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Disturbi mentali

Disturbi mentali. Principio di casualità multipla Modelli diatesi-stress (combinazione tra vulnerabilità predisponente e alcune circostanze) Modelli socio-psico-biologici.

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Disturbi mentali

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Presentation Transcript


  1. Disturbi mentali • Principio di casualità multipla • Modelli diatesi-stress (combinazione tra vulnerabilità predisponente e alcune circostanze) • Modelli socio-psico-biologici

  2. Stigma socialeindica un insieme di atteggiamenti, stereotipi, credenze che un gruppo sociale nutre nei confronti di un gruppo sociale particolare che ritiene deviante.

  3. Etichetattura • Etichettatura : una sorta di “marchio” che connota qualcuno negativamente • L’etichetta è associata alle credenze e agli stereotipi “dallo psicologo vanno i pazzi” • Perdita di status

  4. Lo stigma è spesso associato a ignoranza, mancanza di informazioni, paure irrazionali • Gli psicologi clinici sanno che l’etichetta può diventare la profezia ce si avvera “effetto Rosenthal”

  5. Incapacità di intendere e volere • E’ un concetto legale • Quando una persona è incapace di provvedere ai propri interessi, su provvedimento del tribunale può essere “interdetta” e viene nominato un tutore • Chi compie un reato per “vizio di mente” non è imputabile

  6. LEGGI • La legge del 1904 • La legge del 1968 • La legge del 1978, legge 180

  7. LEGGE 1904 • Legge 14 febbraio 1904 n. 36: “Disposizioni e regolamento sui manicomi e sugli alienati” • Art. 1: “debbono essere custodite e curate nei manicomi le persone affette per qualunque causa da alienazione mentale, quando siano pericolose a sé o agli altri o riescano di pubblico scandalo e non siano e non possano essere convenientemente custodite e curate fuorché nei manicomi …”

  8. Prima legge italiana sull’assistenza psichiatrica L.36/1904 - in vigore fino al 1968 “Disposizionieregolamentisuimanicomie suglialienati” sancisceil “ricoverocoatto” contribuiscealladiffusionedellostigma negativosullamalattiamentale

  9. Il Cervello In Lavanderia • Shockterapie : iniezioni di canfora che scatenano crisi epilettiche • Terapie del sonno ( somministrazioni massicce di barbiturici ) • Insulinoterapia dosi di insulina che inducono a stati di coma , glucosio per il risveglio • ESK : Elettrodi che permettono passaggi di corrente elettrica , continuo o alternata al cervello . Obiettivo è di procurare crisi epilettiche atte a “ ripulire “ il cervello

  10. Psicochirurgia : Lobotomia ( intervento sui lobi frontali del cervello ) si cerca di modificare la personalità di un individuo • Psicofarmaci : sostanze che attenuano sintomi gravi e vistosi , crisi più gestibili . Essi permettono soluzioni alternative ( cliniche private) , esordio manicomi aperti e comunità

  11. “Si immagini ora un uomo a cui, insieme con le persone amate, vengono tolte la sua casa, le sue abitudini, i suoi abiti, tutto infine, letteralmente tutto quanto possiede: sarà un uomovuoto, ridotto a sofferenza e bisogno, dimentico di dignità e discernimento, poiché accade facilmente a chi ha perso tutto, di perdere anche se stesso” • (Primo Levi, Se questo è un uomo, 1947)‏

  12. legge Mariotti(431/1968)‏ • Possibilità di trasformare il ricovero coatto in volontario, previo accertamento del consenso della persona Per la prima volta il “malato di mente” è una persona con una malattia pari alle altre

  13. RIFORMA 1968 ASPETTI INNOVATIVI POSSIBILITA’ DEL RICOVERO VOLONTARIO IN OSPEDALE PSICHIATRICO (possibilità del ricovero su richiesta del malato e abolizione dell’obbligo della annotazione sul casellario giudiziario) DEFINIZIONE PIU’ CHIARAMENTE SANITARIA DELLE STRUTTURE MANICOMIALI (definizioni di standard relativi al numero massimo di degenti per struttura e alle caratteristiche dell’organico) POSSIBILITA’ DI COSTITUIRE CENTRI DIIGIENE MENTALE (con il compito prevalente di seguire i pazienti dimessi)

  14. Legge 180 del 13 maggio 1978 “Accertamenti e trattamenti sanitari volontari e obbligatori” (legge Basaglia) poi inclusa nella legge 833 del 23/12/1978 “Istituzione del Servizio Sanitario Nazionale”

  15. LEGGE Basaglia la malattiae il suo doppio Disturbomentale Malattiaistituzionale

  16. la rottura delparadigma manicomiale Franco Basaglia (1924-1980)‏ EsperienzediGorizia, Trieste, Arezzo e altrecittà Psichiatria democratica Destrutturazione del manicomio Legge 180 del 13 maggio 1978

  17. Obiettivo : predisporre strutture e servizi diffusi e diversificati nel territorio che consentono al cittadino di vivere la propria esperienza di crisi “ mantenendo i rapporti con la collettività di cui ne fa parte”

  18. Trattamento sanitario obbligatorioTSO • Sostituisce il ricovero coatto (1904) • Attualmente è finalizzato solo alla tutela della salute • Il TSO (legge Basaglia)è disposto dal sindaco su proposta del medico, è attuato da medici ed infermieri accompagnati da vigili urbani. • Il ricovero ha luogo negli ospedali e ha un tempo di 7 giorni che può essere prolungato.

  19. Procedure per il trattamento sanitarioobbligatorio (TSO) • La proposta può essere effettuata da qualsiasi medico, la convalida della proposta può essere effettuata solo da un medico afferente alla struttura pubblica • Il provvedimento emanato dal Sindaco deve essere notificato entro 48 ore al Giudice Tutelare che, entro 48 ore, convalida o meno il provvedimento, dandone comunicazione al Sindaco • La durata massima di una proposta di TSO per malattia mentale è di 7 giorni • Nel caso sia necessario prolungare il TSO, il medico responsabile dell’SPDC nel quale è ricoverato il paziente propone al Sindaco un prolungamento indicando la durata presumibile del trattamento stesso • La cessazione del TSO deve essere comunicato al Sindaco e al Giudice Tutelare

  20. ASPETTI INNOVATIVI Riduzione della segregazione e del contenimento fisico. Creazione dei servizi psichiatrici territoriali alternativi al modello assistenziale centrato sul manicomio Costituzione dei servizi psichiatrici di diagnosi e cura (SPDC) all’interno degli ospedali generali, integrati nel dipartimento di salute mentale (DSM) e dotati di non più di 15 posti letto dove effettuare tutti i ricoveri psichiatrici, sia quelli volontari che quelli obbligatori Regolamentazione delle procedure relative ai trattamenti sanitari obbligatori (TSO), da considerare eventi straordinari da effettuarsi nel rispetto della dignità della persona e dei diritti civili e politici

  21. IL DIPARTIMENTO DI SALUTE MENTALE IL DIPARTIMENTO DI SALUTE MENTALE • Attività di coordinamento e di programmazione delle attività territoriali ed ospedaliere dell’assistenza psichiatrica e delle strutture che insistono nella stessa ASL • Include: Il centro di salute mentale (CSM) Il servizio psichiatrico di diagnosi e cura (SPDC) Le strutture residenziali e semi-residenziali

  22. STRUTTURE SEMIRESIDENZIALI Istituzione nelle regioni dall’1/1/1979 dei servizi psichiatrici delle USL (poi ASL) LE STRUTTURE SEMIRESIDENZIALI (Day-hospital e Centro Diurno) • Strutture destinate ad ospitare soggetti che necessitano durante il giorno di interventi terapeutici e di risocializzazione sulla base di programmi di breve, medio e lungo termine

  23. STRUTTURE RESIDENZIALI LE STRUTTURE RESIDENZIALI • Strutture relativamente piccole (massimo 20 posti) a diverso grado di protezione • Accesso sulla base di programmi terapeuti riabilitativi, tenendo conto: della presenza di rilevanti problemi di salute mentale, dell’assenza o della dannosità della rete familiare o sociale di Supporto della presenza di disabilità che non consentano autonomia nell’abitare e nelle attività della vita quotidiana • Ospitalità per periodi medio-lunghi

  24. Evento straordinario • Finalizzato alla tutela della salute mentale del paziente (non è una misura di difesa sociale) • Disposto dall’autorità sanitaria • Attivato solo dopo aver ricercato, con ogni iniziativa possibile, il consenso del paziente per un intervento volontario • Proposto e convalidato solo dopo aver effettivamente visitato il paziente (reato di falso ideologico e sequestro di persona) • Procedura attivabile solo in caso di urgenza, gravità, inevitabilità • Presenza di garanzie e tutele per l’assistito

  25. Il caso della deistituzionalizzazione psichiatrica «Una favola orientale racconta di un uomo cui strisciò in bocca, mentre dormiva, un serpente. I l serpente gli scivolò nello stomaco e vi si stabilì e di là impose all'uomo la sua volontà, così da privarlo della libertà. L'uomo era alla mercé del serpente: non apparteneva più a se stesso. Finché un mattino l'uomo sentì che il serpente se n'era andato e lui era di nuovo libero. Ma allora si accorse di non saper cosa fare della sua libertà: "nel lungo periodo del dominio assoluto del serpente egli si era talmente abituato a sottomettere la sua propria volontà alla volontà di questo, i suoi propri desideri ai desideri di questo, i suoi propri impulsi agli impulsi di questo che aveva perso la capacità di desiderare, di tendere a qualcosa, di agire autonomamente. In luogo della libertà aveva trovato il vuoto, perché la sua nuova essenza acquistata nella cattività se ne era andata insieme col serpente, e a lui non restava che riconquistare a poco a poco il precedente contenuto umano della sua vita". L'analogia di questa favola con la condizione istituzionale del malato mentale è addirittura sorprendente, dato che sembra la parabola fantastica dell'incorporazione da parte del malato di un nemico che lo distrugge, con gli stessi atti di prevaricazione e di forza con cui l'uomo della favola è stato dominato e distrutto dal serpente. Il malato, che già soffre di una perdita di libertà quale può essere interpretata la malattia, si trova costretto ad aderire ad un nuovo corpo che è quello dell'istituzione, negando ogni desiderio, ogni azione, ogni aspirazione autonoma che lo farebbero sentire ancora vivo e ancora se stesso. Egli diventa un corpo vissuto nell'istituzione, per l'istituzione, tanto da essere considerato come parte integrante delle sue stesse strutture fisiche.» (in Basaglia F., Corpo e istituzione, 1967)

  26. FENOMENO DELLA PORTA GIREVOLE • I malati rientrano a breve distanza • Senza un adeguato supporto • Possibili canseguenze: Accattonaggio prostituzione …

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