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Le carte piene di sogni. Testi e lettori in età moderna (2006)

Le carte piene di sogni. Testi e lettori in età moderna (2006). Marina Roggero. Il problema: la lettura in antico regime. Le fonti: Testi manoscritti Testi a stampa Testimonianze orali Memorie letterarie Iconografia Fonti giudiziarie Testamenti Atti processuali ecc.

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Le carte piene di sogni. Testi e lettori in età moderna (2006)

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Presentation Transcript


  1. Le carte piene di sogni. Testi e lettori in età moderna(2006) Marina Roggero

  2. Il problema: la lettura in antico regime Le fonti: • Testi manoscritti • Testi a stampa • Testimonianze orali • Memorie letterarie • Iconografia • Fonti giudiziarie • Testamenti • Atti processuali • ecc.

  3. Un esempio di storia culturale Molte discipline entrano in gioco: • Storia sociale • Storia letteraria • Linguistica • Antropologia culturale

  4. Tre domande essenziali: • Chi leggeva? • Cosa si leggeva? • Come si leggeva?

  5. Tre difficili conquiste della modernità • L’alfabetismo • Leggere + scrivere + far di conto • La lettura silenziosa

  6. Due ostacoli difficili da battere • L’analfabetismo diffuso • La censura (ecclesiastica)

  7. Teoria della ricezione • Un testo fruito è come un bene consumato • Un testo può essere consumato anche se non è letto direttamente • Ci sono molti modi di leggere/consumare un testo • Ci sono molti modi di rielaborare (individualmente o collettivamente) un testo consumato • Un testo agisce anche quando non è più presente, ma è stato consumato

  8. Alto / basso Non esiste (né in passato né oggi) una netta distinzione fra cultura alta e cultura bassa: • Lettori alti consumano regolarmente testi bassi (lunari, almanacchi, poemi cavallereschi, romanzi popolari, ecc.) • Lettori bassio non-lettori consumano avidamente testi derivati dalla letteratura alta (poesia epica, poemi cavallereschi, romanzi, testi religiosi, testi teatrali, ecc.)

  9. Oralità / scrittura Non esistono confini precisi fra oralità e scrittura: • Il testo scritto viene quasi sempre fruito soprattutto in forma orale (lettura domestica o pubblica ad alta voce, recita, rappresentazione, declamazione, canto, melodramma, ecc.) • Il testo scritto, spesso, fissa qualcosa che si è catturato all’oralità (es. i poemi omerici, le fiabe) • L’oralità può diventare scrittura in un secondo momento (racconto, testimonianza, memorie, raccolta etnografica…)

  10. Scrittura / iconografia • Con la scoperta della stampa i testi si accompagnano sempre più spesso ad immagini: stampe popolari, cicli religiosi, vignette satiriche, illustrazioni, fumetti… • Al testo si affianca così un paratesto (= tutto ciò che non è testo, in un libro) che diventa linguaggio autonomo ed evocativo • Con lo stesso testo davanti agli occhi l’alfabeta legge; l’analfabeta guarda

  11. La letteratura cavalleresca • Il ciclo bretone (Excalibur, re Artù e i cavalieri della Tavola rotonda, Lancillotto e Ginevra, il sacro Graal) • Il ciclo carolingio (Carlo Magno e i paladini di Francia, Orlando, Rinaldo, la lotta dei Cristiani contro i Mori) • I Reali di Francia • Guerin Meschino • Luigi Pulci • Matteo Boiardo • Lodovico Ariosto • Torquato Tasso

  12. Un mondo dominato dalla letteratura cavalleresca • Testi letti, recitati, cantati, rappresentati… • … volgarizzati, trasformati, tradotti… • …illustrati Testi diffusi enormemente a tutti i livelli. La cultura di un uomo (o donna) medio europeo di antico regime è imbevuta di letteratura cavalleresca, seconda per diffusione solo alla letteratura religiosa e alle Sacre Scritture

  13. La letteratura cavalleresca rappresenta un sistema di valori reali e sentiti • Onore • Valore • Coraggio • Nobiltà • Amore puro • Amicizia • Fedeltà • Fede

  14. La fortuna dell’ ottava rima • L’ ottava (strofa composta da otto endecasillabi di cui i primi sei sono a rima alternata e gli ultimi due a rima baciata, secondo lo schema: ABABABCC) è la forma più diffusa nei poemi cavallereschi e la più facile da memorizzare.

  15. L. Pulci, Morgante • Dodici paladini aveva in corte     Carlo, e 'l più savio e famoso era Orlando;     Gan traditor lo condusse alla morte     in Roncisvalle, un trattato ordinando,     là dove il corno e' sonò tanto forte:     «dopo la dolorosa rotta quando...»,     nella sua Comedìa Dante qui dice,     e mettelo con Carlo in Ciel felice. • Era per Pasqua, quella di Natale:     Carlo la corte avea tutta in Parigi:     Orlando, com'io dico, è il principale;     èvvi il Danese, Astolfo ed Ansuigi;     fannosi feste e cose trïunfale,     e molto celebravan san Dionigi;     Angiolin di Baiona ed Ulivieri     v'era venuto, e 'l gentil Berlinghieri

  16. L. Ariosto, L’Orlando furioso • Le donne, i cavallier, l'arme, gli amori,le cortesie, l'audaci imprese io canto,che furo al tempo che passaro i Morid'Africa il mare, e in Francia nocquer tanto,seguendo l'ire e i giovenil furorid'Agramante lor re, che si diè vantodi vendicar la morte di Troianosopra re Carlo imperator romano. • 2Dirò d'Orlando in un medesmo trattocosa non detta in prosa mai, né in rima:che per amor venne in furore e matto,d'uom che sì saggio era stimato prima;se da colei che tal quasi m'ha fatto,che 'l poco ingegno ad or ad or mi lima,me ne sarà però tanto concesso,che mi basti a finir quanto ho promesso.

  17. T. Tasso, La Gerusalemme liberata • Canto l'arme pietose e 'l capitanoche 'l gran sepolcro liberò di Cristo.Molto egli oprò co 'l senno e con la mano,molto soffrí nel glorioso acquisto;e in van l'Inferno vi s'oppose, e in vanos'armò d'Asia e di Libia il popol misto.Il Ciel gli diè favore, e sotto a i santisegni ridusse i suoi compagni erranti.

  18. I “cantarinaldi” espressione della creatività popolare • Teatro dei pupi siciliani • Cantori i piazza • Improvvisatori (in Arcadia e nelle osterie) • Gli stornelli = improvvisazioni con varianti su basi letterarie

  19. Il teatro • Genere dotto e/o genere popolare? • Testo letterario alla base (?), ma soprattutto oralità e improvvisazione • Il pubblico del teatro è immenso e vario; non vi è distinzione fra alto e basso • Il teatro raggiunge tutti… • …ma ancor di più il melodramma

  20. Il melodramma e l’opera • Testo poetico + scena = teatro • Testo poetico + musica = canto • Testo poetico + musica + canto + scena = melodramma Il pubblico del melodramma è sempre stato un pubblico misto, ma soprattutto popolare. Oggi ascoltiamo l’opera in sacrale silenzio, ma un tempo andare all’opera era come andare al mercato

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