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LE GEOMETRIE NON EUCLIDEE

ariella
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LE GEOMETRIE NON EUCLIDEE

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    1. a cura della prof. Gabriella Climaco LE GEOMETRIE NON EUCLIDEE

    2. La geometria euclidea La geometria nata per soddisfare esigenze relative allagrimensura e alla costruzione di edifici. Egizi e Babilonesi abbozzarono le prime tecniche geometriche ed elaborarono metodi approssimativi per il calcolo dellarea del cerchio.

    3. Con i Greci la geometria divenuta una disciplina teorica, astratta e rigorosa Talete di Mileto (VII IV secolo a.C.) fu il primo ad enunciare in modo esplicito le propriet delle figure geometriche e a formulare i primi teoremi. Platone ( 427 347 a.C.) affront il problema della natura astratta degli oggetti geometrici. Aristotele ( 384 322 a.C.) affront il problema della struttura del procedimento deduttivo ( nozioni comuni e specifiche = assiomi e postulati ). Euclide ( 325 - 265 a.C.) compose gli Elementi, unopera che raccoglie le conoscenze acquisite dai Greci in circa 300 anni.

    4. Gli Elementi sono composti da 13 libri, che riguardano i seguenti argomenti: libri I IV : figure piane rettilinee e cerchi libro V : le proporzioni libro VI: le figure simili libri VII IX : la teoria dei numeri libri X : le grandezze incommensurabili libri XI XIII : la geometria solida

    5. Nel I libro sono enunciate le basi della geometria euclidea ( 23 termini, 5 postulati, 8 nozioni comuni o assiomi) e vengono dimostrati il teorema di Pitagora e i criteri di uguaglianza dei triangoli, in totale 48 proposizioni. termini: gruppo di definizioni che descrive gli enti geometrici a partire dal loro modello reale. postulati: verit autoevidenti, quindi accettabili sulla base dellintuizione comune; nozioni comuni o assiomi: proposizioni primitive di grande generalit, chiare ed evidenti sulla base dellintuizione ( Es : I. Cose uguali ad una stessa cosa sono fra loro uguali)

    6. * per i Greci rette e piani hanno estremi e quindi non sono illimitati I termini I - VII : concetti di punto, linea, retta * e superficie * ; VIII - XII : concetto di angolo, definizione di angolo retto, acuto e ottuso; XIII -XIV : figure geometriche come enti limitati; XV - XIX : concetti di cerchio, diametro, circonferenza, centro, semicerchio; XX - XXII : figure trilatere e quadrilatere; XXIII : concetto di rette parallele: parallele sono quelle rette che essendo nello stesso piano e venendo prolungate illimitatamente dalluna e dallaltra parte, non si incontrano fra loro da nessuna delle due parti

    7. nozioni comuni o assiomi Cose che sono uguali ad una stessa cosa sono uguali anche tra loro; Se cose uguali sono addizionate a cose uguali, le totalit sono uguali; Se da cose uguali sono sottratte cose uguali, i resti sono uguali; Se cose uguali sono addizionate a cose disuguali, le somme sono disuguali; I doppi di una stessa cosa sono uguali fra loro; Le met di una stessa cosa sono uguali tra loro; Cose che coincidono tra loro sono uguali; Il tutto maggiore della parte

    8. I postulati I : si pu condurre una linea retta da un qualsiasi punto a ogni altro punto; II : una retta terminata si pu prolungare continuamente per diritto; III : si pu descrivere un cerchio con qualsiasi centro e ogni distanza; IV : tutti gli angoli retti sono uguali fra loro; V : se una retta venendo a cadere su due rette forma gli angoli interni e dalla stessa parte minore di due retti, le due rette prolungate illimitatamente verranno a incontrarsi da quella parte in cui sono gli angoli minori di due retti.

    9. I , II, III sono postulati di esistenza, collegati alluso della riga e del compasso e quindi costruibili, secondo la tradizione greca; IV postulato non costruttivo, ma necessario per il V postulato

    10. V postulato In termini pi moderni pu essere cos enunciato: Siano date due rette r ed s tagliate da una trasversale t e siano a e gli angoli coniugati interni formati da r e s con t. Se a + < 2 angoli retti, allora le due rette r e s prolungate illimitatamente si incontrano dalla parte in cui a + < 2 angoli retti

    11. Altra formulazione del V postulato Dati in un piano una retta e un punto fuori di essa, esiste nel piano una sola retta passante per il punto e parallela alla retta data. Questa proposizione, per, risulta falsa in un universo di dimensioni finite. Immaginiamo infatti che il piano contenente r e P sia limitato alla zona interna ad un cerchio, si vede immediatamente che vi sono molte rette passanti per P che non incontrano r, contro la nuova formulazione del V postulato.

    12. Cosa ci assicura che questa situazione non sussista pi quando il piano illimitato? La verit del V postulato non affatto immediata!

    13. Nellintenzione di Euclide i postulati dovevano essere autoevidenti e accettabili sulla base dellintuizione comune. Il V postulato non autoevidente e il dibattito sulla sua validit si protratto per oltre duemila anni e ha avuto come conseguenza la scoperta delle geometrie non euclidee, cio di geometrie basate su postulati diversi da quelli di Euclide.

    14. Le geometrie non euclidee Nel tentativo di dimostrare lassoluta verit della geometria euclidea, Girolamo Saccheri (1667-1733) espose la sua presunta dimostrazione del V postulato nel trattato Euclides ab omni naevo vindicatus (1733), in cui supponendo falso il V postulato, cerc di dedurre le contraddizioni, che lo avrebbero condotto a concludere la verit del suddetto postulato. Egli in realt non mostr alcuna contraddizione logica, creando, senza saperlo, una geometria non euclidea.

    15. Nello sviluppo della sua teoria, Saccheri analizz le propriet del quadrilatero birettangolo isoscele , una figura ottenuta innalzando da una base AB due segmenti uguali AD e BC ad essa perpendicolari e unendo i punti C e D. Saccheri osserv che gli angoli in C e in D possono essere: acuti ( ipotesi dellangolo acuto) retti ( ipotesi dellangolo retto) ottusi (ipotesi dellangolo ottuso). Dato che lipotesi dellangolo retto implica la validit del V postulato, Saccheri cerc delle contraddizioni nelle due ipotesi rimanenti. Solo lipotesi dellangolo ottuso in realt contraddittoria, mentre quella dellangolo acuto, per quanto non intuitiva, pu essere alternativa a quella dellangolo retto, anche se scrive Saccheri . ripugna alla natura della linea retta .

    16. Lopera di Saccheri fu presto dimenticata a causa del clima culturale in cui egli e i suoi successori si trovarono ad operare. Per tutto il XVIII secolo la geometria euclidea , insieme alla teoria della dinamica newtoniana fu considerata quanto di pi saldo vi potesse essere nella conoscenza scientifica. In particolare Immanuele Kant (1724 1804) aveva individuato in questi due pilastri la base per attribuire allo spazio e al tempo il carattere di intuizioni a priori, preliminari ad ogni forma di conoscenza empirica. Lo spazio non un concetto empirico, ricavato da esperienze esterne(), una rappresentazione necessaria a priori, la quale serve di fondamento a tutte le intuizioni esterne ( Dalla Critica della ragion pura )

    17. Si pu ben capire, allora, quali turbamenti, esitazioni e ripensamenti abbiano attraversato le menti e i cuori di quei tre matematici dell'800 , Lobacevskji, Bolyai e Gauss che, pressoch contemporaneamente e in tre nazioni diverse e distanti tra loro, l'Ungheria, la Russia e la Germania, stavano, con le loro intuizioni e i loro studi, giungendo ad una medesima conclusione: la geometria di Euclide poteva non essere pi il modello ideale del sapere assoluto poich non possedeva pi quei caratteri di verit e di necessit assoluta che fino ad allora le erano stati attribuiti.

    18. Nikolaj Lobacevskij (1793 1856) e Jonas Bolyaj (1802 1860) cominciarono a trattare delle propriet dello spazio sostituendo il V postulato con la sua negazione: dati una retta e un suo punto esterno ad essa, per quel punto possibile condurre infinite rette che non intersecano la retta data. Nasce la geometria iperbolica

    19. Geometria euclidea o parabolica* La somma degli angoli interni di un triangolo uguale a due retti. Due triangoli che hanno angoli interni congruenti sono congruenti oppure simili. Vale il teorema di Pitagora. Geometria iperbolica* La somma degli angoli interni di un triangolo minore a due retti. Due triangoli che hanno angoli interni congruenti sono necessariamente congruenti. Non vale il teorema di Pitagora. Non esistono quadrati e parallelogrammi, ma esistono triangoli aperti

    20. Oltre alla geometria iperbolica possibile, introducendo modifiche pi ampie alledificio euclideo, costruire altre geometrie non euclidee, che vengono dette geometria sferica e geometria ellittica ( localmente equivalente a quella sferica). Per dimostrare che le geometrie non euclidee sono coerenti tanto quanto quella euclidea si ricorre alluso di modelli, che consentono di interpretare i risultati non euclidei per mezzo di particolari enti euclidei. In particolare i modelli di Poincar e Riemann possono essere usati per visualizzare, rispettivamente, le propriet della geometria iperbolica e sferica.

    21. Modello di Poincar Il modello di Poincar fa riferimento alla porzione del piano euclideo formata da un cerchio O avente centro O e raggio r.

    22. La geometria sferica e la geometria ellittica La geometria iperbolica , ottenuta negando il V postulato non lunica geometria che si pu costruire in alternativa a quella euclidea. Escludendo lesistenza di rette parallele si possono ottenere due distinte geometrie: modificando il I postulato, ammettendo che due rette possono costruire unarea si ottiene la geometria sferica , dove, secondo il modello di Riemann, le rette sono linee chiuse; modificando il II postulato, escludendo la possibilit di prolungare illimitatamente le rette, di ottiene la geometria ellittica, dove le rette sono linee non chiuse. Un risultato comune alle due geometrie che la somma degli angoli interni di un triangolo maggiore di due retti.

    23. Modello di Riemann Il modello di Riemann fa riferimento ad una superficie sferica S di raggio r e centro O.

    24. Riemann e la geometria ellittica Lapproccio di Bernhard Riemann (1826 -1866) alla geometria completamente diverso da quello dei suoi predecessori. Egli considera lo spazio da un punto di vista analitico anzich sintetico. Il concetto base delle Teorie di Riemann quello di variet n-dimensionali, cio linsieme di n-ple di numeri reali. Il piano una variet bidimensionale, lo spazio una variet tridimensionale.

    25. Il punto di vista astratto permette di dare ai risultati teorici una validit generale, che prescinde dalle propriet fisiche dello spazio. Naturalmente le variet a quattro o a pi dimensioni non potranno essere visualizzate dalla nostra intuizione geometrica. I concetti chiave dellimpostazione di Riemann sono la distanza tra due punti e la geodetica. La geodetica una linea che ha la propriet di rappresentare il cammino pi breve tra due punti. Nello spazio euclideo una linea retta, ma se muta il concetto di distanza, muta anche la forma della geodetica.

    26. Per chi si muove sulla superficie terrestre il percorso pi breve tra due punti non una retta, ma un arco di circonferenza! Dati i punti Po( xo;yo) e P(xo+dx; yo+dy) Riemann dimostra che la distanza tra di essi pu essere rappresentata dalla funzione ds che gode di tutte le propriet della distanza tra due punti: la distanza di un punto da se stesso nulla; la distanza di un punto A da un punto B uguale alla distanza di B da A; la distanza di A da B minore o uguale alla somma delle distanza da un punto C da A e da B.

    27. Se a = c =1 e b=0, ds coincide con lordinaria distanza nel piano euclideo in cui le geodetiche sono rette. Ma se a,b e c hanno valori diversi? Riemann dimostra che le propriet geometriche di una variet dipendono da un certo numero , che chiama curvatura dello spazio e che funzione dei parametri a,b,c. Le variet a curvatura costante possono essere: a curvatura costante negativa: vale la geometria iperbolica di Lobacevskij; a curvatura costante nulla: gli spazi piani dove vale la geometria euclidea; a curvatura costante positiva : vale la geometria ellittica.

    29. La rivoluzione non euclidea "una rivoluzione scientifica, importante quanto la rivoluzione copernicana in astronomia, la rivoluzione darwiniana in biologia, o quanto la rivoluzione newtoniana o quella del secolo XX in fisica, rivoluzione che per di gran lunga meno nota perch i suoi effetti sono stati pi indiretti: una rivoluzione nata dall'invenzione di un'alternativa alla tradizionale geometria euclidea."

    30. Geometria, spazio fisico e relativit generale Fino allinizio dellOttocento si pensava che potessero esistere una sola geometria ( quella euclidea) e un solo tipo di spazio fisico ( lo spazio assoluto di Newton), le cui propriet non potevano essere in alcun modo alterate dai corpi in movimento nel suo interno. La scoperta di una pluralit di geometrie insieme allavvento della teoria della relativit generale di A.Einstein (1879 1955) ha cambiato radicalmente la situazione. Se si possono immaginare molte geometrie, lo spazio fisico non deve necessariamente essere euclideo.

    31. Con la teoria della relativit generale del 1916 Einstein ha proposto una nuova teoria della gravitazione universale, che corregge quella di Newton, in alcuni punti fondamentali. Essa prevede lesistenza di un rapporto tra spazio e materia : la presenza di materia pu deformare lo spazio nei termini seguenti: lo spazio pu essere globalmente curvo e deve presentare curvature a livello locale; leventuale curvatura globale dello spazio dipende dalla densit di materia che in esso si trova; le deformazioni locali sono prodotte dai corpi in virt della loro massa: sono tanto maggiori quanto pi grandi sono le masse dei corpi Il problema della curvatura globale dello spazio divenuto fondamentale per la moderna cosmologia , la branca della scienza che tenta di descrivere luniverso come un tutto, sulla base delle osservazioni astronomiche e delle leggi fisiche note.

    32. Lesistenza delle deformazioni locali, previste da Einstein stata brillantemente confermata sin dal 1919, durante losservazione di uneclissi totale di Sole, da parte di una spedizione della Royal Astronomical Society, sullisolotto di Principe, al largo delle coste occidentali dellAfrica. In quella occasione si osserv che la massa del Sole in grado di deviare i raggi di luce provenienti da stelle lontane, quando questi passano nelle sue vicinanze. Le stelle vengono cos osservate in posizioni diverse da quelle che dovrebbero occupare. Questo fatto , totalmente inspiegabile sulla base della teoria di Newton, indica che lo spazio incurvato dalla massa del Sole e che la luce, passando nelle sue vicinanze, percorre linee che non coincidono con le rette euclidee.

    34. Sitografia e Bibliografia http://progettomatematica.dm.unibo.it/NonEuclidea/index.htm http://www2.polito.it/didattica/polymath/htmlS/argoment/APPUNTI/TESTI/Apr_02/APPUNTI.HTM serenascarpa.blogspot.com/2007_10_01_archive.html http://it.wikipedia.org/wiki/Geometria_non_euclidea http://www2.polito.it/didattica/polymath/htmlS/argoment/Matematicae/Maggio_05/Escher.htm ( sullopera di M.C. Escher) Bergamini, Trifone, Neri, Tazzioli : Le geometrie non euclidee e i fondamenti della matematica - Ed. Zanichelli Dodero Baroncini Manfredi : Nuovi elementi di Matematica vol. C Ghisetti e Corvi Editori

    35. Quesiti sulle Geometrie non euclidee ( Esami di Stato PNI) Esame di Stato PNI 2007: 5) Si consideri il teorema: la somma degli angoli interni di un triangolo un angolo piatto e si spieghi perch esso non valido in un contesto di geometria non-euclidea. Quali le formulazioni nella geometria iperbolica e in quella ellittica? Si accompagni la spiegazione con il disegno. Esame di Stato PNI 2008: 7) Perch geometria non euclidea? Che cosa e come viene negato della geometria euclidea? Si illustri la questione con gli esempi che si ritengono pi adeguati. Esame di Stato PNI 2009: 10) Se due punti P e Q del piano giacciono dalla stessa parte rispetto ad una retta AB e gli angoli PAB e OBA hanno somma minore di 180, allora le semirette AP e BQ, prolungate adeguatamente al di l dei puntiP e Q, si devono intersecare. Questa proposizione stata per secoli oggetto di studio da parte di schiere di matematici. Si dica perch e con quali risultati.

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