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Caso1 la vaccinazione per la rosolia proposta agli adolescenti. Nell’ambito del Piano Nazionale di eliminazione del morbillo e della rosolia, il Servizio di Vaccinazioni organizza una serie di incontri nelle scuole medie superiori del territorio.
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Caso1 la vaccinazione per la rosolia proposta agli adolescenti Nell’ambito del Piano Nazionale di eliminazione del morbillo e della rosolia, il Servizio di Vaccinazioni organizza una serie di incontri nelle scuole medie superiori del territorio. Durante un incontro svolto nella classe IV di un liceo scientifico, l’operatore affronta la tematica della prevenzione della rosolia e focalizza l’attenzione sull’opportunità di effettuare la vaccinazione soprattutto per le ragazze che non hanno avuto la rosolia per evitare complicazioni in gravidanza.
Caso 1: la vaccinazione per la rosolia proposta agli adolescenti Clara, una ragazza di 17 anni scoppia a piangere. Sua madre al quarto mese di gravidanza ha appena saputo di essere positiva al test per la rosolia e ora non sa cosa fare. L’operatore è molto imbarazzato dalla situazione.
Quale tipo di intervento pensate sia opportuno fare in classe e a cosa dareste priorità? Clara, una ragazza di 17 anni scoppia a piangere. Sua madre al quarto mese di gravidanza ha appena saputo di essere positiva al test per la rosolia e ora non sa cosa fare. L’operatore è molto imbarazzato dalla situazione. Utilizzereste l’accaduto per approfondire tale tematica? Se si, in che modo?
Caso 2: la vaccinazione per la rosolia proposta nella fase postpartum Giulia una signora di 26 anni ha avuto il secondo figlio da circa 1 mese. La signora ha avuto una precedente gravidanza nel 2003 e pur non avendo avuto la rosolia, non è stata mai vaccinata. Durante la visita di controllo effettuata a distanza di un mese dal parto il medico propone alla signora la vaccinazione per la rosolia. La signora esprime alcuni dubbi perché sta allattando e non vuole mettere a rischio il suo bambino.
Giulia una signora di 26 anni ha avuto il secondo figlio da circa 1 mese. La signora ha avuto una precedente gravidanza nel 2003 e pur non avendo avuto la rosolia, non è stata mai vaccinata. Durante la visita di controllo effettuata a distanza di un mese dal parto il medico propone alla signora la vaccinazione per la rosolia. La signora esprime alcuni dubbi perché sta allattando e non vuole mettere a rischio il suo bambino. Quale messaggio dareste alla signora che esprime tali dubbi? Quali argomentazioni utilizzereste durante l’intervento?
Caso 3: la vaccinazione per la rosolia proposta alla donna straniera Una donna di 28 anni, di origine araba che vive da alcuni anni in Italia, si presenta al consultorio accompagnata dal marito per una visita ginecologica di controllo. La donna parla discretamente l’italiano. Durante il colloquio, che precede la visita, la coppia esprime il desiderio di avere un bambino.
Caso 3: la vaccinazione per la rosolia proposta alla donna straniera La dottoressa informa la coppia circa l’opportunità di effettuare una serie di esami prima del concepimento e tra questi propone anche i test di screening infettivologici, tra i quali è previsto il test per la rosolia. La dottoressa inoltre, spiega che, nel caso in cui dal test risulti che la signora non abbia mai avuto la rosolia, potrebbe essere opportuno effettuare la vaccinazione.
Caso 3: la vaccinazione per la rosolia proposta alla donna straniera Essendo la signora di origine araba come impostereste l’intervento dal punto di vista comunicativo? La signora accetta l’idea di fare degli esami, ma è molto perplessa sulla vaccinazione e timidamente esprime il suo rifiuto. Ha già avuto un altro figlio nato nel suo paese di origine che ora ha 5 anni e non ricorda di avere mai effettuato alcuna vaccinazione. Come fornireste alla signora tutte le informazioni per permetterle di comprendere e quindi di decidere consapevolmente?