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Lezione di diritto processuale civile pp5

Lezione di diritto processuale civile pp5. Anno accademico 2013/2014. I presupposti processuali relativi all’oggetto del giudizio. 1. La domanda. Il principio della domanda.

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Lezione di diritto processuale civile pp5

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Presentation Transcript


  1. Lezione di diritto processuale civile pp5 Anno accademico 2013/2014

  2. I presupposti processuali relativi all’oggetto del giudizio

  3. 1. La domanda

  4. Il principio della domanda • Il processo civile ha inizio solo a seguito di una domanda formulata da un soggetto privato o da un soggetto pubblico, non può mai muovere da un impulso d’ufficio, artt. 99 e 112 c.p.c.

  5. La domanda • E’ presupposto del processo che l’atto introduttivo contenga in sé gli elementi per identificare una domanda, in particolare il diritto di cui si chiede la tutela, che costituisce l’oggetto del giudizio

  6. Elementi di forma contenuto • Per assicurare questo presupposto processuale, il legislatore introduce alcuni elementi di forma contenuto dell’atto introduttivo, la cui mancanza integra nullità, ma con un regime vicino a quello della carenza di un presupposto processuale.

  7. Gli elementi di identificazione della domanda • a) i soggetti; • b) il petitum; • c) la causa petendi.

  8. I soggetti • L’atto introduttivo, sia esso citazione che ricorso, deve contenere la indicazione dei soggetti, ovvero delle parti del processo. • Artt, 163, 2 n. 2 e 414, n. 2

  9. Il petitum • Deve individuare, inoltre, l’oggetto della domanda, art. 163 n. 3 o la cosa oggetto della domanda, art. 414 n.3 • Da intendere: • - come petitum immediato: il tipo di tutela finale chiesta dal giudice; • - come petitum mediato: il bene della vita oggetto del diritto

  10. la causa petendi • la fattispecie costitutiva del diritto • art. 163 n. 4 • art 414 n. 4

  11. Il diverso rilievo della causa petendi in relazione al diritto • DIRITTI AUTOINDIVIDUATI, che si individuano da soli, senza la necessità di indicare la fattispecie che li costituisce (diritti assoluti, es di proprietà, della persona) • DIRITTO ETEROINDIVIDUATI, che si identificano con il fatto costitutivo (diriti relativi, es diritti di credito)

  12. Diritti potestativi • Diritti che consentono con un atto volontario del privato di incidere sulla sfera giuridica di un altro privato, es domanda di annullamento del contratto: • se autoindividuato, basta indicare l’effetto • se eteroindividuati, è necessario indicare il singolo fatto-vizio all’origine dell’annullamento • Il diverso peso rispetto al giudicato: preferibile eteroindividuati

  13. Regime dinamico • Se manca la domanda il processo non può avere inizio e se ha inizio è destinato a concludersi con una sentenza di rito che declina il potere di pronunciare nel merito la esistenza del diritto. • Si richiama il regime delle nullità, adattandolo ad un profilo relativo ad un presupposto processuale:rilevabilità anche d’ufficio in ogni stato e grado

  14. Art. 164, 5° • Sanatoria con la rinnovazione o la integrazione della domanda mediante memoria, peculiarità: • - la costituzione del convenuto non sana; • - la sanatoria non ha efficacia retroattiva (gli effetti della domanda maturano all’atto del rinnovamento)

  15. Gli effetti della domanda • Processuali • - litispendenza (art. 39) • - irrinunciabilità della domanda senza il consenso del convenuto (art. 306 c.p.c.) • - perpetuatio jurisdictionis (art. 5 cpc)

  16. Effetti sostanziali della domanda (1) • in quanto incidono direttamente sul diritto tutelato: • - solo per la proposizione della domanda a prescindere dall’esito: interruzione della prescrizione (art. 2943,1 cc); impedimento al rinnovamento di rapporti di durata (art. 657, 1 cpc); impedimento di decadenze (art. 1442, 1 e 1449, 1, c.c.)

  17. Effetti sostanziali della domanda (2) • Si producono dalla domanda ma soltanto se viene accolta: sospensione della prescrizione (art. 2945, 2 e 3 cc., “solo se accolta la domanda”); frutti dovuto dal possessore in mala fede (art. 1148 c.c.)

  18. Giudicato

  19. ne bis in idem • a) sullo stesso oggetto non può esserci un giudicato quando già in un precedente giudizio si è formato giudicato (effetto negativo del giudicato). • b) quando vi sono dei rapporti connessi in modo intenso (per pregiudizialità-dipendenza): il giudicato formatosi sul diritto pregiudiziale produce effetti nel giudizio avente ad oggetto il diritto dipendente (effetto positivo del giudicato).

  20. effetti • Nel primo caso il giudice chiude il processo con una sentenza processuale che nega la tutela di merito. • Nel secondo caso il giudice, pronuncia una sentenza consequenziale che tenga conto del giudicato sul rapporto o diritto pregiudiziale.

  21. Il giudicato formale • Quando si forma il giudicato, art. 324 c.p.c. • quando contro la sentenza non sono più esperibili rimedi ordinari: appello; ric. per cassazione; revocazione per i motivi di cui ai nn. 4 e 5 dell’ art. 395 c.p.c.; regolamento di competenza. • (restano esclusi perché straordinari, l’opp di terzo e la revocazione per gli altri motivi).

  22. Giudicato delle sentenze di rito • Ha efficacia solo all’interno del processo in cui sono rese, con esclusione: • delle sentenze della Corte di Cassazione che regolano la giurisdizione e la competenza • Art. 310, 2 c.p.c.

  23. le sentenze di merito • Producono il c.d. giudicato materiale o sostanziale, accertando l’esistenza o inesistenza del diritto, sono destinate a produrre effetti fuori dal processo in cui sono rese, producendo effetti negativi (giudicato sullo steso diritto) o effetti positivi (giudicato su diritto dipendente)

  24. L’ambito oggettivo del giudicato materiale o sostanziale • Si individua attraverso tre limiti: • a) limiti oggettivi; • b) limiti soggettivi; • c) limiti cronologici

  25. Limiti oggettivi

  26. Limiti oggettivi • Primo profilo: si individuano dalla domanda o dalla sentenza. • Ci possono infatti essere difformità: • a) per ragioni fisiologiche • b) per ragioni patologiche

  27. Ragioni fisiologiche • Quando il giudice deve giudicare su domande condizionate (accertamento per risoluzione ipso iure del contratto; risoluzione con sentenza del contratto) oppure domande alternative (condanna al pagamento per danni dovuti a illecito contrattuale o ad illecito extra contrattuale).

  28. segue • Se il giudice pronuncia su una domanda, accogliendola, non pronuncia sull’altra perché assorbita, la subordinata oppure l’alternativa. • Il giudicato si forma solo sulla domanda alla quale il giudice ha effettivamente dato risposta con il suo giudizio finale, dunque si misura sulla sentenza.

  29. Per ragioni patologiche • Pronuncia oltre la domanda o in difetto di domanda (per eccesso o per difetto: violazione dell’art. 112 c.p.c.). • Il giudicato si forma sulla sentenza e non sulla domanda.

  30. Come si relaziona il giudicato con la successiva domanda? • Se la successiva domanda ha ad oggetto lo stesso diritto il giudicato produce effetti diretti sul medesimo, impedendo che si pronunci un nuovo giudizio nel merito e rendendo necessaria una sentenza di rito che escluda il giudizio di merito per esservi precedente giudicato.

  31. Diritti autoindividuati • Il giudicato ha limiti oggettivi particolarmente ampi nei diritti autoindividuati, poiché una qualsiasi domanda successiva abbia ad oggetto un diritto costituito da fattispecie diversa, è impedita dal giudicato in quanto il diritto non si individua con il fatto e perciò è sempre lo stesso.

  32. Diritti eteroindividuati • Nei diritti eteroindividuati i limiti oggettivi del giudicato sono più ristretti, poiché con l’allegazione di un diverso fatto costitutivo il diritto è differente e dunque può essere oggetto di un accertamento o di un giudizio successivo.

  33. esempi • Il giudicato sul diritto di proprietà fondato su un acquisto a titolo derivativo esprime efficacia diretta e impedisce un giudizio sul diritto di proprietà costituito da una fattispecie di acquisto a titolo originario. • Il giudicato sul diritto di credito fondato su un rapporto di mutuo non impedisce un nuovo giudizio sul diritto di credito della stessa misura fondato su una ripetizione dell’indebito.

  34. Effetti riflessi • Se il giudicato ha ad oggetto un altro diritto, normalmente non produce alcun effetto sul giudizio successivo che ha ad oggetto il diverso diritto. • Tuttavia se tale diverso diritto ha un nesso particolarmente intenso con quello oggetto di giudicato, il giudicato potrebbe esprimere effetti riflessi nel giudizio relativo al diverso diritto.

  35. La pregiudizialità di pendenza • Vi sono casi in cui un diritto (x) è elemento costitutivo della fattispecie di un altro diritto (y). • (x)+a+b= (y) • Il diritto x, unito ai fatti storici a e b, costituisce la fattispecie del diritto y. • Esempio: lo status unito al bisogno e alle capacità dell’obbligato costituisce in capo all’avente diritto il credito alimentare.

  36. Conseguenze • Se si forma giudicato sullo status o in generale sul diritto x, quel giudicato non si può più discutere ed ha quindi effetti riflessi nel giudizio sul diritto y. • Quindi: il giudicato sul diritto pregiudiziale produce effetti sul giudizio relativo al diritto dipendente (effetti positivi o riflessi del giudicato)

  37. Riferimento normativo • Art. 2909 c.c. L’accertamento contenuto nella sentenza passata in giudicato fa stato ad ogni effetto ...

  38. E’ vero il contrario? • Il giudicato che si forma sul diritto dipendente y, produce effetti anche sul giudizio successivo che ha ad oggetto il diritto x, poiché il diritto x viene accertato quale elemento costitutivo del diritto y? • Esempio: il giudicato sul credito alimentare fa stato anche nel giudizio avente ad oggetto lo status in ordine all’esistenza dello status, elemento costitutivo del credito alimentare?

  39. La risposta è negativa • Art. 34 c.p.c. Il giudice “se per legge o per esplicita domanda è necessario decidere con efficacia di giudicato una questione pregiudiziale..” • Quindi, per accertare con efficacia di giudicato è necessario che lo stabilisca la legge (es. art. 124 c.c., bigamia) oppure da domanda di parte. In difetto l’accertamento è incidenter tantum.

  40. Accertamento incidenter tantum • Si ha accertamento incidenter tantum quando il giudice deve accertare un diritto pregiudiziale al solo scopo di accertare con efficacia di giudicato il diritto dipendente. Perché si abbia accertamento con efficacia di giudicato sul diritto pregiudiziale è necessaria la domanda della parte.

  41. Conseguenza • L’accertamento incidentale di un diritto pregiudiziale non è mai implicato, ai fini del giudicato, quando si forma giudicato sul diritto dipendente, salvo domanda espressa della parte o previsioni di legge.

  42. La pregiudizialità logica • Il giudicato su uno degli effetti del rapporto implica logicamente e dunque si esprime nei limiti oggettivi anche sull’esistenza del rapporto.

  43. Esempi • La condanna al pagamento del prezzo o alla consegna del bene, implica l’accertamento dell’efficacia della compravendita. • La condanna al pagamento di una rata di mutuo, implica l’accertamento sull’esistenza ed efficacia del mutuo.

  44. Conclusione • Il giudicato su un diritto che è effetto di un rapporto, implica, ai fini dei limiti oggettivi, il giudicato sull’antecedente logico necessario, ovvero sull’esistenza del rapporto contrattuale o extra contrattuale e sulla sua efficacia.

  45. Limiti soggettivi

  46. Il contraddittorio • Tendenzialmente il giudicato, dal punto di vista soggettivo, dovrebbe esprimersi solo nei confronti delle parti che hanno effettivamente partecipato al processo, potendo in esso contraddire, ma questo non è principio assoluto poiché vi sono casi che il giudicato si esprime anche nei confronti di soggetti che non sono stati parti del processo.

  47. i limiti oggettivi • Perché si abbia un giudicato ultra partes è necessario indagare nell’ambito dei limiti oggettivi (l’efficacia ultra partes non può contraddire i limiti oggettivi, come sono stati definiti)

  48. effetti riflessi • Non potendosi ipotizzare il caso dei limiti oggettivi in relazione allo stesso diritto (i soggetti sono differenti), si deve ragionare sugli effetti riflessi del giudicato dal punto di vista oggettivo

  49. ancora il contraddittorio • Ma non si può far coincidere i limiti soggettivi con i limiti oggettivi, ritenendo che ogni qual volta vi sia efficacia riflessa nei rapporti di pregiudizialità-dipendenza, vi è anche efficacia ultra partes, perché ne risulterebbe violata la regola del contarddittorio

  50. Deroghe • Ma a questi principio si pongono alcune deroghe, che giustificano (queste soltanto) una deroga ai limiti soggettivi del giudicato: a) i casi nei quali il diritto di azione deve essere fatto prevalere al diritto di contraddire; b) i casi nei quali il diritto sostanziale ammette l’efficacia riflessa ultra partes

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