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COMUNICARE LA GRATUITÀ

COMUNICARE LA GRATUITÀ. Pescara, 16-17 aprile 2012 Piergiorgio Greco Giornalista professionista Responsabile Area Comunicazione Csv Pescara. GLI OBIETTIVI DEL CORSO. Che cos’è la comunicazione Che cos’è la comunicazione sociale

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COMUNICARE LA GRATUITÀ

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Presentation Transcript


  1. COMUNICARELA GRATUITÀ Pescara, 16-17 aprile 2012 Piergiorgio Greco Giornalista professionista Responsabile Area Comunicazione Csv Pescara

  2. GLI OBIETTIVI DEL CORSO • Che cos’è la comunicazione • Che cos’è la comunicazione sociale • Quali sono e come funzionano gli strumenti della comunicazione, e come gli operatori sociali possono avvalersene

  3. LA STRUTTURA DEL CORSO • Comunicare è vivere (16 aprile - mattina) • Comunicare con la stampa (16 aprile - pomeriggio) • Comunicare con la stampa (17 aprile – mattina) • Comunicare con Internet (17 aprile - pomeriggio)

  4. COMUNICA REÈ VIVERE Lunedì 16 aprile

  5. LA LEZIONE DI QUESTA MATTINA • Comunicazione: cos’è? • Comunicazione sociale: cos’è? • Gli strumenti della comunicazione • Il giornalismo sociale

  6. DEFINIZIONE Comunicare significa mettere in comune qualcosa: far sì che un pensiero, un’attività, un’esperienza che faccio e che mi appartengono possano diventare anche tuoi

  7. SCOPI DELLA COMUNICAZIONE • Farsi conoscere (mi chiamo…) • Far conoscere le proprie attività (faccio…) • Far conoscere il proprio pensiero (penso che…) • Creare relazioni (ho bisogno di…) • Riprodurre relazioni (fai anche tu così…) COMUNICARE E’ VIVERE! NON SI PUÒ NON COMUNICARE!

  8. IL PROCESSO DI COMUNICAZIONE • Il comunicatore • Codifica del messaggio • Messaggio • Il mezzo • Decodifica del messaggio • Il ricevente • La risposta immediata (reazione) • La retroazione • Il rumore (ambiente) (modello di Lasswell)

  9. RIASSUMENDO • Un mittente • Un messaggio • Un codice comune (linguaggio) • Un destinatario

  10. LE TIPOLOGIE DI COMUNICAZIONE • Comunicazione politica • Comunicazione economica • Comunicazione commerciale • Comunicazione religiosa • Comunicazione pubblica • Comunicazione sociale

  11. LA COMUNICAZIONE SOCIALE • Vive ai margini dei grandi canali comunicativi (la buona notizia non è mai una notizia importante)

  12. LA COMUNICAZIONE SOCIALE • Non ha prioritariamente funzioni promozionali e persuasive ma risponde a esigenze di tipo identitario: La comunicazione obbliga un'organizzazione a riflettere su se stessa e a muoversi di conseguenza, a pensarsi strategicamente e, poi, a organizzarsi ponendo al centro la relazione, con quanti sono all’interno dell’organizzazione e, poi, con i tanti e differenti portatori d’interesse con cui s’interagisce. In altri termini, la principale caratteristica della funzione strategica della comunicazione è che raccontarsi serve anche a capirsi meglio.

  13. LA COMUNICAZIONE SOCIALE • Porta un messaggio “atipico”: un valore più grande, “immateriale”, difficile da comunicare e spesso non apprezzato. Da questo, discende un limite: la tendenza a tagliare le spese in comunicazione quando scarseggiano le risorse

  14. LA COMUNICAZIONE SOCIALE • Risponde alla richiesta di trasparenza che tutti rivolgono a ogni organizzazione, pubblica o privata, profit o non profit che sia. Troppo a lungo nel mondo del terzo settore è prevalsa l’errata convinzione che il carattere di gratuità della propria azione garantisse di per sé. Al contrario, la scarsa attenzione nel rendere conto all’opinione pubblica ha prodotto come involontaria conseguenza un’immagine d’opacità, di poca chiarezza che – soprattutto fra chi conosce poco il mondo del volontariato – rischia di degenerare in diffidenza.

  15. COMUNICARE LA GRATUITÀ: PRIMA PREMESSA Chi comunica la gratuità? • Associazioni di volontariato • Imprese sociali • Cooperative • Istituzioni pubbliche con finalità sociali • Possibilità differenti, elementi comuni

  16. COMUNICARE LA GRATUITÀ: SECONDA PREMESSA La comunicazione è un investimento: • Economico • Temporale

  17. COMUNICARE LA GRATUITÀ:TERZA PREMESSA • Comunicazione interna • Comunicazione esterna • La comunicazione interna è il primo e imprescindibile passo della comunicazione: non si può inviare un messaggio all’esterno se prima questo messaggio non ha preso “forma coerente” mediante tutta una serie di passaggi interni. La comunicazione interna, inoltre, serve anche per rendere partecipi volontari e collaboratori delle decisioni assunte da chi guida l’opera. È un aspetto importante soprattutto per le realtà di grandi dimensioni. • Comunicazione esterna: oggetto di questo corso

  18. COMUNICAZIONE ESTERNA • Interpersonale • Strategica

  19. LA COMUNICAZIONE INTERPERSONALE • I rapporti diretti caratterizzano non profit • È una comunicazione non mediata come quella che utilizza altri canali (stampa, pubblicità, ecc.) per raggiunge altre persone • È una comunicazione che raggiunge un solo destinatario alla volta

  20. COMUNICAZIONE STRATEGICA La comunicazione strategica è la conoscenza e l’utilizzo di tutti i mezzi tecnologici a disposizione per far sì che un determinato messaggio possa arrivare integroe coerenteal maggior numero di destinatariche si intendono raggiungere È un po’ come… …il banditore nel Medioevo!

  21. COMUNICAZIONE STRATEGICA:CONDIZIONI PER IL SUCCESSO • Mai improvvisare • Un messaggio unitario • Comunicazione strutturata ed integrata

  22. MAI IMPROVVISARE Una comunicazione per essere realmente strategica – incisiva e capillare - non può essere lasciata alla buona volontà delle persone, ma necessita di un progetto a lungo termine per la cui realizzazione è necessario l’intervento (diretto o a mo’ di consulenza) chi “conosce il mestiere”

  23. UN MESSAGGIO UNITARIO • Identità (chi siamo) • Mission (cosa facciamo) • Vision (dove vogliamo arrivare) • A chi ci rivolgiamo

  24. COMUNICAZIONE STRUTTURATA ED INTEGRATA • A chi (destinatario)? • Che cosa (messaggio)? • Come (strumenti)? • Quando (tempistica)? • Con quali risorse (budget)?

  25. A CHI • Pubblico interno • Pubblico esterno: a chi voglio far sapere che esisto (identità)? A chi voglio far sapere cosa faccio (mission)? A chi voglio far sapere dove voglio arrivare (vision)?

  26. COSA • Origine e scopo • Passi compiuti • Risultati raggiunti • Nuovi progetti • Prese di posizione • Appuntamenti • Appelli e richieste d’aiuto

  27. QUANDO • Maggiori o minori possibilità di successo • Affollamento e concorrenti

  28. RISORSE • Definire le priorità • Definire il budget • Pianificare l’attività di comunicazione per evitare sprechi

  29. COME Seconda parte della lezione!

  30. SECONDA PARTE GLI STRUMENTI DELLA COMUNICAZIONE

  31. TIPOLOGIA DEGLI STRUMENTI • Indispensabili • Mirati • Avanzati

  32. GLI STRUMENTI INDISPENSABILI • Logo • Biglietto da visita • Dépliant - Brochure • Sito Internet • Indirizzo e-mail istituzionale • Rapporti con la stampa • Mailing costantemente aggiornata

  33. CARATTERISTICHE • Essenzialità delle informazioni (comunicazione fatta di rimandi) • Grafica unitaria • Coordinamento affidato ad una sola persona

  34. RAPPORTI CON LA STAMPA Strutturare i rapporti con la stampa significa far giungere un messaggio ad un ampio numero di destinatari mediante uno specifico strumento: la stampa. Dove per stampa si intendono: • la carta stampata (quotidiani, settimanali, mensili, ecc.) • le agenzie di stampa • i telegiornali e i radiogiornali • le trasmissioni a carattere giornalistico su radio e tv

  35. MAILING Divisa per destinatari (associazioni, enti pubblici, amici, fornitori, categorie produttive, scuola e università ecc.) Costantemente aggiornata Di facile accesso

  36. GLI STRUMENTI MIRATI Sono quelli legati a singoli momenti o eventi: • Pubblicità (pubbliche affissioni, giornali, tv, radio) • Inviti • Lettere

  37. GLI STRUMENTI AVANZATI Sono quegli strumenti che richiedono un enorme sforzo in termini economici e/o di tempo e che si prendono in considerazione dopo aver sperimentato la funzionalità di quelli “indispensabili” e di quelli “mirati” • newsletter (elettronica o cartacea) • house organ • direct marketing • sponsorizzazioni

  38. COMUNICARE CON LA STAMPA Lunedì 16 aprile Docente: Piergiorgio Greco giornalista professionista responsabile Area Comunicazione Csv Pescara

  39. LA STRUTTURA DELLA LEZIONE • Che cos’è l’ufficio stampa e chi sono i suoi “clienti” (16 aprile) • Gli strumenti dell’ufficio stampa (17 aprile)

  40. Che cos’è l’ufficio stampa e chi sono i suoi “clienti”

  41. DEFINIZIONE L’ufficio stampa è l’area della comunicazione esterna che mira a far giungere un determinato messaggio ad un ampio numero di destinatari mediante uno specifico strumento: la stampa. Primi destinatari della comunicazione di un ufficio stampa, dunque, sono i giornalisti.

  42. IL PROCESSO DI COMUNICAZIONE MEDIANTE L’UFFICIO STAMPA • Mittente: ente non profit • Messaggio: ciò che l’ente intende comunicare (chi siamo, cosa facciamo ecc.) • Linguaggio: giornalistico • Destinatario: giornalisti • N.b.: se non si utilizza il linguaggio giornalistico si costringono i destinatari a “tradurre” il messaggio. Esempio: locandina o comunicato stampa?

  43. I “clienti” dell’ufficio stampa

  44. LA STAMPA • Quotidiani • Periodici (settimanale/mensile/bimestrale/semestrale) • Televisioni • Radio • Agenzie giornalistiche • Siti Internet

  45. IL SISTEMA DELL’INFORMAZIONE • Domanda: ma è proprio vero che i giornalisti hanno le suole delle scarpe consumate per andare alla ricerca di notizie?

  46. LA NOTIZIA ENTRA IN REDAZIONE • Gli uffici stampa • Le agenzie di stampa • Le forze dell’ordine: il “giro di nera” • I singoli giornalisti • Gli informatori

  47. UFFICIO STAMPA: UN RUOLO DECISIVO • Analizziamo Il Centro

  48. LE AGENZIE DI STAMPA:MISTERIOSE E IMPORTANTI • Un notiziario fatto da giornalisti che selezionano le notizie per fornirle ad altri giornalisti • Punto di forza: corrispondenti sono diffusi in tutto il territorio nazionale • Punto di debolezza: hanno troppo potere nel dare peso alle notizie

  49. LE FORZE DELL’ORDINE:UN PESO PREPONDERANTE Il “giro di nera”, la prima cosa che si fa appena giunti in redazione, e che si ripete più volte nella giornata

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