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MODALITA’ ASSISTENZIALI. DEVELOPMENTAL CARE INDIVIDUALIZED FAMILY CENTERED Assistenza Personalizzata allo Sviluppo Neurocomportamentale del Nato Pretermine - Incentrata sulla Famiglia ( Individualized, Family Focused, Developmental Care - H.Als). L’OSSERVAZIONE COMPORTAMENTALE.
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MODALITA’ ASSISTENZIALI DEVELOPMENTAL CARE INDIVIDUALIZED FAMILY CENTERED Assistenza Personalizzata allo Sviluppo Neurocomportamentale del Nato Pretermine - Incentrata sulla Famiglia (Individualized, Family Focused, Developmental Care - H.Als)
L’OSSERVAZIONE COMPORTAMENTALE - COMPETENZE - DIFFICOLTA’ INDIVIDUA QUALI E QUANTE FACILITAZIONI DEFINISCE PROMUOVERE LO SVILUPPO NEUROCOMPORTAMENTALE DEL NEONATO ALLO SCOPO DI “ BRAIN CARE ”
ASSISTENZA PERSONALIZZATA ALLO SVILUPPO NEUROEVOLUTIVO DEL NEONATO IN TIN (Als) • OSSERVAZIONE dei segnali comportamentali • INTERPRETAZIONE dei dati • PROGRAMMAZIONE dell’assistenza personalizzata allo sviluppo
MODALITA’ ASSISTENZIALI DEVELOPMENTAL CARE INDIVIDUALIZED FAMILY CENTERED Assistenza Personalizzata allo Sviluppo Neurocomportamentale del Neonato Incentrata sulla Famiglia INTERVENTO ASSISTENZIALE • Abilitativo • Personalizzato • Evolutivo
MODALITA’ ASSISTENZIALE ABILITATIVO • Tempestivo • Svolto in ottica preventiva • Mirato a favorire la massima realizzazione del potenziale di sviluppo di ogni neonato
MODALITA’ ASSISTENZIALE PERSONALIZZATO • Individuazione della priorità • Condizioni cliniche del momento • Età gestazionale • Patologia
MODALITA’ ASSISTENZIALE EVOLUTIVO Il bambino cresce, modifica le sue esigenze, è in DIVENIRE, non è STATICO.
MODALITA’ ASSISTENZIALE FAMIGLIA • Sostegno personalizzato al genitore ed alla famiglia (accoglimento, rassicurazione,…) • Promozione della riappropriazione del bambino (holding, KMC) • Promozione delle competenze genitoriali (comprensione del comportamento e dei bisogni del n., educazione alle fasi evolutive, coinvolgimento nelle cure, preparazione al ritorno a casa)
SISTEMA MOTORIO • 23-28: marcata ipoposturalità, scarse comp. antigravitarie, graduale stabilizzazione di schemi estensori,con “apertura” ai cingoli, difficoltà linea mediana arti e capo. • 29-35: maggior stabilità motoria, inizio comp. antigravitarie e, con facilitazioni, organizzazione sulla linea mediana. Ancora aperti i cingoli (–care posturale-) • 36-40: graduale maturazione stabilità motoria e competenze antigravitarie • Promuovere la stabilità neurovegetativa • Promuovere i comportamenti motori di autoregolazione (mani al viso, alla bocca, mano-mano, grasping, bracing, suz. non nutrit.) • Rispettare i tempi, le fasi di sviluppo e non anticipare gli appuntamenti motori • Proporre una cura posturale adeguata • Lettura segnali
SISTEMA DEGLI STATI COMPORTAMENTALI 24-27: stato unico, non ben definibile 28-30: lieve differenziazione del sonno leggero, brevi episodi di sonno profondo. Stati poco differenziabili, + chiari sonno/veglia 32: veglia + attenta e prolungata (inizia interazione visiva, facile esauribilità) pianto + variabile 34: stati di sonno + stabili, cicli sonno/veglia + chiari, + interazione visiva/uditiva, pianto + energico 36: chiari e definiti stati sonno/veglia e alternanza con pasti, + attenzione-orientamento – interazione, pianto + energico. TRANSIZIONE! • Favorire e rispettare il sonno profondo • Favorire lo stato di veglia tranquilla (stabilità post., micro-macro amb., 1 cosa alla volta) • Promuovere l’addormentamento (contenimento fisico, movimenti ritmici, musica) • Promuovere l’autoconsolabilità ( posture, contenimento, auto-contatto) • Lettura segnali Il sonno profondo favorisce lo sviluppo del S.N.C. e la crescita del bambino
SISTEMA DI ATTENZIONE ED INTERAZIONE • <29: sensibilità tattile, proprioc.,dolorifica, vestibolare, olfattiva/gustativa, uditiva. Linguaggio corporeo. Scarsa propositività • 29-35: brevi momenti di attenzione, brevi interazioni sociali (1 cosa alla volta). + propositività • 35-40: buona attenzione visiva e uditiva. Interazioni sociali + stabili. Linguaggio corporeo + ricco. Maggior propositività • Individuare lo stato comportamentale adeguato ed i segnali di disponibilità • Organizzare un setting adeguato (luci,rumore,traffico,postura, holding, wrapping) • Proporre una cosa per volta (vista, udito, tattile) • Modulare la voce e la mimica da parte del caregiver • Prevedere momenti di riposo • Rispetto dei tempi e del “time- out”
Gli strumenti della Care • Il nido • Holding • Handling • Wrapping • Feeding • Cura posturale • Cura del micro e macro ambiente
HANDLING1 modalità di “maneggiare il bambino” durante le attività legate all’esecuzione di procedure medico infermieristiche e alla vita quotidiana (alimentazione, igiene, cambio di posizione, trasporto).
HANDLING2 OBIETTIVI • Ridurre il dolore, lo stress e la disorganizzazione durante le manovre assistenziali e di accudimento • Offrire, durante le attività di accudimento, esperienze tattili, cinestetiche e vestibolari positive • Utilizzare le occasioni di handling per coinvolgere i genitori nell’accudimento
Holding.Contenere con il corpo e con le mani il neonato per offrire confine, stabilità, organizzazione sulla linea mediana = prendersi cura dello sviluppo neurocomportamentale Developmental Holding Contenere il bambino in relazione alle fasi del suo sviluppo • Holding con gli occhi • Holding con le mani • Holding in braccio
Developmental Holding1 Holding con gli occhi Fase critica, il bambino necessita di minori sollecitazioni tattili cinestesiche. I genitori si allenano a conoscere il linguaggio corporeo del loro bambino
Developmental Holding2 Holding con le mani ferme il neonato è in incubatrice, riesce a tollerare il contatto fisico-manuale del genitore (le condizioni cliniche, però, non permettono lo stare in braccio)
Developmental Holding3 Holding in braccio Sostenere il bambino attraverso il corpo e le mani dell’adulto Per le attività in braccio, fuori dall’incubatrice e dal lettino utilizzare il wrapping
Wrapping avvolgere il neonato in un lenzuolino in posizione flessa con le mani vicino al viso