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Autoanalisi ed Autovalutazione: una sperimentazione autogestita

Istituto comprensivo Statale " donna Lelia Caetani " Sermoneta. Autoanalisi ed Autovalutazione: una sperimentazione autogestita. la maggiore diffusione della certificazione della qualità (sistema ISO 9000);

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Autoanalisi ed Autovalutazione: una sperimentazione autogestita

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Presentation Transcript


  1. Istituto comprensivo Statale "donna Lelia Caetani" Sermoneta Autoanalisi ed Autovalutazione:una sperimentazione autogestita

  2. la maggiore diffusione della certificazione della qualità (sistema ISO 9000); • la nascita nel 1988 dell’EFQM (European Foundation for Quality Management) organizzazione no-profit su base associativa fondata dai Presidenti di quattordici aziende di spicco europee con l’appoggio della Commissione europea e dell’EOQ (EuropeanOrganisation for Quality); • l’istituzione presso la Commissione dell’Unione europea del Forum sulla qualità e la sua trasformazione in un più efficace TWG for VET quality (Technical Working Group for VocationalEducation and Training Quality); • la produzione di un CQAF (Common Quality Assurance Framework) quale modello europeo per sviluppare la qualità dell’istruzione e formazione professionale; • la costituzione dell’EQN on VET (Europea Quality Network on VET) rete che raggruppa tutti gli Stati membri con lo scopo di promuovere e confrontare pratiche di qualità nei diversi Paesi dell’Unione. Il quadro di riferimento europeo

  3. nell’ambito della formazione professionale, in accordo con la Conferenza Stato Regioni e Province autonome) l’introduzione dell’accreditamento delle sedi formativa; • sul versante dell’istruzione la nascita dell’I.N.Val.S.I. e relativo avvio della somministrazione di prove tipo “nazionali” (di ispirazione OCSE) che hanno fatto da contrappunto e riferimento alle iniziative a livello territoriale (vedi prov. di Trento) ed a molteplici iniziative locali e/o particolari; • a livello universitario l’introduzione del Comitato Nazionale per la Valutazione del Sistema Universitario che nel 1993 venne istituito insieme ai Nuclei di Valutazione delle Università. Il quadro di riferimento nazionale

  4. La sperimentazione di un Dispositivo per l’Autovalutazione delle prestazioni nei contesti educativi che intende : • definire e condividere un’idea comune della Qualità e dell’Autovalutazione delle prestazioni; • esprimere una progettualità frutto di un impegno di docenti ed esperti ; • produrre oggettivi “strumenti operativi” di indagine. L’obiettivo del progetto

  5. Il dispositivo che si intende sperimentare è stato sviluppato nel quadro di linee di indirizzo contenute in diversi documenti: Decreto Ministero del Lavoro n° 166 del 25 maggio 2001; “Carta della qualità della formazione professionale iniziale per giovani dai 14 ai 18 anni” del 2003 prodotta dall’ISFOL; il sistema europeo della Qualità Totale che è l’EFQM; le elaborazioni del Tecnical Working Group (TWG) on Quality del 2006 ; la pubblicazione ISFOL del 2007 “I modelli di qualità nel sistema di formazione professionale italiano”. La struttura

  6. riconoscere la centralità della persona; • Impegnare i ruoli dirigenziali in politiche trasparenti e condivise, • Esplicitare e formalizzare i processi chiave, • Creare un clima di dialogo e partecipazione, • Insediare, rafforzare e implementare un cultura del long life e long wide learning, • rendere strategica l’Autovalutazione come strumento di miglioramento; • fare dell’autovalutazione l’elemento distintivo dell’operato della scuola, volto a esaltare il binomio “qualità-istruzione”. • Questi concetti chiave di una Autovalutazione della qualità, sovrapponibili ad altrettanti obiettivi da conseguire nel tempo, prefigurano, per la scuola, uno sfondo integratore che dà significato e spazio ad una partecipazione degli attori di una organizzazione che ricercano, con etica professionale, il senso ed i valori del loro operato. Le evidenze del dispositivo

  7. Le finalità L’Autovalutazione è finalizzata ad attivare processi di riflessione che possono essere così schematizzati

  8. esistenza di una mission/vision che ha valori e significati di riferimento per la scuola; • la volontà palese di chi governa e coordina la realtà; • il clima di partecipazione e dialogo tra gli attori dell’organizzazione, • la possibilità di avere accesso a tutti i documenti che sono funzionali ad un lavoro di intelligence e di ricerca dei dati e delle informazioni; • la creazione di occasioni che permettono di raccogliere elementi di riscontro oggetti (non episodici o personali) • il grado di autonomia che viene riconosciuto ed accordato ai soggetti che, considerati “super partes”, svolgono le azioni di monitoraggio e valutazione dei fattori contenuti nel dispositivo; • la disponibilità di risorse umane, strumentali e di tempo. I prerequisiti necessari per la sperimentazione

  9. Le azioni / reazioni possibili

  10. Il dispositivo si presenta come uno strumento adatto a svolgere una Autovalutazione di tipo fattoriale. I fattori di riferimento sono input. Si intende questo fattore come l’insieme delle risorse umane, strutturali, strumentali e finanziarie che possono essere utilizzate ed orchestrate al fine di dare corrette risposte ai bisogni interni ed esterni alla scuola; prestazione formativa. Intesa come l’insieme dei processi che sono finalizzati a realizzare la mission/vision della scuola; output. Visto sia come efficacia cioè la capacità di raggiungere un predeterminato obiettivo, sia come efficienza intesa come la capacità di raggiungerlo con la minima allocazione possibile di risorse; outcome. Nello specifico è da intenderlo come il livello di “risultato di apprendimento” che ha raggiunto l’allievo a seguito del processo di educazione-istruzione di cui è stato soggetto attivo. Le caratteristiche

  11. per valutare qualitativamente detti fattori di ognuno di essi sono stati definiti: criteri;indicatori;parametri; indici. Di ognicriterio è prestabilito: grading per standardizzare i punteggi; modalità di verifica; scheda di report

  12. Il dispositivo è assimilabile ad una griglia di osservazione che consente di attribuire a fattori e criteri dei punteggi secondo il seguente quadro

  13. L’articolazione della sperimentazione del dispositivo di Autovalutazione

  14. si attiva un processo che potremmo definire ermeneutico In questo modo si costruisce una “organizzazione che apprende” che fa della cultura dell’Autovalutazione una risorsa che genera quel sapere (frutto di un apprendimento organizzativo ) che genera un miglioramento continuo dell’organismo a favore delle persone che ne fanno parte, le quali attraverso una rinnovata partecipazione e comunicazione affermano valori e significati che sono propri della mission/vision della scuola

  15. I livelli di responsabilità sono attribuibili, in ordine di importanza, alla Direzione, al coordinatore del gruppo di valutazione, al valutatore esterno (se previsto) ed ai componenti del Gruppo di Autovalutazione. Le responsabilità (e relative funzioni) sono rintracciabili nel flow-chart

  16. La valutazione finale dell’organizzazione può essere espressa in “pentenale” (fascia A, B, C, D, E) sia per ogni fattore che per il sistema nel suo insieme prendendo a riferimento il rapporto percentuale tra valore acquisito e pesi assegnati ad ogni valore per cui %f =(Vf*100)/Pf dove: Vf = Valore del fattore ; Pf = peso assegnato al fattore

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