di proprietà del fondo (quando lo stesso è completamente finanziato, ovvero attività>passività) • v.a.m. dei diritti pensionistici a favore dei lavoratori che hanno già maturato i requisiti per il diritto alla prestazione • principali ipotesi demografiche ed economiche adottate per la valutazione dell’onere di esercizio a carico del datore di lavoro per lo schema di previdenza • informazioni ritenute necessarie ai fini della comparabilità degli importi previdenziali con quelli indicati negli esercizi precedenti
DEFINED BENEFITS PLANS PRINCIPALI PROBLEMATICHE APPLICATIVE • SISTEMA DI FINANZIAMENTO • PREMESSO CHE: • Attualmente i fondi pensione italiani a prestazione definita sono chiusi a nuove iscrizioni a partire dal 28.4.1993 • Quasi tutti i bilanci tecnici sono redatti con il sistema tecnico-finanziario di gestione della capitalizzazione completa • Il predetto sistema considera l’impegno totale del fondo e non solo la quota relativa a quanto maturato alla data delle valutazioni
DEFINED BENEFITS PLANS PRINCIPALI PROBLEMATICHE APPLICATIVE • APPLICANDO I PRINCIPI INTERNAZIONALI PUÒ VERIFICARSI CHE: • se un fondo per il quale non è previsto il versamento di contributi (o è previsto in misura ridotta) risulta in equilibrio con la capitalizzazione completa, può trovarsi in una situazione di sovrafinanziamento (avanzo tecnico) • se per un fondo si è stabilito di raggiungere l’equilibrio tecnico aumentando il contributo futuro, esso si troverà in una situazione di sottofinanziamento (disavanzo tecnico) • IN TALI SITUAZIONI PUÒ RISULTARE OPPORTUNO RICORRERE ALL’UTILIZZO DEL PREDETTO “CORRIDOIO” IL QUALE, ENTRO CERTI LIMITI, CONSENTE DI NON CONTABILIZZARE LA PERDITA O IL GUADAGNO EMERSI.
DEFINED BENEFITS PLANS PRINCIPALI PROBLEMATICHE APPLICATIVE • TASSO DI ATTUALIZZAZIONE • IL TASSO DI ATTUALIZZAZIONE DA UTILIZZARE PER LE VALUTAZIONI INTERNAZIONALI DOVREBBE PERMETTERE IL CONFRONTO TRA GLI IMPEGNI PREVIDENZIALI DEI VARI FONDI INDIPENDENTEMENTE DALLE ATTIVITÀ A COPERTURA DEGLI STESSI • I BILANCI TECNICI ITALIANI SOLITAMENTE CONSIDERANO IL RENDIMENTO EFFETTIVO PRESENTE E FUTURO DELLE ATTIVITÀ DEL FONDO
DEFINED BENEFITS PLANS PRINCIPALI PROBLEMATICHE APPLICATIVE • Segue • TASSO DI ATTUALIZZAZIONE • PERTANTO: • POTREBBERO EMERGERE RISULTATI DIFFERENTI • INOLTRE È PRESUMIBILE CHE IL TASSO DA UTILIZZARE PER LE VALUTAZIONI DI UN DATO ANNO NELLO STESSO MERCATO FINANZIARIO SIA SCELTO IN MANIERA UNIVOCA, MA POICHÈ SPESSO I BILANCI TECNICI SONO REDATTI IN PERIODI DIFFERENTI, IL TASSO DI RIFERIMENTO RISULTA DIVERSO PUR A PARITÀ DI DATA DI BILANCIO