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La diagnosi neuropsicologica: definizione e utilizzo. Quale psicologo per gli anziani? Gli interventi psicologi per la salute e il benessere dell’anziano Sabato 17 febbraio 2007 Villa Manin di Passariano (UD). Alina Menichelli, Psicologa Consulente Neuropsicologa c/o
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La diagnosi neuropsicologica: definizione e utilizzo Quale psicologo per gli anziani? Gli interventi psicologi per la salute e il benessere dell’anziano Sabato 17 febbraio 2007 Villa Manin di Passariano (UD) Alina Menichelli, Psicologa Consulente Neuropsicologa c/o S.C. Medicina Riabilitativa Ospedali Riuniti di Trieste
La NEUROPSICOLOGIA è la disciplina che studia gli effetti delle lesioni cerebrali (locali o diffuse, acquisite, congenite o geneticamente determinate) sulle funzioni cognitive (percezione, attenzione, linguaggio, memoria, ragionamento, ecc.). • La NEUROPSICOLOGIA CLINICA è la disciplina applicata che si occupa della valutazione e riabilitazione dei disturbi cognitivi (agnosie, afasie, amnesie, ...) conseguenti a lesione cerebrale.
La valutazione neuropsicologica: Definizione La valutazione neuropsicologica è un processo diagnostico = serie di passi mirati alla comprensione e misurazione del funzionamento cognitivo di un individuo in seguito ad una lesione cerebrale. Consente di definire la presenza e la gravità dei deficit cognitivi dei pazienti con danni/disfunzioni cerebrali di varia eziologia (es., ictus, demenze). Finalità: diagnostiche, prognostiche, riabilitative Strumenti: colloquio, osservazione, test neuropsicologici
La valutazione neuropsicologica della persona anziana • Obiettivi-1 Delineare e comprendere e il funzionamento cognitivo dell’individuo consente di rispondere alle seguenti domande: • Il funzionamento cognitivo della persona è normale per la sua età? • Oppure vi sono delle abilità cognitive che sono compromesse, mal funzionanti? • Diagnosi precoce di alcune malattie neurologiche che, in certi casi, possono non avere riscontri neurologici o neuroradiologici (es., demenze degenerative in fase precoce) • Diagnosi differenziale (es., demenza vs depressione)
Obiettivi-2 • Quali sono le abilità cognitive compromesse/parzialmente interessate/risparmiate dalla lesione cerebrale? • Quale componente/processo della funzione è compromesso? • Qual è il grado di compromissione? • Qual è l’impatto del deficit e delle abilità residue della persona nelle sue attività della vita quotidiana e sul suo comportamento? L’individuo sarà in grado di gestire autonomamente le incombenze quotidiane, usare i mezzi di trasporto, riprendere il proprio lavoro, gestire le sue attività finanziarie, ecc.? • Quali sono le necessità riabilitative e assistenziali del paziente? • Quale sarà l’andamento dei disturbi nel tempo? • Come impostare un intervento di riabilitazione, stimolazione • cognitiva o compensazione funzionale che sia ritagliato ad hoc sulle • necessità individuate?
Finalità-1 • Feedback all’equipe diagnostica Es., presenza di alterazioni cognitive lievi che possono sfuggire ad altre indagini neurodiagnostiche, gravità della lesione, ecc.; • Feedback all’equipe riabilitativa Es., possibilità e modalità di intraprendere con profitto la rieducazione cognitiva, aiuto ai terapisti motori, ai terapisti cognitivi, agli animatori, ecc., ad adattare i loroprogrammi ed obiettivi alle capacità della persona; • Feedback agli operatori socio-assistenziali
Finalità-2 • Feedback all’anziano e ai suoi congiunti Es., aiutarli a valutare i bisogni, a comprendere il comportamento dell’anziano e a rapportarsi con lui nel modo più adeguato, a convivere attivamente con un eventuale disabilità e a utilizzare al meglio le funzioni residue, a contenere i frequenti vissuti di perdita che vengono sperimentati in seguito ad una malattia neurologica, a fronteggiare le incertezze e le aspettative negative, stimolare la consapevolezza dell’anziano per le eventuali disabilità ma anche le potenzialità residue e favorire la sua motivazione verso un eventuale trattamento riabilitativo;
Procedure Analisi della richiesta: da chi e perché il paziente è stato inviato? Raccolta anamnestica: anamnesi personale, familiare, medica; esame neurologico, esami neuroradilogici, ecc. Colloquio con il paziente ed eventualmente il familiare ed osservazione del comportamento del paziente durante la valutazione (motivazione, collaborazione, consapevolezza, emotività, autocontrollo/ disinibizione, ecc.) Somministrazione di test Interpretazione del profilo e stesura della relazione Restituzione
Strumenti per misurare i disturbi cognitivi I test neuropsicologici servono a rilevare le manifestazioni comportamentali delle funzioni cerebrali. • Funzione cognitiva (es., MLT) • Compito (standardizzato) che “impegna” quella funzione (es., ricordo di un racconto) • Prestazione della persona nel compito • Confronto con il campione normativo di riferimento (prestazione normale/patologica) Paziente 1 Paziente 2 Cut Off Media Normali
Conclusioni-1 • La valutazione neuropsicologica della persona anziana: • Deve prevedere l’esame delle funzioni cognitive più rilevanti (es., linguaggio, memoria e apprendimento, attenzione, capacità visuo-percettive e costruttive, abilità motorie e prassiche, funzioni esecutive: ragionamento e problem solving, pianificazione, astrazione, ecc.) e dello stato emotivo della persona. • Richiede un approccio flessibile che venga ritagliato sulle necessità, le abilità e i limiti del paziente ma che consenta ugualmente di dare risposte adeguate agli interrogativi diagnostici e di programmazione che motivano l’esame.
Conclusioni-2 • Deve costituire un’esperienza di conoscenzapositiva per la persona del proprio funzionamento cognitivo, del proprio modo di affrontare e i risolvere i problemi (attenzione ai bisogni di autostima, di rispetto di sé e dignità della persona per controbilanciare il senso di angoscia e/o di impotenza che la malattia o la paura di essa induce). • Richiede competenze professionali e modalità operative (conoscenze teoriche sempreaggiornate sul processo di invecchiamento sano e patologico, sulle patologie del SNC e i loro effetti sul sistema cognitivo, sulle funzioni cognitive, sui test a disposizione, ecc.) e competenze relazionali specifiche.
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