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Ecografia in ostetricia

Ecografia in ostetricia. Patrizia Vergani Ospedale S.Gerardo - Monza Università di Milano - Bicocca. Secondo e Terzo Trimestre. Ecografia. Relativamente sicura Non invasiva Facilmente disponibile. Test di screening per la diagnosi delle anomalie fetali. Utilità dell’ecografia.

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Ecografia in ostetricia

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Presentation Transcript


  1. Ecografia in ostetricia Patrizia Vergani Ospedale S.Gerardo - Monza Università di Milano - Bicocca

  2. Secondo e Terzo Trimestre

  3. Ecografia • Relativamente sicura • Non invasiva • Facilmente disponibile

  4. Test di screening per la diagnosi delle anomalie fetali

  5. Utilità dell’ecografia • Esame diagnostico  “su indicazione” • Esame di screening  “di routine”

  6. Test di screening e/o test diagnostico • Cochrane 2001 • Metanalisi di 8 studi clinici randomizzati (1982-1998) confronto routine vs indicazione • Solo 2 trial ne valutano l’efficacia rispetto alla identificazione dei feti malformati • Helsinki trial -1886/87- • RADIUS trial -1987/91-

  7. Helsinki trial 64 centri / 9310 partecipanti

  8. RADIUS trial 92 ostetrici / 15.530 partecipanti

  9. Ecografia di routine vs indicazione

  10. US come “screening” delle malformazioni fetali • Incidenza: 3% della popolazione generale • 90 % in coppie non a rischio • Causa del 25% delle morti perinatali E’ utile per ridurre la mortalità perinatale causando un aumento delle IVG E’ utile per la terapia fetale (diretta o indiretta)

  11. SNC % GE % URI % SCH % CAR % media% Bernaschek 68 46 73 53 30 50 Anderson 90 72 85 31 36 58 Chambers 92 24 88 25 18 51 Stoll 77 47 64 18 16 38 Grandjean 88 54 88 37 39* 61 Queisser-Luft 69 42 24 6 30 Sensibilità dello screening ecografico delle malformazioni Sensibilità riportata in studi multicentrici (II e III trim) anni 94-98

  12. Ecografia di routine nel II trimestre Può assumere diversi significati: • diagnostico • rassicurativo • indicare ulteriori indagini • guidare l’approccio terapeutico • relativa uniformità della crescita fetale fino a 20 settimane • relativa abbondanza del LA rispetto alle dimensioni del feto: consente miglior dettaglio • migliore studio anatomico rispetto al 1° trimestre

  13. Ecografia di routine nel II - III trimestre Punti essenziali dell’esame: • determinazione della vitalità del feto • determinazione del n° dei feti • presentazione e orientamento dx/sin del feto ( corretta interpretazione delle immagini) • placenta: sede e rapporti con l’OUI • liquido amniotico: valutazione soggettiva e semiquantitativa

  14. Ecografia di routine nel II trimestre • Valutazione della biometria • Buona riproducibilità • Ancora utile per la determinazione dell’EG fino alla 20° settimana range di + 15gg per il BPD per il femore integrazione con altri dati (cervelletto, omero)

  15. Diametro BiparietaleCirconferenza Cefalica Diametro trasverso Cervelletto

  16. Circonferenza Addominale Lunghezza del Femore

  17. Normogrammi della crescita fetale

  18. ECOGRAFIA MORFOLOGICA L'esame dell'encefalo fetale è essenzialmente eseguito (a partire dalla 16 sett) usando due piani trasversi, comunemente chiamati transventricolare e transcerebellare.

  19. ECOGRAFIA MORFOLOGICA Il piano transventricolare, ottenuto da una sezione trasversa a livello del cavo del setto pellucido, evidenzia i margini laterali del corno anteriore, i margini mediali e laterali del corno posteriore del ventricolo laterale, i plessi coroidei e la scissura Silviana.

  20. ECOGRAFIA MORFOLOGICA Questo piano è usato per misurare il Diametro Bi-Parietale (BPD), la Circoferenza Cefalica e la larghezza dei ventricoli.

  21. ECOGRAFIA MORFOLOGICA Il piano transcerebellare o sottoccipito-bregmatico serve per lo studio della fossa posteriore, del diencefalo e permette la misurazione del Diametro trasverso del cervelletto e l'esame della cisterna magna.

  22. ECOGRAFIA MORFOLOGICA Una sezione sagittale e/o coronale dell'intera colonna vertebrale fetale dovrebbe essere sempre ottenuta. Nel piano sagittale si osserva una doppia linea iperecogena e i tessuti molli intatti al di sopra di questa. Nel piano coronale i tre centri di ossificazione di ogni vertebra formano tre linee regolari fino al sacro.

  23. ECOGRAFIA MORFOLOGICA Screening  Visione Quattro Camere Non richiedespecializzazione Piano trasverso del torace fetale Angolo identico alla CA Ottenibile in tutte le posizioni fetali Ottenibile nel 95% dei feti >18 settimana di gestazione

  24. ECOGRAFIA MORFOLOGICA “Visione Cinque Camere” Gli studi in generale dimostrano maggior sensibilità rispetto alla 4 camere ma forse per: -preparazione dell’operatore -equipaggiamento esame che richiede maggior specializzazione Es: Bromley/92 4 camere: Sens 68% 5 camere: Sens 83%

  25. Sensibilità della “Visione Quattro Camere” nella identificazione delle cardiopatie congenite

  26. US come “screening” delle malformazioni fetaliAddome • Parete superiore dell’addome:diaframma linea ipoecogena che separa i polmoni dal fegato (ipoecogeno rispetto ai campi polmonari) • Visualizzazione degli organi addominali nella corretta sede: bolla gastrica-intestino-colecisti-fegato • Cause di assenza della bolla gastrica: lesioni ostruttive-compressione da masse-riduzione suzione-dislocazione nel torace-oligoidramnios

  27. Gastroschisi - Onfalocele

  28. Ecografia Morfologica: Apparato urinario • L’ecografia prenatale permette uno studio accurato dell’apparato urinario • A partire dalla 16° settimana l’urina fetale è il principale costituente del Liquido Amniotico. • La valutazione del LA è il primo punto nella valutazione dell’apparato urinario fetale • Una normale quantità di LA implica la presenza di almeno un rene funzionante e la pervietà della comunicazione tra vie urinarie e cavità amniotica

  29. Society for Fetal Urology 1993 Grado I: lieve pielectasia Grado II-IV: idronefrosi Grado I rimane un’area controversa considerando le decisioni relative al follow-up prenatale, post-natale ed alla sua durata

  30. US come “screening” delle malformazioni fetaliApparato scheletrico • Identificazione di quattro arti- tutte le ossa lunghe- simmetria- tutte le estremità(presenza o assenza) • Misurazione delle ossa lunghe: trasduttore parallelo al segmento misurato. I “calipers” includono tutta la diafisi ai due estremi ed escludono l’epifisi • Distinzione ulna/radio: l’ulna si estende più del radio verso l’articolazione del gomito. Tibia/fibula: localizzazione centrale della tibia e prossimale alla cute della fibula.

  31. Micrognazia con retrognazia S. Di Cornelia de Lange Sequenza Pierre Robin Tris. 18

  32. Labbra, palato, narici, palpebre – piano coronale LPS bilaterale LPS monolaterale

  33. Linee guida SIEOG Sull’ecografia nel II trimestre di gravidanza (14.0 – 26.0)

  34. Finalità • Determinazione n° feti • Datazione gravidanza • Valutazione anatomia

  35. Indicazioni • Datazione, se non disponibile l’eco del I trimestre • Identificazione gravidanze plurime (raccomandazione A) • Perdite ematiche (A) • Rischio di malformazione (A) • Richiesta di diagnosi prenatale invasiva (B) • Pazienti a basso rischio in assenza di indicazione specifica (routine) (B)

  36. Modalità esecuzione • Ricercare: • N° feti • Presenza o assenza attività cardiaca fetale • Amnioticità e corionicità (se possibile) per gemelli • Localizzazione placenta • Valutazione soggettiva o semiquantitativa LA

  37. Datazione • Prevede la misura del BPD eventualmente integrata con altri parametri biometrici (femore, CC, cervelletto, . Va effettuata una ridatazione solo se i valori non sono compresi nei valori normali della curva di riferimento o per discrepanza uguale o maggiore di 2 settimane). Consigliato indicare le curve o i valori di riferimento utilizzati

  38. Valutazione anatomia fetale • Eseguire preferibilmente l’esame tra 19 e 21 settimane • Un rischio anamnestico o attuale richiede approfondimenti specifici • (Indicazioni a esame II livello: anamnesi familiare a rischio, pregresse anomalie congenite nella prole, pregresso iposviluppo, patologia materna in gravidanza, esposizione a teratogeni, infezione con rischio di trasmissione verticale, riscontro attuale di anomalia o sospetto, riscontro di iposviluppo, oligo o polidramnios, età materna avanzata, guida a procedure invasive)

  39. Valutazione anatomia fetale • Estremo cefalico: misura BPD, CC, ampiezza trigono ventricolare, diametro trasverso crevelletto, visualizzazione orbite • Colonna vertebrale: scansione longitudinale • Torace: visualizzazione polmoni, situs cardiaco, scansione cuore “4 camere” • Addome: misura CA, visualizzazione stomaco e profilo parete addominale, visualizzazione di reni e vescica

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